venerdì 13 settembre 2013

Il mistero di Orione

queste sono le piramidi nella luce in cui le ho viste io....cammello e omino compresi
Sto leggendo un libro che mi affascina e mi trasporta verso i miei luoghi prediletti, che sono le Piramidi.
Il libro ha un titolo affascinante: Il mistero di Orione e credo che tutti l'abbiano sentito se non altro nominare, perché l'argomento trattato ha avuto una risonanza vastissima e ha messo in discussione le tesi consacrate dall'egittologia tradizionale.
La sua lettura per me è nettare ed ambrosia, perché sono da sempre ammaliata dalla costellazione di Orione allo stesso modo in cui lo sono sempre stata dalle Piramidi  e trovarle legate nello stesso destino mi manda in brodo di giuggiole.
Mentre leggo questo libro, che è anche di lettura non dico ostica, perché esposto in maniera molto chiara, ma sicuramente complessa, per la serie di informzioni e di richiami di cui è ricca, io sono.....in Egitto, nel grande plateau delle Piramidi, dove sono stata anni fa, e il cui ricordo è così vivo in me, che se allungo una mano mi pare ancora di poterle toccare, se faccio un respiro più profondo, mi sembra di sentire ancora il profumo dell'aria egiziana, se chiudo per un attimo gli occhi, ritrovo tutti i suoi colori che esaltano la bellezza silenziosa di queste piramidi che non sono solo reperti archeologi, ma opere d'arte architettoniche e ingegneristiche, metafisiche e teologiche.
La teoria che scaturisce vivida dal Mistero di Orione è che ciascuna delle piramidi non sia stata costruita a gloria imperitura di ciascun faraone del quale porta il nome, ma per diventare il tassello di un sofisticato, impressionante disegno, la cui esecuzione è stata portata avanti da ciascun faraone della IV dinastia, per lasciare un grandioso messaggio che parlasse della terra legata alle stelle attraverso le figura di Osiride e di Iside. 
Insomma, il mio è stato un ritorno ai miei antichi amori, all'Egitto e ai suoi misteri ancora insoluti, ai richiami dell'ignoto che lentamente viene scoperto da chi si avventura nella sua storia che parla di preistoria, anche da chi una sera, proprio come faccio io, se ne stava a naso all'aria a guardare una fantastica notte stellata nel deserto dell'Arabia Saudita, e improvvisamente ebbe un'intuizione che ha dell'incredibile , ma che oggi si sta consolidando sempre di più, anche grazie a nuovi esperimenti fatti all'interno della grande piramide con il piccolo robot, Upuaut II: le tre stelle della Cintura di Orione sono allineate nella stessa identica,maniera in cui sono allineate le Piramidi di Giza. E il tutto, va a formare un gigantesco disegno del cielo, riportato in terra, dove si scopre che altri elementi trovano la sua giusta collocazione e un significato che trascende la primitica interpretazione. 
Vado col pensiero a Carter e alla sua caparbietà nel voler credere che dove stava scavando ci fosse sicuramente qualcosa che avrebbe cambiato nuovamente la storia dell'Egitto di allora, là dove tutti i più insigni egittologi dicevano che non poteva esserci niente............e invece venne fuori quanto di più bello l'Egitto potesse regalare.................il tesoro di Tutankhamon.
Basta! Che se fosse per me continuerei a parlarne per tutto il giorno, ma devo andare a lavorare, se non altro per riuscire a comprarmi altri libri e ancora libri, che soddisfino le mie curiosità e mi diano sempre nuove ali per poter volare fuori da me stessa.

PS- avevo scritto con il colore rosso, perché il rosso è il colore die 're', ma non si adattava allìEgitto e allora l'ho cambiato nuovamente con il giallo che è il suo colore naturale

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