Ieri una signora mi ha fermato al supermercato per dirmi "Leggo sempre quello che scrive sul giornalino. lei scrive molto bene, ma perché è sempre così malinconica?" E io, senza stare neanche a riflettere e non pensando neanche per un attimo che la mia risposta sarebbe potuta sembrare presuntuosa ho risposto: "Perché scrivo le cose che accadono normalmente nella vita e che non sono tali da mettermi gioia , guardo gli occhi della gente e vi scorgo ansia, preoccupazione, e neanche questo mi da gioia, vado avanti nelle previsioni del futuro e questo mi da meno gioia di tutto il resto". poi, notando la sua espressione sbalordita mi sono messa a ridere e l'ho rassicurata: "Non si preoccupi! Non sono una sensitiva e ne so quanto lei di come andrà il mondo domani..........sono solo una persona sensibile e questo è molto diverso, perchè chi è sensibile avverte l'ansia, il dolore, la gioia degli altri........e ho anche molta fantasia, per cui è normale che nel mio immaginario si formino paesaggi futuri....e siccome la situazione odierna è quella che è da ormai tanto, troppo tempo è facile arguire ciò che porterà il giorno dopo e anche il mese dopo. Un matematico lo chiamerebbe calcolo delle probabilità, un astrologo divinazione, un credente l'ennesima croce da caricarsi sulle spalle, uno scettico destino, un poeta.....malinconia" .
La signora ha continuato a guardarmi, stavolta con un sorriso mentre mi diceva : "Ma lo sa che non ci avevo mai pensato? " Avrei voluto risponderle: "Se è per questo.....neanch'io!" Ma ho reputato più giusto per lei e per me non spengere quell'attimo di ammirazione che si era acceso nei suoi occhi. Vanità! Tutto il mondo è vanità.....anche il mio!
Nel frattempo, così parlando eravamo uscite e io quasi a volermi punire per quell'attimo di presunzione ho aggiunto: "Vede signora quell'albero là? Vede quante foglie ci sono?. Se lei le guardasse attentamente come ha fatto con me, noterebbe che nessuna foglia è ugule all'altra. Se crede posso mostrarle una foglia malinconica come me!" E l'ho condotta sotto l'albero, dove ho cercato una fogliolina un pò pendula e che per mia fortuna aveva anche una gocciolina d'acqua appiccicata, che la rendeva senz'altro più affascinante, ma anche più malinconica. "Ecco, quella sono io! Se guarderà bene, troverà anche la sua foglia. .......le auguro una buona giornata signora" e mentre mi incamminavo con la mia borsa della spesa, mi sono ritrovata a rorridere tra me e me, col mio classico sorriso da gioconda, che è quello che non promette mai niente di buono. "Sei proprio una fetente - mi sono detta - perché le hai fatto credere di essere quella foglia? Lo sai benissimo che tu sei una foglia molto, molto, molto diversa......." "Ma non mi rompere! - mi sono risposta - se lei mi vuole vedere così accontentiamola no? Del resto era proprio una bella fogliolina....non ho resistito!"
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