martedì 10 settembre 2013

Le avventure di Bepi e Marilù°°°°°°°



Quando scrissi questo raccontino, i Simpson erano considerati da tutti gli educatori 'personaggi negativi' e quindi i genitori venivano caldamente consigliati dai 'saggi' di evitare di far vedere questi cartoni animati ai loro figli, in quanto diseducativi. Inutile dire che la cosa non funzionò e i giovani rampolli  con una rivoluzione silenziosa ma imperativa, non solo riuscirono a guardare i loro personaggi preferiti, ma  proprio grazie alla loro negatività anche i recalcitranti genitori si misero a guardarli, facendosi grasse risate, e salvando la faccia con la scusa che in tal modo si rendevano conto se c'era veramente qualcosa di disdicevole in modo tale da poter intervenire immediatamente con le loro correzioni. 
Un giorno lessi  in un articolo una frase detta da un pretino molto intelligente a parer mio. "Sono riuscito a far interessare i miei ragazzi al catechismo usando i Simpson. Ho capito che era inutile combatterli....ma di gran lunga preferibile allearsi con loro e usare i loro difetti per far capire che si può fare anche in altro modo...... e così ho fatto".
E così ho fatto anch'io! 





Capitolo settimo


Ehi! Ma quello lo conosco – esclamò Bepi sbigottito -Non sembra anche a te Marilù che sia stranamente familiare?
Eh! direi proprio di sì Bepi! Quello laggiù è proprio Homer Simpson......e quei capelli azzurri mi sa tanto che sono di sua moglie Marge.
Chissà che ci fanno quassù! - chiese Bepi incuriosito
Non lo saprei proprio.....ma perché non proviamo ad avvicinarci  e  parlare con loro?....altrimenti penserò di aver visto dei fantasmi – Marilù come al solito era molto intraprendente e così aggiunse – Dai! Muoviti!.....andiamo a vedere.
Bepi non era proprio entusiasta dell'idea. Aveva paura di fare la parte del tonto e ciò non gli andava molto, però quella strana figura lo incuriosiva molto e si trovò a muoversi quasi non volendo.
 Ciao ragazzi! Benvenuti! Qual buon vento vi porta quassù?
Bepi si fermò di colpo e Marilù spalancò la bocca quasi fino all'inverosimile. Davanti a loro c'era Bart Simpson.
Ma....ma tu sei Bart! - disse Bepi precipitosamente.
Già....sono io....chi altri sennò? Rispose Bart grattandosi la pancia – e voi invece chi siete?
Io mi chiamo Marilù e lui è Bepi – rispose lei
Che nomi buffi! E Bart cominciò a ridere – Liza, Liza....vieni a vedere chi è venuto a trovarci?!


Immediatamente Liza si materializzò davanti a loro.
Salve ragazzi - disse con la sua voce nasale – come va?
Bene ora, ma abbiamo avuto una bella paura prima di cadere su questa nuvola.....- disse Bepi
Che ne direste di venire a giocare con noi? - chiese Bart
Volentieri.....- rispose Marilù... - però....- e si interruppe con disagio.
Che c'è? - domandò Liza
Beh! Credo proprio di avere un pò di fame....anzi una fame da lupi....anzi una fame che non ci vedo più – disse Marilù precipitosamente.
Anch'io, ora che mi ci fai pensare.....Ecco perché sento le gambe di pappamolla – disse Bepi e tra sé continuò – magari chissà! Quei due si intenerivano e li invitavano a mangiare.
Infatti fu proprio così.
Poverini – disse Liza – venite a mangiare da noi – la mamma sarà molto contenta di farvi assaggiare i suoi manicaretti. E' una cuoca eccezionale!
Ne sa qualcosa il nostro caro vecchio Homer – disse Bart ridendo – basta guardare la sua pancia!
Non parlare male del pappi – rispose Liza – ha solo una leggera protuberanza che parte dal sottogola e arriva fino alla cintura.
Anche il mio babbo magro magro non è! - disse Bepi e per la prima volta sentì un attimo di acuta nostalgia. Chissà che faceva in quel momento il suo babbo! Forse era in pensiero per lui o forse ancora non si era accorto della sua scomparsa.
Ma che ora è? - chiese a un tratto. Aveva perso completamente la nozione del tempo.
Non lo so davvero – rispose Marilù stupita. Anche per lei era come se il tempo non esistesse più.
Che ora è ragazzi? - disse Bepi rivolto ai Simpson.
Non lo chiedete a noi. Per noi il tempo è sempre lo stesso e non ci importa niente degli orari, della scuola, degli impegni di ogni genere. Noi viviamo in questa nuvola, fuori da tutto,  a parte quella mezz'ora che siamo in televisione.
Chissà come siete contenti! - esclamò Marilù che subito pensò che lì non c'erano compiti da fare.
Contenti?! - Bart pensò un attimo poi riprese – Mah! Non lo so davvero.....in effetti noi non sappiamo che cos'è la contentezza ....vero Liza? - terminò rivolgendosi alla sorella.
Ora che mi ci fai pensare è proprio così! - disse Liza.
Bepi ascoltava in silenzio e anche Marilù era assorta.
E' vero.....quei due avevano una bella fortuna a non andare mai a scuola, non fare i compiti....ma....non essere mai contenti.....ecco questa era una cosa proprio brutta.
Allora andiamo a mangiare? - disse Bart e gli altri improvvisamente rincuorati gli corsero dietro.
Homer e Marge erano già a tavola con la piccola Maggie che ciucciava con vigore. Sulla tavola c'erano tanti piatti colorati, allegrissimi e dentro....solo carne disegnata, pastasciutta disegnata, e una magnifica torta con panna montata e ciliegine.....disegnata!!! Roba da mangiarsi le mani.
Non ho più fame! - Disse Bepi
Neanch'io – piagnucolò Marilù – Senti Bepi....io voglio tornare a casa, voglio il mio babbo e la mia mamma ....e anche quella noia di mio fratello.....e ti dirò di più.....voglio andare anche a scuola , magari prendere anche brutti voti, ma così non mi piace.
Neanche a me!! - disse Bepi – quando sarò grande racconterò questa storia ai miei figli!
E chi ci crederà? - rispose Marilù scuotendo l capino.
Grandi? - Bart interloquì sghignazzando – noi non diventeremo mai grandi. Io giocherò tutta la vita, combinerò guai tutta la vita e sarò un ragazzo per tutta la vita.
Già – pensarono tristemente Bepi e Marilù – Homer avrà sempre quattro capelli e una  bella trippetta e Marge non si taglierà mai i capelli. Bart e Liza saranno sempre ragazzini e la piccola Maggie non smetterà mai di ciucciare..
Si guardarono intensamente e Bepi parlò per primo.
Senti Bart, per piacere dacci una mano a tornare a casa. Qui è bello, ma noi non ci siamo abituati. Ti prego escogita qualcosa per aiutarci.
L'avevo capito ragazzi. Beh! Fatemi pensare un attimo.....Ma sì.....possiamo provare a fare così. Quando è l'ora di andare in onda in televisione, tutte le antenne si sintonizzano sulla stessa rete e formano un campo magnetico molto forte. Voi prendete per mano me e Liza e cercheremo di farvi arrivare fino agli studi televisivi. Capito? - e Bart non aggiunse altro.
Capito – disse Bepi. Avrebbe detto e fatto qualsiasi cosa pur di andarsene da lì.
Da quel momento contarono i minuti che li separavano dall'inizio della trasmissione. I Simpson andavano in onda verso le due del pomeriggio..
Bepi e marilù sapevano benissimo che la loro fuga ormai doveva essere di dominio pubblico, e che tutti nella piccolissima città di Biancaneve li stavano cercando. Probabilmente avevano già trovato la corda che spenzolava dal Picco Medio, e avrebbero immaginato chissà che! Non importava. Erano disposti a prendersi la meritata punizione, pur di tornare a casa.
Quando il tanto sospirato momento arrivò, si presero strettamete per mano e chiusero gli occhi.
Uno....due....e....treeeee – urlò Bart con quanto fiato aveva in gola e Bepi e Marilù si sentirono proiettare a tutta forza in un tunnel nero e pino di colori brillantissimi e mai uguali.......e precipitarono.....precipitarono....precipitarono......
segue.........

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