giovedì 29 agosto 2013

Quando nasce una foglia

Quando scrissi questo piccolo aforisma "La vita mi ha insegnato a ritrovare il tempo per guardare una foglia che nasce", seppi che da lì sarebbe cominciato un cmbiamento nel mio modo di essere. In poche parole, nel momento  in cui mi fermai a guardare quella foglia che lentamente stava aprendosi alla vita, capii di aver voltato una pagina nel grande libro della mia vita. L'aver deciso....così su due piedi, che era più fruttuoso stare in contemplazione di una foglia, piuttosto che correre verso una nuova incombenza che sapevo avrebbe portato come risultato solo un appagamento del mio ego (hai visto come sono brava?) e tanto tempo da dedicare a qualcosa di effimero, e correre, sempre correre senza vedere più ciò che di bello ha in sé ogni giorno, portò a quello che è stato un vero momento di felicità interiore che è poi sfociato in quella scelta più importante che è ancora in atto, di un ritorno all'essenziale e alla valutazione di che cosa sia veramente la vita, che con sorpresa mi accorgo sempre di più  non essere onore, gloria, celebrazione, ma scoperta di se stesso in questo grande contesto che è la natura non solo che mi circonda, ma che mi compenetra e che compenetro. Un discorso un pò ingarbugliato vero? Io dentro l'ho chiarissimo, ma poi quando vado ad esprimerlo tutto diventa più difficile.
Intendiamoci! Non è che sono diventata uno 'stilita', uno di quei santi uomini che se ne stanno appollaiatio sopra una colonna in contemplazione dell'essere......no davvero. A me la vita piace in tutte le sue manifestazioni fisiche, spirituali, mentali e non sono neanche d'accordo con Kundera che dice: Il tempo umano non ruota in cerchio ma avanza veloce in linea retta. È per questo che l'uomo non può essere felice, perché la felicità è desiderio di ripetizione.
So benissimo che il tempo umano non ruota in cerchio, ma non mi trovo del tutto d'accordo che la felicità sia desiderio di ripetizione. Almeno non per me. Io ho guardato aprirsi una foglia e questa foglia mi ha insegnato qualcosa, ma non ho desiderio di vedere in continuazione le foglie aprirsi per essere felice, ho bisogno di vedere altre cose che mi insegnino altre cose ancora, per cui lungi da me la ripetitività che alla fine diventa solo noia, mentre invece l'uomo ha bisogno di trovare sempre lungo il suo cammino qualcosa che lo stupisca, lo riemnpia di domande alle quali si sforzerà di trovare risposte sempre nuove, per trovare alla fine se stesso e la visione unitaria del mondo in cui vive.

Nessun commento:

Posta un commento