martedì 27 agosto 2013

C'era una volta*********


E così anche questo racconto, come tutti i racconti è giunto al termine. 
Quando il libretto che avevamo stampato diversi anni fa mi è tornato tra le mani, ho provato un sottile, malinconico piacere e sono stata contenta di far vivere ancora una volta i miei Animali della Fattoria per presentarli ad altre persone. A me, mentre scrivevo di loro, hanno insegnato diverse cosette e anche ora in questo revival, mi hanno lasciato belle sensazioni......voglia di aria pulita, di essenzialità.
Inutile dire che per me non sono mai stati  solo personaggi immaginari, ma amici che conosco molto bene e che mi danno buoni suggerimenti, come fanno in genere i veri amici......suggerimenti che molte volte non ascolto, proprio come facciamo con gli amici in carne ed ossa........ma  questa è la vita e tanto so che se avessi bisogno di loro, loro ci saranno sempre, mi basterà chiamare Lucilla e lei mi condurrà alla Fattoria sulla montagna, luogo di pace e di serenità.





Capitolo settimo

Come fu diversoil viaggio di ritorno! Erano tutti allegri e contenti e anche Moab, lasciando una volta tanto da parte la sua austera dignità, si divertì insieme a loro e arrivò al punto di indossare una maglietta che portava la scritta ROMA CAPUT MUNDI.

Quanto risero e quanto scherzarono per la strada. Stavano tornando a casa a quella casa dalla quale erano partiti con tanta nostalgia e con tanti pensieri nel cuore.

Le favole sono scritte con le candide piume delle colombe che catturano i nostri sogni sulle nuvole






Lucilla svolazzava con loro e sembrava chele sue piume fossero tutte nuove da quanto erano candide e soffici.Ripensava a tutte le vicende vissute. Le tornavano in mente i Cartoni animati, i topolini, Peter pan e la sua Ombra e i personaggi strani delle favole. Le tornavano in mente anche gli animali che non vivevano come loro, in un posto felice come la loro montagna, ma svolgevano la loro opera vicino agli uomini, con fedeltà e abnegazione. Le tornavano in mente anche gli uomini che aveva incontrato: uomini inizialmente orgogliosi come Mr. Pride e gentili come l'Acchiappafantasmi. Ma più che altro le tornavano in mente gli occhi dei ragazzi e la loro voglia di amicizia, di pace, di vita.

Con queste riflessioni arrivarono all'inizio del sentiero che portava a casa. Con'era dolce quella strada stretta e in salita che pensavano di non rivedere mai più.

Eccola lì!

E tutti si fermarono un attimo e si guardarono. Poi Moab fece chiaramente intendere che voleva parlare e tutti si apprestarono ad ascoltarlo col dovuto rispetto.

Allora ragazzi....si torna a casa e siamo tutti e tutti insieme come sempre........e sapete che vi dico? .......chi arriva per ultimo è un pollo!" - e il saggio Re, con una grande risata, si slanciò su per il sentiero.

Gli altri risero con lui e Sharthy, lo struzzo, si dimenticò persino di nascondere il capo sotto terra. Trudy , l'Orso bruno si dette una grattatina alla pancia e via di corsa anche lui, dietro agli altri,dicendo: arriverò distrutto, ma che importa? -

Il cingliale e il castoro, cioè Gnocco e Arturo, si dettero di gomito e Arturo disse: Dai Gnocco fatti sotto!

Ok. Arturo dopo di te – rispose gnocco

Io vorrei proprio sapere perché gli ultimi che arrivano sono polli! - disse un pollo, ma  svolazzando si incamminò anche lui. Da un pò di tempo era molto rinfrancato circa la sua identità e precisamente da quando aveva letto la Storia di un'Aquila che si crede un Pollo. E mentre volava in qua e in là si guardava le ali e gli pareva che cominciassero a cambiare forma.

E così arrivarono alla Fattoria abbarbicata ai fianchi di una montagna piena di nuvole, a quella fattoria che c'era una volta, tanto ma tanto tempo fa.

E gli Animali della fattoria cosa fecero dopo?

A meno che non siano loro a volercelo dire, nessuno lo saprà mai....perché i popoli felici non hanno storia.
Fine


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