mercoledì 19 giugno 2013

Quante case!

In questi giorni si parla molto di 'casa'. Per forza! Con la prima rata dell'IMU da pagare, vorrei vedere che non si parlasse di casa.............. e anche di casini, se è per questo, perché c'è una tale confusione................già! E se oggi ci fossero ancora i famosi 'casini', anche quelli pagherebbero l'IMU? Senz'altro sì e non solo, ma verrebbero considerati dallo Stato come abitazioni di lusso, visto il reddito che davano, per cui sarebbero considerati sicuramente A1,..........case vip, o meglio casini vip!
Al solito ho divagato........mica volevo parlare di questo, ma mentre pensavo alla casa, mi ci è caduto un attimo il pensiero.
Pare che la casa per gli Italiani sia un bene di primaria necessità! Perché, per i Francesi, i Tedeschi, i Russi, gli Americani.....forse no? A me sembra che Italiani o no, ogni uomo ambisca ad avere una casa sua ed è per questo motivo che si fanno sacrifici, si accetta lo strozzinaggio delle banche, ci si indebita per trent'anni.
Certo! Dico la verità....se ci fossero grotte disponibili per tutti, forse non disdegnerei neanche una di quelle............Ma non è neanche di questo che volevo parlare...............ma oggi pare che sia una di quelle giornate in cui il mio pensiero va dove gli pare e divaga.
Torno al principio. In questi giorni si parla molto di 'casa' ed è così che ierisera quando sono andata a letto mi sono messa a pensare a tutte le case della mia vita, quelle mie e quelle che invece ho avuto in prestito dallo Stato, essendo figlia di un maresciallo dei carabinieri, che era il comandante della Stazione in cui prestava di volta in volta servizio. Bene, dall'inizio della mia vita ad oggi ho calcolato che ho abitato in ben sedici case in Italia e all'Estero e non faccio l'elenco del dove sennò non finisco più. Quello che so è che in ciascuna di queste case è rimasto qualcosa di me, della mia vita, dei miei stati d'animo, gioiosi o tristi, qualcosa che si è spalmato sulle pareti di ogni casa, e che neanche le successive imbiancature di chi è andato ad abitarle dopo di me riuscirà mai a togliere. Proprio per lo stesso motivo per cui non sono mai riuscita a togliere (o forse non ho voluto) le impronte di chi le aveva abitate prima di me, fossero i miei nonni, o persone a me legate in qualche maniera, o perfetti sconosciuti. In ciascuna di queste case che ho abitato, a parte una, che è stata rinnovata da noi, ho sempre sentito la presenza di chi ci aveva vissuto prima di me e questo, invece di dispiacermi, mi ha indotto a pensare alla casa, non solo come a un insieme di mattoni e di cemento, ma a qualcosa di vitale sulle cui pareti c'è scritta la storia nel tempo di tanti uomini e tante donne che come me hanno vissuto, amato, pensato. Del resto è la stessa sensazione che provo andando a visitare insediamenti archeologici e io ho abitato anche case che pur non essendo coniderate archeologiche, sono comunque un bel pezzo in là nel tempo e di storie di uomini ne hanno viste tante!
E allora - mi sono chiesta - di queste case qual'è che è veramente casa mia?
Ne ho escluse subito molte, qualcuna delle quali, senza starci a pensare neanche due volte e non perché ci abbia abitato per poco tempo, ma perché sono quelle che da sempre ho sentito meno mie. Nella rosa di quelle rimaste ho dovuto pensare un pò, ma poi  quasi subito ho capito che casa mia si trova ancora nella caserma del mio attuale paese e lo so con certezza, perché anche se non abito più lì da quarant'anni, ogni volta che di notte passo sotto le sue finestre e le vedo illuminate, mi si presentano alla mente delle immagini talmente vivide che qualche volta mi sembra di viverle ancora. Ho sempre un flash dei miei genitori  e li vedo in cucina davanti al caminetto e io sto rientrando in casa di inverno alle sette di sera e sono un pò in ritardo e vedendo la luce accesa mi dico "Bisogna che mi spicci.....il babbo e la mamma sono già rientrati!" e dentro di me sento scendere una piccola gioia tranquilla e calda.............che è solo un attimo, un ricordo e niente più. ma che mi fa capire inequivocabilmente che quella è stata la mia vera casa, quella in cui sono nati i miei sogni di adolescente, quella in cui ho sentito i primi palpiti dell'amore, quella in cui la mia vita ha avuto la sua giusta dimensione. Casa mia!
E perciò sono giunta alla conclusione che la nostra casa eè quella dove è il nostro cuore e non importa che sia di proprietà o no.....purché sia veramente casa!

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