La Fatina delle stelle, non era una fata come tutte le altre. Per prima cosa aveva degli occhi unici, perché avevano un brillio che solo gli occhi delle fate possono avere, ma più che altro avevano un colore indefinito e bellissimo che la rendevano diversa da tutte le altre. Non era una fata adulta ma una fatina al suo primo apprendistato tant'è che la sua bacchetta la chiamava solo 'la Magica', un pò per inesperienza, un pò perché ancora non sapeva che tipo di potere aveva avuto in dono.
Un giorno la Fatina delle stelle, seppe che era arrivato il grande giorno di fare un lungo viaggio e partì sulle ali di un uccello d'argento per giungere sul cucuzzolo di cioccolato di un paese fatto con i biscotti. Con i biscotti era stato costruito proprio tutto, dalla torre del comune al campanile della chiesa più bella, e l'aria lì intorno sapeva solo di cose buone. La Fatina delle stelle seppe che quello era il posto dove avrebbe voluto passare il suo periodo di vacanza e vi si stabilì. Fece la conoscenza dei suoi abitanti e con i suoi modi di fare arrivò al cuore di molti di loro, anche a quello di una donna, che non sapeva dimostrare il bene che voleva con baci e abbracci, ma solo con giochi balli e canzoncine e fu così che durante un pomeriggio di musica, favole e travestimenti da principesse, la piccola Fatina delle stelle si ritrovò a ballare il Valzer della Bella Addormentata, insieme a un Principe Azzurro biondo con tanto di mantello e cappello con la piuma. Un pomeriggio indimenticabile al quale si aggiunse una Fata più grande ma molto giovane che tutti chiamavano la Fata dei gatti, che lo animò col suo brio a tal punto che nessuno voleva più smettere di ballare. Passarono molti giorni felici ma poi arrivò anche il giorno in cui la Fatina delle stelle, guardando in cielo, vide che l'uccello dalle ali d'argento la stava aspettando per riportarla nel lontano paese delle fate. C'era anche la Fatina del sorriso tra le piume di quel grande uccello, una piccola fata, che lasciava la gioia intorno a sé e che era venuta a riprenderla in modo che la sua gioia impedisse che ci fossero addii tristi, ma solo ciao ciao già pieni di voglia di ritrovarsi...............................
E così la Fatina delle stelle, la mia nipotina,stamani molto presto, è ripartita ed è tornata in America e sembra impossibile che una piccola bimba lasci un vuoto così grande, nelle stanze, sui giocattoli ancora sparsi per casa, sulle bambole che con i loro sguardi fissi si chiedono perché oggi non viene a trovarle............ma è proprio così....un vuoto così grande soprattutto nel cuore..........................e se mi tramutassi in una farfalla per raggiungerla almeno nei suoi sogni di bambina? Mi dicono che le farfalle possono andare ovunque, con leggerezza, senza disturbare, senza neanche farsi vedere e lasciare una carezza impalpabile nei sogni dei piccoli..............Parola di Fata!!
Nessun commento:
Posta un commento