venerdì 21 giugno 2013

Il campanello

Ieri finalmente ho vissuto un vero momento di felicità. Ancora più bello perché del tutto inaspettato.
Erano più o meno  le undici quando il campanello ha suonato, ma questa, nel mio ambiente lavorativo è una cosa normale, quindi sono andata a rispondere al citofono molto routinariamente.
"Chi è?" 
"Buongiorno....io cerco la signora giuly!" ha detto una voce maschile
"Sono io!" ho risposto già un pò più attenta
"Ciao giuly.........io sono un tuo vecchio compagno di scuola che ti vorrebbe salutare" ha proseguito la voce che mi è sembrata leggermente emozionata
"Apro subito!" ho risposto mandando al diavolo la prudenza che è sempre lì a dire di stare attenti, che potrebbero essere scherzi, che non si apre la porta se prima non si sa con chi si ha a che fare, ecc. ecc........
Invece stavolta la prudenza si era sbagliata davvero me ne sono resa conto immediatamente quando in lontananza si è profilata la figura del mio visitatore. Lui ha cominciato a sorridere da lontano e anche a me è successa la stessa cosa...........e poi c'è stato il momento bello, macché bello....stupendo!..... quello più bello di tutto il nostro incontro, perché dopo quarant'anni, senza dirci  nemmeno una parola, ci siamo abbracciati stringendoci sempre di più, sentendo che quel momento di grande intimità che ci isolava dal resto del mondo, anche dai muratori che erano lì a fare lavori, era qualcosa di talmente puro, talmente grande, talmente giusto, che mai avrebbe potuto essere scambiato per qualcos'altro da quello che era: felicità. Quell'abbraccio è stato un viaggio nel tempo, che ha avuto il potere di riportarci nella nostra dimensione giovane, di risentire con la stessa intensità le sensazioni di allora, gli slanci di allora, i sogni di allora, la gioia di allora.........
"Com'eravamo belli!" ho detto io quando il momento magico è passato e ci siamo ritrovati a guardarci lui uomo, io donna con gli occhi lucidi di commozione
"Davvero!" ha risposto lui e da lì ho capito che anche lui aveva provato le mie stesse sensazioni, le mie intense emozioni e che per un attimo in quell'abbraccio così profondo, non programmato, sicuramente neanche mai pensato, né da lui mentre suonava il campanello, né da me mentre aprivo il portone........... per un attimo dicevo, siamo stati davvero di nuovo i ragazzi di allora.
Poi, finché Massimo è rimasto con me, quel momento che abbiamo vissuto è rimasto con noi, più leggero, più diafano, ma sempre presente e mentre ci raccontavamo l'uno all'altro, cercando di riassumere in pochi minuti quarant'anni di vita, i due ragazzi spensierati che eravamo stati, si muovevano intorno a noi con la voglia di vita che solo i giovani possono avere............................... Non mi va di dare un epilogo a quel momento di felicità, anche perché perdura tuttora in un angolo del mio cuore, dove se mi riesce lo vorrò conservare sempre, e voglio terminare pensando a due ragazzi che si sono ritrovati nei meandri della vita, emozionati, sinceri, felici della sorte che li ha fatti incontrare  per vivere un momento magico che ha dell'incredibile,  solo per loro, fuori dal tempo e dalla pazza folla, lontano da tutto ciò che non è giovinezza.
"Come eravamo belli!"......................"Come saremo sempre belli - ho aggiunto credendoci veramente - se dentro l'anima......................." e a questi puntini ciascuno può aggiungere quello che ritiene faccia al caso suo.

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