giovedì 28 febbraio 2013

La sirena

Ma perché non inventano una sveglia che parla con la voce di una sirena, non una sirena delle fabbriche, ma una di quelle ammaliatrici come trovò Ulisse? Una sveglia che la mattina, con voce gentile ti dice: "Buongiorno, oggi è una giornata bellissima e piena di buoni auspici. Alzati e vai a vivere questo tuo nuovo giorno con serenità e allegria, perché oggi non potranno succederti altro che cose belle. Che aspetti? Sei ancora lì? Corri, corri incontro al nuovo giorno........................."
E invece la sveglia stride sui nostri sogni e li distrugge e la prima cosa che ti viene in mente uscendo dalla atarassia  del sonno è quello di darle un cazzotto in testa e di farla tacere per sempre.
Perché viene a interrompere il mio stato di quiete, nel quale mi cullo beatamente? In questo momento sono libera dagli affanni, dai problemi, dalle vicissitudini della vita e mi rifiuto di rientrare così brutalmente nella realtà. Apro un occhio e lo richiudo immediatamente, cercando di ritrovare il mio nirvana....ma inutilmente....il primo problema mi ha già seguito fino alle sue soglie e dopo un attimo, riapro nuovamente gli occhi sulle nuove incombenze della giornata che non solo mi attendono, ma sono lì che si spingono, pressano contro le transenne dei miei limiti e alla fine le rompono e mi vengono tutte addosso. C'è da fare questo e questo e quest'altro, e quest'altro ancora. .....Sono già stanca ancor prima di mettere un piede fuori dal letto.
E' un momento orribile e meno male che è di breve durata, perché appena mi alzo mi sveglio completamente e un caffè rimette a posto la situazione. L'amaca nella quale mi sono crogiolata nel sonno, scompare e al suo posto si delinea la nuova giornata da vivere, nella quale non c'è nessuna voce gentile che ti sprona ad andare, ma solo il tempo che incalza e ti dice di correre, correre , correre.
Va bene così. A me correre è sempre piaciuto e neanche oggi mi tiro indietro................................

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