sabato 9 febbraio 2013

Fiume di lava

Stamani quando mi sono svegliata, non solo non avevo più un filo di voce, ma ciò che mi era stato tolto mi era stato restituito sotto altra forma e con gli interessi sotto forma di  un mal di gola fortissimo. Sicuramente mi sono beccata l'influenza........me lo confermano anche gli starnuti che ho fatto proprio ora. Attenzione! Non vorrei contagiare nessuno,...... neanche con un post!!
Però, nonostante mi senta veramente male, o forse proprio per questo, non posso far a meno di pensare che nei miei ricordi,  Febbraio per me è sempre stato il mese del mal di gola. Sarà per quello che il 3 di febbraio, per SanBiagio, si fa la benedizione alla gola? perché la ciclicità dell'influenza ha il suo picco proprio nel mese di Feffraio? Boh!.
Mi ricordo ancora che, andando dietro a questa tradizione popolare, che comunque mi piace, portai mio figlio (allora avevo solo lui) ed era piccolino, alla celebrazione di questo rito.....e quanto risi quando proprio poche ore dopo aveva la febbre altissima e una bella tonsillite!!! Evidentemente la benedizione aveva funzionato in senso inverso!
la mia gola
Per quello che mi riguarda, andando indietro nel tempo, mi pare che un anno sì e l'altro pure, mi sono sempre beccata questa amenità,...... e mi soffermo un attimo a ricordare un veglioncino per bambini, dove io, già infelice per il solo fatto che era carnevale, entrai al teatro avvolta nel mio odiato vestito da fata, tanto per cambiare, e con un discreto mal di gola, e ne uscii qualche ora dopo con l'inferno che mi scorreva tra le tonsille e la febbre a quaranta.Quell'influenza però fu anche una bebnedizione, perché mise fine definitivamente alla mia partecipazione ai detestati veglioncini......da allora infatti mi opposi con tutte le mie forze alle maschere e al carnevale, con grande dispiacere della mia mamma, che come tutte le mamme amava infiocchettarmi e farmi bella, pernsando di farmi cosa gradita..........
Ma ho un ricordo ancora più lontano, che nasce quasi dalla mia preistoria.... quando ero piccolissima............................


................Quello fu anche l’anno dell’Asiatica, la micidiale influenza che mise in ginocchio l’Italia. Ad uno ad uno in caserma tutti si ammalarono. Cominciarono i carabinieri, i brigadieri, i marescialli, e poi toccò anche ai ragazzi. Io mi pavoneggiavo e mi davo grandi arie, essendo più forte di loro, così almeno credevo, invece una notte mi svegliai credendo di essere in un fiume dove scorreva la lava bollente ed io volevo gridare, senza riuscirci. Alla fine capii che il fiume in cui scorreva quel fuoco rovente era la mia gola, e che non riuscivo a gridare dal male che mi faceva. Mi venne una febbre altissima e per giorni fui piena di delirio e di spossatezza e la mia prosopopea andò in frantumi miseramente. L’unica che riuscì in qualche maniera a reggersi in piedi, fu mia madre, alla quale toccò il difficile compito di curare un po’ tutti. Fu un momento difficile e anche bello, perché allora in caserma si viveva come in famiglia e non si soffriva di solitudine come invece capita ora tanto spesso alla gente. Io pensavo che la mia vita sarebbe sempre stata così e che sarei sempre rimasta in quella cittadina, così laboriosa e allo stesso tempo così umana. Invece si preparava per me il tempo di andarmene, anche se ancora non lo sapevo...........................
(Da Fiore di Cappero) 


Fin qui tutto bene! Il problema è che ora devo andare al lavoro.........come farò a rispondere al telefono?



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