martedì 12 febbraio 2013

Il Coraggio della rinuncia

Quando si parla di Storia, i fatti che si narrano il più delle volte hanno di volta in volta il significato dell' impossibile, dell'eroico, dell'assurdo, del sublime. Ma nel  momento in cui si compie l'evento che poi diventerà storico, non si riesce a dare l'importanza vera al fatto che poi determinerà l'andamento del futuro dell'umanità .....solo dopo,  il tempo che scorre sarà quello che coprendo con  una patina il fatto realmente accaduto  lo renderà ciò che poi leggeranno i popoli futuri.
Io ieri sono stata testimone insieme al mondo intero di un evento storico di portata eccezionale, che mi ha provocato sconcerto e dispiacere. Non mi sento di commentare la scelta che è stata fatta da Benedetto XVI che ha deciso di abdicare, perché checché ne dicano tutti, non conosco le vere ragioni che l'hanno spinto a ciò.
Io oggi mi sento solo molto vicina all'uomo Ratzinger che con sofferenza evidente, ha portato avanti coraggiosamente un'idea maturata nel tempo. A lui, per questo coraggio, va il mio  rispetto e la mia ammirazione.
Ogni uomo davanti a sé ha la sua strada da percorrere e la strada non è mai uguale e si affaccia sempre su panorami diversi. In certi momenti la strada è piena di gloria, di rumori, di bagliori, ma come sempre accade a un certo punto si divide e i percorsi da scegliere diventano due o anche di più. Allora l'uomo, il vero uomo si ferma in silenzio e si interroga per capire quale di quelle nuove strade è quella che lui vuole per raggiungere la sua meta. E su di essa si incammina, anche se è solo la via del silenzio.

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