Mi sembra che questa poesia di Rocco sia proprio in sintonia con i tempi che stiamo vivendo.
Il nostro domani non è delegato solo agli altri, anche agli altri casomai, ma noi per primi dobbiamo essere gli artefici delle nostre scelte, i programmatori delle nostre giornate, i custodi dei nostri valori, i libri nei quali scrivere i nostri sogni...................
Semina la tua vita
Sono io
che nei gesti del lavoro
dò valore al tempo
presente,
dò senso alle cose che
faccio,
introducendo bagliori di
vita
del gesto quotidiano.
E questo quotidiano
non è indefinito.
E’ scandito dai ritmi
della natura
dall’alternarsi del giorno
e della notte
della luce e del buio.
L’oggi è il limite
delle nostre preoccupazioni,
delle nostre pene,
delle nostre azioni,
perché un oggi è lungo
abbastanza
per trovare Dio
e per perderlo.
Per questo Dio
ha creato il giorno e la
notte,
affinché non vagassimo
nell’illimitato,
ma vedessimo già nel
mattino
la fine della sera.
Essenziale
nei tempi che viviamo
è resistere:
cioè vivere,
stare lì,
essere presente.
Resistere
non ha l’effetto di un
temporale
ma di una pioggia leggera e
costante,
che penetra nel terreno
e lo rende fertile.
Questo è il tempo
delle cose umili
ma preziose,
è il momento
di raccogliere i cocci
sparsi,
di ripensare tutti gli
eventi
e riscoprire le perle
dentro quelli più
disastrosi.
E’ il momento della
custodia
e della difesa delle perle
acquisite.
E’ tempo
di vegliare nella notte,
di preparare i profumi,
di essere attenti a ogni
movimento
a ogni persona.
E’ tempo
di essere fedeli ai compiti
che abbiamo
e rendere la terra
più abitabile
più umana
renderla più bella.
Un giardino.
Perché la differenza
tra un deserto e un giardino
non è l’acqua
ma l’uomo.
E quando la mano della vita
pesa
e la notte non canta
è il momento di amare
e confidare.
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