sabato 2 febbraio 2013

I tre talenti

Io non ho molte qualità, di questo ormai ne sono certa. Sicuramente a suo tempo anch'io ho ricevuto i miei talenti e chi me li dette sicuramente disse anche a me: "Vai e usali bene!". Per l'appunto i talenti che avevo avuto io, non erano talenti molto apprezzati nel periodo in cui sono stata adolescente e giovane ragazza, e quindi nel momento delle scelte e della formazione, e quindi non sono stati assolutamete incoraggiati da chi avevo vicino, anzi! se è possibile è stato fatto di tutto perché non venissero fuori, o se proprio dovevano, visto che erano irreprimibili, che si limitassero alla stretta cerchia di casa. Per cui sono dovuta crescere come una 'ragazza per bene' e non come un'artista, perché ai miei tempi alle ragazze che uscivano un pò dagli schemi e avrebbero voluto frequentare scuole d'arte e artisti, si rispondeva che quelli erano ambienti di dubbia moralità! Magari se fossi stata in una città le cose sarebbero andate in altra maniera. Ma ero una ragazza di paese.Per cui ho dipinto e dipinto molto, ma non ho potuto imparare come avrei desiderato e tutto ciò che ho fatto è rimasto semplicemente opera di autodidatta. Ho anche danzato molto sulla punta dei piedi quando ero bambina e non solo, e siccome mi sentivo una libellula, volavo per casa invece che sulle scarpette da ballo, sulle punte dei mie scarponcini, prendendo anche delle sonore brontolate, perché li rovinavo tutti.........Forse la scuola di danza mi sarebbe stata concessa, se solo fosse stata nel posto dove abitavo allora.....ma non c'era!. Dell'altra mia passione, che era appunto scrivere, non ne ho nemmeno mai parlato in casa e mi sono limitata a scrivere, scrivere, scrivere per conto mio, durante tutta l'adolescenza e poi durante tutta la gioventù. Gli insegnanti lodavano i miei temi e la mia fantasia, ma io ormai non osavo più neanche dire che mi sarebbe piaciuto investire qualche soldo su me stessa e pubblicare i racconti che avevo scritto.
E' andata così! Senza colpa di nessuno e crescendo in una mentalità in cui le donne si preparavano per diventare mogli e mamme, non poteva essere diversamente. Per lo meno nella casa della mia giovinezza è stato così. E nella casa dove entrai da sposata, anche di più.

Alla fine guardai i miei talenti, tre sfere di fuoco,  che quando mi erano stati donati, brillavano di vivida luce. Li vidi  molto appannati e senza più alcuna lucentezza.....e alzai le spalle......

 Poi infine da adulta, ma ormai molto adulta, decisi di ridargli una spolveratina e di fare quello che mi pare, per cui, senza arte né parte ricominciai a dipingere e a scrivere, ...e anche a danzare, anche se quello lo feci solo dentro di me, proiettando la mia immagine davanti ai miei occhi e  fregandomene di tutti e più che altro fregandomene delle opinioni degli altri. Finiti i sogni di gloria, volevo comunque vivere i sogni miei, il mondo magico che è sempre vissuto dentro di me, imperativo, vivido, reale, senza che io abbia mai osato manifestarlo a nessuno se non ai miei tre amici, uno dei quali, l'ho già detto era il mio cane. Nenache i miei figli conoscono la propria mamma fino in fondo da questo punto di vista. Di me vedono soltanto la fantasia, e quella scarsa praticità nelle cose di tutti i giorni, tipica di chi passa gran parte del suo tempo in un mondo surreale, o almeno io credo che sia così, e invece proprio perché sono miei figli, capiscono benissimo ciò che sono io e rispettano il mio modo di essere. 

Oggi ringrazio il cielo di questi doni che ho avuto, che ho potuto usare solo in minima parte per gli altri, ma che oggi uso a piene mani per me perché mi fanno accettare meglio la mia quotidianità e non mi fanno sentire mai sola.


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