martedì 13 novembre 2012

Se si uccide un'autoclave.......

Stanotte non ho chiuso occhio. Poco dopo mezzanotte mi ha svegliato il rumore di un'autoclave che continuava ad andare a ritmo cadenzato ogni tre minuti. Conosco anche il tempo  al secondo perché l'ho cronometrato........Non c'è stato più verso di dormire, neanche quando ho provato a mettermi il cotone nelle orecchie..... Mi sono girata e rigirata nel letto non so qualche volte provando tutte le tecniche di rilassamento che conosco, dalle posizioni yoga, alle pecore che saltano le staccionate.......poi,  prima di  arrendermi e cominciare una serie di litanie sui generis  mi sono alzata e sono andata a verificare che non fosse il mio. Quando ho finito il repertorio che all'odiata pompa aveva fatto proprio un piffero e che continuava imperturbabile il suo lugubre lamento, non mi è rimasto da fare altro che prendere un libro e mettermi a leggere. Ed è così che stanotte ho letto tutto il libro di Paulo Coelho 'Undici minuti', mentre gli occhi mi si chiudevano da un sonno che veniva immediatamente rimandato indietro dal rumore di quel nemico appostato in qualche recesso della casa, proprio per disturbare il mio sonno.
Credo che dovrò rileggere con più calma e maggior concentrazione un libro che tutti mi dicono molto bello. A me per ora è solo sembrato di passare una notte in compagnia di una prostituta psicologa, di un pittore impotente , di un discografico sadomaso e di un'autoclave fetente, bevendo cocktail di frutta. Una notte tuttosommato diversa dalle altre, ma non piacevole.
Stamani alla fine, quando ho deciso che era meglio alzarsi subito, piuttosto che mezz'ora dopo, quando avrebbe suonato la sveglia, per prima cosa ho preparato il caffé, come tutte le mattine, ma solo dopo aver acceso il gas sotto la moka mi sono resa conto che l'avevo caricato con la polvere che uso per l'espresso, che nel frattempo mi ero fatto. Ho deciso di mettermi a distanza di sicurezza per bere il mio caffè e mangiare il croissant che nel frattempo mi ero riscaldata, aspettando con rassegnazione l'esplosione della moka (al mio attivo ho già tre esplosioni di macchinette del caffé) che fortunatamente invece non c'è stata.Ma neanche per un minuto in questa assonnata mattina mi è passato per il cervello che forse sarebbe stato il caso di spengere il gas e rifare il caffé con la polvere giusta! Colpa dell'autoclave, delle prostitute, dei pittori, ma più che altro di quell'uomo sadomaso e della sua filosofia del dolore .....e in definitiva colpa di Coelho che ci propina queste filosofie come se fossero le cose più naturali del mondo. "Possibile - mi dicevo stanotte - che per arrivare a capire l'amore ci vogliono tutti questi passaggi? Tutte queste ricerche? Queste dietrologie? .......Allora io non ci ho capito proprio niente per mancanza di esperienza!" e mentre me lo dicevo ridacchiavo e poi dicevo due parolacce all'autoclave che continuava a rompere imperterrita.  Parola mia....anche se stanotte non ci ho capito molto, preferisco lo stesso rimanere sessualmente repressa! "Se non penserò all'amore non sarò niente!" minaccia l'aforisma sulla copertina! Pace! Vorrà dire che sarò un niente pensante! E non credo che la seconda lettura che mi sono riproposta di fare mi farà cambiare idea. Però stanotte mi sono fatta una cultura e ora so cosa vuol dire 'undici minuti'. Insomma stanotte l'ho spesa a contare i minuti dell'autoclave e di Coelho E' a questo punto della mia rflessione sonnacchiosa che mi sono alzata e sono andata a inciampare in un borsone che mia figlia aveva piantato proprio nel punto nel quale avevo deciso di passare io. Mi sono ritrovata stesa a terra senza essermi fatta niente, ma con una gran voglia di dormire, voglia che non posso soddisfare se non al lavoro, mentre farò le mie cose ad occhi aperti dormendo profondamente. Ma se si uccide un'autoclave si va in prigione?

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