domenica 4 novembre 2012

Il sottile piacere del libro

Mi piace leggere........e per me il libro non è un oggetto di esposizione, ma qualcosa di vivo, la scintilla del pensiero che qualcuno ha fissato sulla carta per  darla anche a me, farmi pensare, sognare, vivere, allargare gli orizzonti...............

"Che altri si vantino delle pagine che hanno scritto; io sono orgoglioso di quelle che ho letto - Jorge Luis Borges"

Per me una Libreria ha un fascino unico, un potere calmante ed esaltante allo stesso tempo.Quando entro in una libreria mi sento a casa, nel mio ambiente, sia che mi trovi in una mega libreria che in quella del mio paese, dove i libri sono tutti ammonticchiati l'uno sull'altro............ Mi piace l'odore dell'inchiostro, la visione degli scaffali con tutti i libri allineati, ma anche quella delle pile di volumi messi in esposizione per catturare l'attenzione del lettore, che va in cerca del proprio talismano.
Mi piacciono le bancarelle con  i libri usati e non riesco mai a passare vicino a queste senza fermarmi e comprare qualcosa.
Mi piaccionio i libri vecchi che ho trovato in soffitta o in qualche altra occasione fortunata e se , sfogliandoli, trovo un'annotazione, un nome,  un ghirigoro, un fiore secco, un segnalibro, mi piace pensare alle persone che li hanno avuti prima di me, e da questi piccoli indizi ne ricavo sempre una storia che quasi sempre trova solo spazio nella mia mente........ma qualche volta fisso sulla carta per non dimenticarla, visto che le mie storie hanno sempre le ali e volano via..
Nella mia vita ho sempre il ricordo di libri accanto a me, fin da quando ero propro piccola, che non sapendo ancora leggere mi nutrivo delle immagini che raccontavano la favola.
Nella casa di Fuf i libri fanno capolino da tutte le parti e ogni tanto mi piace rileggerli per vedere quanto sono cambiata nel corso degli anni. Non di rado infatti mi è accaduto che un libro che in età giovanile mi aveva letteralmente affascinato, rileggendolo molti anni dopo mi abbia fatto tutt'altra impressione. 
Ma c'è un libro che per me ha sempre lo stesso fascino della prima volta che lo lessi,  e che ogni volta mi lascia sempre qualcosa di nuovo, di inatteso........... "I Miserabili" di Victoro Hugo, per me resta 'il libro', quello che mi ha fatto veramente amare la lettura, quello che mi ha fatto pensare che il tempo passato a leggere non è mai tempo sprecato.
Avevo tredici anni quando lo ricevetti in dono dai miei genitori per un Natale. Era un Natale strano, quello di quell'anno. Un Natale vissuto  sotto il simbolo dell'austerità e delle ristrettezze economiche, uno di quegli anni come capitano in tutte le famiglie, nel quale non si può spendere. Un libro fu l'unico regalo che ricevetti.......ma quanto fosse importante quel regalo l'ho potuto capire solo molto tempo dopo.
Ricordo che quando scartai il pacchetto venne fuori un libro piuttosto brutto, con una triste copertina verdognola........tra l'altro era anche uno di quei libri che si maneggiano malissimo, grande, morbido, scivoloso.......un libro che probabilmente era un avanzo di magazzino, nel quale forse aveva sostato per diversi anni,  (si sentiva dall'odore di carta umida) e che alla fine era giunto nelle mani di una ragazzina, certamente non preparata a quella lettura  adulta così impegnativa. 
In effetti mio padre, mi aveva parlato molto dei Miserabili e mi aveva descritto le avventure di un uomo condannato ai lavori forzati, e di Cosetta, incontrata una notte nel bosco,........ era stato un'argomento di conversazione  nelle nosrte serate invernali, quando intorno al tavolo lui  si raccontava a me bambina e io lo seguivo affascinata dalle sue avventure in guerra, da quelle nella vita e da quelle dei libri che aveva letto.
Mi è ricapitato tra le mani pochi giorni fa, quel libro, che ora tengo al sicuro dentro un armadio, perché da quanto l'ho maneggiato e letto e riletto, si è molto  usurato.
Mi piace ogni tanto riprendere quel libro tra le mani, e tornare col pensiero a quella ragazzina di tanti anni fa, che quel giorno di Natale si dimenticò di tutto e di tutti, persa dentro una storia che ancora non riusciva a capire in tutta il suo dramma, ma che avrebbe lasciato su di lei un'impronta che non si sarebbe più cancellata e , cosa più importante, l'avrebbe spinta da allora in poi a leggere, per stare bene, leggere per capire, leggere per imparare, leggere per stupirsi sempre di qualcosa di nuovo, leggere per avere sempre qualcosa di diverso da dire.

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