"Non
nella certezza delle verità dimostrate, ma nel mistero del principio
che nasce tra di noi, sono riposte le nostre speranze."
(Da Piccoli Pensieri di Kind Butterfly)
Stamani mi ritrovo stupita, anzi...molto stupita guardare il breve aforisma che ho appena trascritto. Stupita perché mi sono appena resa conto che le parole che ho scritto istintivamente in due minuti, sono in realtà il succo di un ragionamento che mi accompagna da tutta la vita. Mi spiego.
Io stamani mi sono messa a sedere e ho scritto questo aforisma senza neanche stare a pensarci
un pò, le parole mi sono venute giù fluide e sicure......non ho fatto
neanche una correzione, non ho avuto un ripensamento e poi mi sono
ritrovata a leggere quello che avevo scritto e mi sono detta che senza
ombra di dubbio era ciò che pensavo,......il problema è che l'istinto è
andato avanti alla ragione, perché nel mio continuo interrogarmi
sulle verità dimostrate e su quelle empiriche, non sono mai arrivata a
una simile conclusione. E' come se a un tratto mi fossi accorta che in
me coabitano due persone molto diverse, con certezze diverse e diverse impostazioni mentali, l'essere primordiale istintivo e quello risultato dall'esperienza dell'essere.
Non so darmi altra risposta se non: "Boh!!"
Quello che è certo è che la mente dell'uomo è un abisso e questo proposito ha detto Nietzsche: "Quando guardi a lungo nell'abisso, l'abisso ti guarda dentro".
E siccome non è piacevole sentirsi scrutata fin nelle più recondite parti di noi stessi, preferisco, almeno per il momento, ritirarmi dall'orlo dell'abisso della mia mente, in modo che l'abisso smetta di farsi gli affari miei.
Una cosa però a questo punto mi viene da dire ed è questa:
"La certezza dell'uomo istintivo, non è la stessa dell'uomo pensante"
(Da Piccoli Pensieri di Kind Butterfly)
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