domenica 11 novembre 2012

Il murello del paese

Ieri pomeriggio sono andata a fare una passeggiata, come faccio spesso, quindi niente di particolare in ciò. Però ieri c'è stato un piccolo fatto che mi ha colpito, stavo quasi per scrivere 'in maniera negativa', ma mi sono subito corretta , perché non sarebbe il termine appropriato. Penso che sarebbe più giusto dire 'in maniera prevedibile'.......purtroppo!
Mi spiego!
La mia passeggiata mi ha portato a passare davanti al murello del paese (noi il muretto lo chiamiamo murello), un posto dal quale si vede un paesaggio mozzafiato, per cui sempre pieno di persone  che si mettono seduti su quel murello, che neanche a farlo a posta ha le dimension giuste di un sedile sia in altezza che in larghezza e che si potrebbe quasi chiamare la lunga panchina sull'orizzonte,o la lunga panchina sul tramonto, scegliete voi. L'ingresso è gratis.
Sono passata davanti al murello, verso le tre pomeridiane, e l'ho trovato pieno di ragazzi e di ragazze, che ridevano, scherzavano, si abbracciavano. Sono passata tra questo cinguettio e molti di loro mi hanno salutato, riprendendo immediatamente i loro frizzi e le loro risate che mi hanno seguito per un lungo tratto.
Un'ora e mezzo più tardi sono passata nuovamente davanti allo stesso murello, ma lo scenario era cambiato. Stavolta c'erano diverse persone anziane che parlavano tra di loro, ma che più che altro guardavano le persone che passavano davanti a loro e subito dopo il defilé la conversazione diventava più fitta e interrotta di tanto in tanto da risatine quasi soffocate. Mi sono resa conto che parlavano dell'uomo che era davanti a me di una quindicina di metri. Poi improvvisamente un silenzio prolungato. Stavo passando io! E gli occhi li ho sentiti tutti puntati su di me. Anche loro mi hanno salutato, o ho salutato prima io, non ricordo, ma non fa nessuna differenza, io sono passata davanti a loro, mentre il suilenzio continuava ad essere tangibile, dopo di che quando hanno ritenuto che fossi a distanza di sicurezza, ho cominciato a sentire nuovamente un bisbiglio e nuove risatine. Ho continuato a camminare, fino a quando mi ha colpito nuovamente un silenzio improvviso.
"Sta arrivando il prossimo! - mi sono detta con un sorriso - il mio cappottino è finito...ora tocca al suo!" e mi sono girata per vedere se quello che avevo pensato corrispondeva a verità. E come no! La malcapitata di turno stava arrivando e non sarebbe sfuggita alle lingue taglienti di sei o sette  persone che non avevano altro da fare se non interessarsi ai fatti degli altri.
Mi è venuto naturale fare il confronto con quei ragazzi che vi avevo visto poco prima. Come era diverso lo scenario!  E l'aria che si respirava intorno! E come sono diversi i giovani dalle cosidette persone sagge!. Pieni di vita,di progetti, i primi che parlano di sé, delle proprie vedute, del proprio modo di essere, del loro credo, del loro mondo fatto di domani...........possibile che anche loro siano destinati a diventare come stiamo diventando anche noi che siamo a mezza strada tra gioventù e vecchiaia ? Disincantati, cinici, sempre pronti a parlare male del prossimo?   Anche se non tutti per carità, al solito ci sono delle belle eccezioni e fortunatamente, me lo dico da me, io sono una di quelle, ma siamo destinati a rimanere soli!  E mi dico che purtroppo è così! L'età, l'esperienza della vita, invece di renderci solo saggi ci fa diventare anche maligni e cattivi verso gli altri.
Penso quindi che non ci sia da stupirsi se dico che a me piacciono i giovani e che sto più volentieri cinque minuti con loro piuttosto che un pomeriggio con gli altri. E se poi resto sola chi se ne importa? Ci ho comunque sicuramente guadagnato un pò di sana allegria e una boccata di aria pulita........................

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