Se vado a
ritroso nel tempo, mi accorgo che la donna di oggi e la bambina di
ieri sono ancora la stessa persona, curiosa e piena di fantasia. Lo
vedo più che altro nell’espressione degli occhi, che spero sia
anche quella dell’anima, visto che lo sguardo ne è lo specchio.
Inutile
negarlo, non posso fare a meno di interrogarmi e di pormi mille
quesiti. Sono una caparbia sostenitrice di quella massima che dice
“La meraviglia dell’ignoranza è figlia e madre del saper”.
Ogni giorno mi porta ancora qualcosa capace di farmi stupire e quindi
di innescare quel meccanismo di ricerca interiore, che spero mi
accompagni per tutta la vita. Quindi anche tante domande su Dio. Ma
chi è veramente Dio e dov’è? Oggi si scrive tanta letteratura su
questi argomenti, letteratura buona e più spesso letteratura nociva,
capace di insinuare dubbi, senza dare risposte,capace di porre
interrogativi nuovi e quindi di alienare certezze vecchie che
erroneamente pensavamo consolidate. Ho letto di tutto e tanto, ho
letto a tal punto da averne gli occhi stanchi e lo spirito più
stanco ancora. Tanta è la mia curiosità e la mia voglia di sapere!
Ho letto e a volte mi sono sentita anche turbata da affermazioni che
non avevo mai preso in considerazione, nonostante la mia età e la
mia esperienza di vita. Fiumi di inchiostro sono scorsi per parlare
di Dio, e fiumi di inchiostro scorreranno nei secoli a venire e a
questi fiumi andranno ad attingere le persone che come me non si
contentano di ciò che sanno, ma vogliono andare oltre. Molte volte
queste letture mi hanno fatto entrare in crisi, specialmente quando
la mia fede è ballerina, altre, mi arrichiscono e mi fanno provare
un bisogno maggiore della presenza di Dio nella mia vita. E’ pur
sempre però una presenza tenuta sotto controllo, magari rinvigorita
dalle letture , dalle quali via via estrapolo pensieri forti, per
avere forti conferme, che questo Dio che continuiamo sempre a cercare
è proprio qui con noi. E mi rendo conto che i miei convincimenti
galvanizzati più o meno dai vari momenti della vita , derivano da
un ragionamento che girando nei meandri del cervello, ha cercato di
trovare conferma nella propria esigenza immanente. E purtroppo mi
rendo anche conto che il cuore ha ha ben poca parte in tutta la
mia ricerca e ciò mi rattrista non poco.
Ma poi
arriva Natale
e..............................................................................
............................................e
Giuly ritorna davvero bambina e tutto ciò che ha letto, svanisce
come nebbia al sole.
I
contrasti della Filosofia e della Teologia vanno a farsi benedire,
perché il lei torna prepotente il ricordo delle sue esperienze di
bambina, della celebrazione di un prodigio che ha vissuto per tanti
anni come se fosse la favola bella della sua vita, e come ogni anno,
da oggi in poi tutto le parlerà di Natale, quando andrà a fare una
passeggiata, quando sarà nell'intimità della sua stanza, quando
guarderà il cielo e sentirà il freddo, quando guarderà le vetrine
che cominciano ad addobbarsi e le strade che vestono a festa. Perché
questo è il suo retaggio. Non ricorda più perché proprio dal 20 di
novembre per lei comincia l'aria del Natale, ma sa che è così e che
non c'è bisogno che nessuno glielo ricordi, allo stesso modo in cui
sa che l'albero di Natale e il presepio li preparerà il 13 di
dicembre, e l'albero non sarà un albero comune, ma qualcosa che
attraverserà la sua strada al momento opportuno e che lei farà suo
e resterà nei suoi ricordi come qualcosa di unico.............Un
lungo momento speciale che lei si è costruita nell'arco della sua
vita per cercare quel calore e quelle piccole gioie che qualche volta
nascono anche dal fare di un ramo secco o di una scopa,di quelle che
usano gli spazzini, trovata abbandonata nel bordo della strada, uno
splendido albero che con le sue lucine accoglie l'arrivo di un
bambino al quale affiderà come sempre tutte le sue speranze.
E Giuly
si ritroverà a scrivere poesie e racconti che in qualche modo
parleranno dei suoi stati d'animo e che, una volta ritornata la
persona sempre con mille dubbi e poche certezze, rileggerà stupita
dicendosi:"Ma li ho scritti proprio io?"
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