martedì 18 settembre 2012

Senso di appartenenza

Il  'senso di appartenenza'  alla propria terra è il fratello nascosto del 'sesto senso',e come lui viaggia sempre in incognito vicino a noi e si manifesta nei momenti più impensati della nostra  vita.
(da Piccoli Pensieri di Kind Butterfly) 





le mie radici
Se penso a M....... mi viene sempre in mente il profumo dei tigli. Quanto mi piace quel profumo! Specialmente quello dei miei tigli, cinque piante ormai secolari che adombrano il risedio dietro la casa e danno ospitalità a decine e decine di uccellini canterini, che insieme al gracidio delle rane formano uno dei ricordi più piacevoli della mia infanzia. M........per me, più che ricordo di persone è ricordo di cose, di sapori, di profumi. Lì ci sono le case natali dei miei nonni paterni e materni, lì ci sono i miei monti, il mio fiume, il Castellone, il lago. Lì c’è Cardeto, la chiesina che si specchia nell’acqua sottostante, lì c’ è la littorina che fischia alle mucche che pascolano nei dintorni, lì in definitiva c’è la storia della mia famiglia, di quella proprio mia, dalla quale io provengo, fatta di persone che portano in sé l’amore per quei luoghi che ritornano sempre nei miei pensieri, anche se non ho mai resistito in quel posto per più di pochi giorni, proprio perché le cose che mi legano a quel paese, non sono persone, ma paesaggi, scorci, profumi, sapori! Come il sapore del dolce di ricotta, che mamma mi preparava ogni volta che andavamo là e che teneva dentro la vetrina vecchia della nonna. Quella vetrina ora è con me, e possono togliermi tutto ma non quella, perché per me in quel mobile c’è parte della mia infanzia: un dolce di ricotta con le mandorle e l’alchermes e i savoiardi, e tanti bicchierini, e macinini e piattini della nonna, che non ho mai conosciuto ma che ho imparato a trattare da nonna proprio grazie alla loro presenza. E il profumo della marmellata di more preparata dall’altra nonna! Mai più nessuno l’ha fatta come la sua! La guardavo affascinata mentre tagliava una grossa fetta di pane che teneva dentro un cassetto avvolto in un candido asciugamano di cotone! Ci spalmava sopra un velo di marmellata, mentre io le dicevo:”Ancora un po’ nonna ti prego!”. E il profumo del latte appena munto, che il nonno portava su dalla stalla ancora caldo e schiumoso, e il sapore intenso del raveggiolo avvolto nelle felci, o quello dei panini al ramerino e della schiacciata che tutte le mattine il fornaio portava col carrettino! E le castagne lucide nei loro ricci pungenti.........
E chi se le scorda queste cose? Fanno parte tutte di me e non rinuncerei mai neanche a una di loro, non solo ma da subito mi misi d’impegno per farle amare anche ai miei figli, e per lo meno in questo sono riuscita, dato che loro amano M...... anche più di me. No! Non ci starei là! So che perderebbe tutto il suo fascino, perché per me M........ è come un paese di favola, sperduto in mezzo ai monti, attraversato da un torrente che canta l’eterna canzone della vita, nel quale un castagneto può anche diventare la Città di smeraldo di Dorothy che cerca il magico mondo di Oz.
No! Non starei lì, perché lo sciuperei, ma ho bisogno di sapere che c’è, che esiste, che mi aspetta, per aiutarmi a ritrovare la parte migliore di me, quella che la vita non è riuscita a sciupare.
M......... è sempre di più le mie radici, quelle da cui scappo per fare le mie esperienze, quelle a cui voglio tornare quando sarà il momento, non fosse altro che per il fatto che lì anche i cani possono entrare al cimitero, e questo lo considero una forma di grande apertura mentale.
Anche quella volta andai a M.........!
( Tratto da Fiore di Cappero)


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