Stanotte ha piovuto. Una breve, bella pioggia leggera sul mondo. E stamani i fiori nel piccolo giardino della casa di Fuf, che ierisera avevano il capo abbastanza reclinato, erano tutti con un bel capino ritto.
Anche noi dobbiamo cercare di godere delle piogge sulla nostra vita e considerarle occasioni di rinascita. Non so perché mi sono tornate in mente le leggi di Murphy, Finagle, Scott ....etc......e allora anch'io mi sono cimentata nell'impresa di formulare una legge che alla fine è suonata più o meno in questo modo:
Quando piove, prendila tutta
Potrebbe essere la sola occasione che hai
per rialzare il capo.
Detta così sembra abbastanza pessimistica, ma sono sicura che a scavarci dentro, qualcosa di buono ne esce.
Del resto la prova lampante che anche questa può essere una vera legge sono i miei fiori, Stamani sono tutti arzilli!!
domenica 30 settembre 2012
sabato 29 settembre 2012
Speranza
Ma che amica gentile, insostituibile, perfetta, ultima spiaggia.........è la speranza! Non ne possiamo fare a meno, neanche chi è un pessimista per natura, chiude la porta in faccia alla speranza.
E' lei che ci sostiene nel nostro andare, lei che ci accompagna nelle nostre prove, lei che incoraggia i nostri desideri, lei che proprio stamani mi ha detto queste parole............
Oggi,
sono nata col sole
dentro i tuoi occhi.
Come raggio dorato
Ho accarezzato il tuo viso
Sui tuoi capelli.
Col calore del fuoco
Ho baciato la tua fronte
E mi sono rannicchiata
Sul tuo petto.
Con la luce del giorno
Ho ridato forma
Alle tue attese.
Ieri, oggi, domani
Sempre, io per te
Nascerò col sole
Dentro i tuoi occhi.
venerdì 28 settembre 2012
Le tre porte
E poi Dio, dopo che ebbe fatto l'uomo lo guardò con compiacenza e gli disse:
"Vai e moltiplicati!"
Allora l'uomo guardò Dio e gli rispose:
"Molto volentieri, ....ma con chi?"
E Dio nel suo infinito sapere seppe che avrebbe dovuto mettere accanto all'uomo una creatura superiore, capace di prenderlo per mano e di guidarlo. E creò la donna.
E da quel momento cominciarono i casini nel mondo.
Là dove la parola casino sta per guaio, tribolazione,per cui tutto ciò che scriverò e ancora non so cosa........... sarà solamente uno
sfogo delle nostre pene attuali.
In effetti il mondo era il più grande Casino del mondo. Inutilmente Las Vegas ed altri similari avevano cercato di imitarlo. Sapevano in partenza che ciò non sarebbe stato possibile, ma ci avevano provato poveracci!
E sapete perché era il più grande? Perché era stato legalizzato dall'alto, molto dall'alto.
E non si pagava niente per entrare. Dentro ci sguazzavi, ti divertivi con ciò che volevi, mangiavi e bevevi, e se non avevi da pagartelo facevi cambiali, estorcevi denaro con gli interessi che chiedevi sui prestiti per giocare alla roulette............forse quello che gli somigliava di più era il Paese dei Balocchi di Pinocchio, ma la raffinatezza era diversa e molto,molto meglio organizzata nel casino del mondo, perché mentre Pinocchio era stato venduto come un asino, da qui invece si usciva elegantemente da due porte ben decorate e con tanto di valletti, simili ai buttafuori delle discoteche, ma più eleganti, che te l'aprivano e ti facevano sentire importante. Una era la porta rossa che era sempre la più affollata e tutti aspettavano il proprio turno in fila e mentre attendevano potevano ancora giocare al gratta e vinci. Quella porta era bellissima, di un rosso scarlatto bordato di decorazioni ricche e raffinate. Veniva proprio la voglia di entrarci, anche se sapevi che là dentro saresti stato costretto ai lavori forzati e per l'eternità avresti dovuto preparare pacchetti di sigarette col bollo, biglietti delle lotterie, partite truccate.......gratta e vinci, schedine,slot machines..........
La porta azzurra non era altrettanto frequentata, anche perché chi usciva di lì, sapeva che avrebbe dovuto pagare per poter procedere ....e pagare piaceva poco a tutti.
C'era in verità anche una porta bianca, più piccola, ma bellissima, dove c'era scritto 'Direzione', e a quella ogni tanto qualcuno andava a bussare per raccomandarsi al Capo, e qualche volta se insisteva molto riusciva anche a entrare
Chi andava davanti a quella porta erano coloro che avevano capito che cosa avessero voluto significare le parole 'andate e moltiplicatevi', che non erano per niente la procreazione selvaggia che era stata capita dai più, e che aveva fatto del mondo il grande casino che era diventato.
E avendolo compreso, anche se abbastanza tardi, anche se nel frattempo si era divertito un mondo, anche se ne aveva combinate quanto Carlo in Francia, non aveva esitato ad andare a bussare per chiedere
"Me le dai altre due o tre fiches?"
Ovvia che ci posso fare? Qualche volta la parte più goliardica che è ancora in me, deve venire fuori. Lo chiede proprio!
"Vai e moltiplicati!"
Allora l'uomo guardò Dio e gli rispose:
"Molto volentieri, ....ma con chi?"
E Dio nel suo infinito sapere seppe che avrebbe dovuto mettere accanto all'uomo una creatura superiore, capace di prenderlo per mano e di guidarlo. E creò la donna.
E da quel momento cominciarono i casini nel mondo.
Là dove la parola casino sta per guaio, tribolazione,per cui tutto ciò che scriverò e ancora non so cosa........... sarà solamente uno
sfogo delle nostre pene attuali.
In effetti il mondo era il più grande Casino del mondo. Inutilmente Las Vegas ed altri similari avevano cercato di imitarlo. Sapevano in partenza che ciò non sarebbe stato possibile, ma ci avevano provato poveracci!
E sapete perché era il più grande? Perché era stato legalizzato dall'alto, molto dall'alto.
E non si pagava niente per entrare. Dentro ci sguazzavi, ti divertivi con ciò che volevi, mangiavi e bevevi, e se non avevi da pagartelo facevi cambiali, estorcevi denaro con gli interessi che chiedevi sui prestiti per giocare alla roulette............forse quello che gli somigliava di più era il Paese dei Balocchi di Pinocchio, ma la raffinatezza era diversa e molto,molto meglio organizzata nel casino del mondo, perché mentre Pinocchio era stato venduto come un asino, da qui invece si usciva elegantemente da due porte ben decorate e con tanto di valletti, simili ai buttafuori delle discoteche, ma più eleganti, che te l'aprivano e ti facevano sentire importante. Una era la porta rossa che era sempre la più affollata e tutti aspettavano il proprio turno in fila e mentre attendevano potevano ancora giocare al gratta e vinci. Quella porta era bellissima, di un rosso scarlatto bordato di decorazioni ricche e raffinate. Veniva proprio la voglia di entrarci, anche se sapevi che là dentro saresti stato costretto ai lavori forzati e per l'eternità avresti dovuto preparare pacchetti di sigarette col bollo, biglietti delle lotterie, partite truccate.......gratta e vinci, schedine,slot machines..........
La porta azzurra non era altrettanto frequentata, anche perché chi usciva di lì, sapeva che avrebbe dovuto pagare per poter procedere ....e pagare piaceva poco a tutti.
C'era in verità anche una porta bianca, più piccola, ma bellissima, dove c'era scritto 'Direzione', e a quella ogni tanto qualcuno andava a bussare per raccomandarsi al Capo, e qualche volta se insisteva molto riusciva anche a entrare
Chi andava davanti a quella porta erano coloro che avevano capito che cosa avessero voluto significare le parole 'andate e moltiplicatevi', che non erano per niente la procreazione selvaggia che era stata capita dai più, e che aveva fatto del mondo il grande casino che era diventato.
E avendolo compreso, anche se abbastanza tardi, anche se nel frattempo si era divertito un mondo, anche se ne aveva combinate quanto Carlo in Francia, non aveva esitato ad andare a bussare per chiedere
"Me le dai altre due o tre fiches?"
Ovvia che ci posso fare? Qualche volta la parte più goliardica che è ancora in me, deve venire fuori. Lo chiede proprio!
giovedì 27 settembre 2012
Le parole mai dette
Le parole
mai dette e le lacrime mai versate sono la nostra vera immagine. Ma
nessuno la può vedere.
(da Piccoli pensieri di Kind Butterfly)
Proprio così!........ almeno da quello che posso giudicare dal mio vissuto.........
Fino a poco tempo fa mi sono sempre affannata a nascondere le lacrime per stamparmi in faccia un sorriso per ogni circostanza, e ho sempre contato mentalmente prima di parlare....e il più delle volte non ne ho fatto di niente. E' giusto questo? Direi proprio di no! E per quale motivo poi, non dovrei far vedere la mia sofferenza se c'è, o non dire quello che penso, se lo penso davvero?
La risposta è facile, immediata. Siamo stati costruiti così, plasmati così, in un mondo che vuole solo persone forti e senza se e ma.....
Siamo stati abituati a nascondere fin da piccoli la nostra vera essenza, la nostra vera immagine, quasi che fosse una vergogna far vedere le lacrime o avere un'anima gentile, sensibile o anche paurosa....perché no!
Un sorriso vero è liberatorio, ma anche le lacrime vere sono liberatorie e nella nostra vita ci dovrebbe essere tempo di ridere e tempo di piangere senza che per quest'ultimo ci si dovesse vergognare come cani!
Potrei scrivere pagine e pagine su questo argomento, ma c'è un riassunto che è a nostra portata di mano , basta volerlo. Mettiamoci davanti allo specchio e guardiamoci per bene negli occhi senza resistenze, almeno verso noi stessi, e dopo un pò la nostra vera immagine verrà fuori e ci accuserà di averla sempre tenuta nascosta..........in nome di che poi?
Sto cercando di prendere l'immagine vera di me e portarla alla luce, di far capire che una lacrima a volte può essere la cosa giusta al momento giusto e non solo un segno di debolezza, che alcune parole dette con sincerità, nel modo migliore, possono non solo sostituire quelle forme di rancori che nascono dentro di noi e continuano a viverci, proprio per non avere avuto il coraggio di dirle al momento opportuno, ma diventare le basi di qualcosa di nuovo e di buono.
Parlo così perché non ho più niente da perdere? No! Anch'io ho ancora delle cose da perdere.....ho ancora un lavoro, ho ancora l'affetto della mia famiglia e quello dei miei amici, ma ho anche una persona che ho dentro me stessa, imprigionata nella maschera di ferro, che ha voglia di venire fuori senza fare del male a nessuno, ma anche senza continuare a farsi del male............un pò come tutti insomma!
Ma per dindirindina! Un discorso così serio non l'avevo fatto da tanto tempo! Ma mi è venuto spontaneo dopo aver pianto come una fontana sbucciando ierisera le cipolle per fare una frittata sapendo benissimo che se l'avessi mangiata poi non avrei dormito per tutta la notte. E così è stato e le parole che ho detto sono tutte irripetibili anche se erano rivolte solo a me stessa. Come vedete ho pianto e parlato per un giusto motivo: per confermarmi una volta di più nella convinzione che sono proprio ........tonta!
mercoledì 26 settembre 2012
Mia vecchia e sempre nuova route
E' tempo di andare! Chi può si armi di scarponi, bastone e zaino e vada per le strade del mondo a cercare funghi e ritrovare se stesso. Questo è il periodo ideale...giornate calde ma non troppo, tramonti spettacolari, vento amico.........Chi non può si prepari comunque a un cammino interiore ed entri dentro la sua giornata, nel suo tepore, nei suoi colori,nei suoi profumi, nella sua nebbia leggera.......e pensi.
L'Autunno è il periodo ideale per l'introspezione, è il ritorno a casa, il ritorno alle abitudini e ai ritmi di sempre, è il momento delle valutazioni e dei cambiamenti che vogliamo fare nella nostra vita.
Io non so quando Rocco abbia scritto questa bella e intensa poesia, ma so che se anche parla di primavera e di estate, tutto di lei richiama l'età adulta, la maturità, la dolce malinconia del ricordo .................l'autunno!
Strade delle mie routes
nascoste nel folto del bosco
strade deserte assolate o piovose,
paesaggi stupendi,
nebbiosi fantasmi, incantevoli notti e
albe e tramonti
avete donato incontri fraterni e
cordiali,
volti carichi di dolore e di gioia,
cuori feriti in cui versare speranza.
Strade delle mie routes
nel tempo propizio e fecondo di
primavera e d’estate
strappandomi al comodo riparo di
abitudini ordinate,
di garantite sicurezze
mi avete offerto l’avventura e il
senso del nuovo,
l’ansia di nascere ogni giorno
la ricerca mai sazia di verità, di
giustizia, di amore.
Strade delle mie routes
nel tempo di Pasqua ricercando il
Cristo risorto
nel timido riapparire di cieli azzurri
avete rinnovato l’esperienza di
Emmaus
dopo il doloroso passaggio sul Calvario
inondando di gioia pasquale il flusso
di delusione
e di pena dell’amara sorgente del
male eternamente in agguato.
Strade delle mie routes
seminate di silenzio e solitudine
spazi aperti e sconfinati fino alla
vertigine
amiche coraggiose e leali, compagne
fedeli ed esigenti
mi avete raccontato la mia vera storia
rivelando il mio volto spesso nascosto
e falsato
dolorosa contraffazione della
somiglianza con Dio.
Strade delle mie routes
itinerari grondanti mistero
trepide di paure senza nome, di
sgomenti improvvisi
sentieri tracciati dalla voce di Dio
che chiama
a seguirlo come Abramo nell’ignoto
avete riecheggiato ogni volta nuove
chiamate divine,
nuovi inviti, nuovi progetti
le «grandi cose» del suo amore e del
mio destino umano.
Strade delle mie routes
labirinto di linee sulle carte
geografiche
disegno affascinante indecifrabile e
luminoso
strade che giungete fino alla terra
promessa
e di là nel mistero quando passerò il
Giordano
e il bivacco eterno avrà inizio nel
grande gioioso riposo.
Strade della mia fede
mai raggiunta e mai piena
della mia speranza sempre distrutta e
rinata
del mio amore mai sazio, anelito e
tormento di un più
e di un sempre ancora lontano.
Strade delle mie routes
maestre instancabili, nostalgie
inguaribili del passato
dietro le spalle del futuro
al di la dell’orizzonte
martedì 25 settembre 2012
Bollette
Mi sono preparata il caffè con la macchinetta espresso che comincia a rifare un rumore infernale.....però il caffè lo fa buono. Ho preso un croissant con la nutella, mi sono seduta in tinello e ho fatto colazione al buio, sfruttando solo il riverbero della luce che proviene dalla cucina. Che attimo di silenziosa pace! Tutto per me!.....mentre il pensiero comincia a svegliarsi, si stiracchia, riprende possesso della realtà,..... senza traumi, o almeno ci prova, perché già un pensiero più veloce degli altri, uno dei miei sette nani, uno che non è andato neanche a letto, per essere il primo a rompere è già qui che bussa. "Sbrigati, non ti ricordi che stamani devi andare alla posta a pagare tutto il malloppo di bollette?" "Pussa via!" gli rispondo dandogli un calcio mentalmente..........ma l'incanto è rotto. E come avrebbe potuto essere diversamente? I miei sette nani mica hanno dei nomi carini come quelli di Biancaneve! I miei si chiamano Enel, Hera, Aci, Sorit, Sorgenia, Telecom, Imu...........ce ne sono anche altri veramente e tutti molto affezionati. Mi vogliono un sacco di bene i miei nanetti e non mi permettono mai, neanche una volta di dimenticarmi di loro, perché sono buonissimi, non vogliono lasciarmi mai sola e si preoccupano del mio benessere.
Anch'io, proprio come Biancaneve ho un principe azzurro. Si chiama Stipendio, ma è un principe evanescente, che non riesce mai a restare con me, e a darmi il famoso bacio che mi farà vivere felice e contenta per tutta la vita, perché ancor prima di arrivare è già scomparso.
Vedo molto di più la perfida regina, che tramutata in strega, mi fa mangiare un sacco di mele avvelenate con tasse, multe, e altri intrugli simili. Raramente, ma qualche volta è capitato anche a me, sul cestino di mele rosse ne spicca una bellissima, alla quale non si può resistere, è molto pericoloso resisterle, perché come si fa a resistere a qualcosa che ha un nome che sa di bontà infinita? Si chiama Equitalia. Evidentemente però non sono la sua preferita. So che a qualcuno il cestino viene consegnato pieno solo di quelle mele bellissime......ma si sa! Al mondo ci sono sempre i privilegiati. Bisogna sapersi anche accontentare!
Ecco! Ora sono proprio sveglia.
lunedì 24 settembre 2012
Ballerina
Ho cambiato l'immagine dello sfondo del desktop e ci ho messo un quadro di Degas, con tre ballerine, splendide nei loro diafani tutù. Le ballerine di danza classica mi hanno sempre affascinato fin da quando ero bambina e giravo per casa sulle punte dei mie scarponcini e sognavo....quanto sognavo!
Poi la vita scende come un fiume, in percorsi che non avremmo mai immaginato e corre corre........ma qualche volta anche l'acqua rallenta il suo andare e si allarga in specchi grandi e tranquilli che permettono di sostare e di ricordare, prima di riprendere l'inarrestabile corsa verso il mare.....................................
“Ecco
Cristina……Se pensi a una persona semplice quella persona sono io. Niente di eccezionale come vedi! Una
persona semplice, che col passare degli anni lo diventa sempre di
più.”
“E
ti vai bene, così come sei ?”
“Ti
dirò che comincio a piacermi. Poco tempo fa una persona molto
istruita, molto colta, ma con poca umanità mi disse: “Una come te, che non ha nemmeno fatto carriera e non ha quindi un posto
importante nella società, non può aspirare a niente!” Queste
parole si sono impresse indelebilmente nella mia mente e nel mio
cuore. Una come me! Come è una persona come me? Ti dirò Cristina
che questa persona che è sbocciata in una tardiva primavera da un
fiore di sofferenza, comincia a essere la persona che voglio essere io. Ho tanta strada da fare ancora e molta sicuramente in
salita.
Ho una mèta sai? La mia mèta sono i miei figli, e come
qualsiasi traguardo richiede sacrificio, sforzo, volontà. La
mattina, quando mi alzo alle cinque per andare a lavorare, mi sento
stanca, ma mi basta pensare a loro che subito mi rianimo e comincio
la mia giornata meglio. Spero con tutto il cuore di farcela e di
riuscire ad aiutarli a costruirsi il loro avvenire che in fin dei
conti è il mio avvenire. Tutta la Natura funziona così. Perché non
dovrebbe essere così per noi uomini?
Ho anche un altro obiettivo Cri. Reggere ancora per
qualche anno nel mio mondo scout. E’ un mondo importante per me. Il
mio piccolo mondo. Di antico lì ormai ci sono solo io. E’ il mondo
dei miei ragazzi, il mondo dei miei ideali, il mondo della mia
giovinezza. Mi sento mamma di tutti coloro che sono lì, di tutti
quelli che come me un giorno hanno pronunciato più o meno
consapevolmente una Promessa. Quanto leghi questa promessa lo sanno
solo coloro che le rimangono attaccati nonostante tutto e tutti. E
come una mamma sento che tra poco sapranno andare da soli e che io
dovrò lasciarli andare. A quel punto avrò raggiunto il mio
obiettivo.”.....................
Mentre ti parlavo mi è venuta davanti l’immagine di una
persona fragile e nello stesso tempo per associazione, o per
fantasia, mi si sono presentati davanti agli
occhi i fiori dei capperi che sono sul muro della casa dove passo gran parte della mia giornata. L’hai
presente il fiore del cappero? E’ delicato, fragile, color
pastello, lieve e tutto sommato anche bello. Puoi pensare che basta
un soffio e l’uccidi. Ma non è così! Puoi provare a estirparlo,
puoi provare anche a ricostruire il muro con mattoni nuovi e quintali
di cemento, ma vedrai che il fiore di cappero sopravviverà, proprio
come è successo ai capperi del muro di questa casa.
“Grazie
per avermi parlato così apertamente di te stessa” mi ha detto a
questo punto Cristina appoggiandomi una mano sul braccio
“Ha
fatto davvero bene anche a me sai? Mi sembra di vedere le cose più
chiaramente.
Da piccola volevo fare la ballerina. Volevo calcare il palcoscenico di un grande teatro e volteggiare in un bianco tutù protendendomi al cielo. Ho calcato invece il palcoscenico della vita e non mi sono rifiutata di danzarla in nessuno dei suoi molteplici aspetti e continuo a farlo anche ora vestita di una tunica dalle delicate sfumature turchine di un fiore di cappero, calzando le scarpette rosse che poi in definitiva hanno solo il colore dell’amore, che ha sempre accompagnato la mia vita in ogni circostanza, col volto incorniciato dai miei capelli ormai d’argento.
Danzerò
ancora, danzerò in un ballo senza fine che mi conduca in punta di
piedi ad un nuovo mondo di luce.
(Da Fiore di cappero)
Molti anni dopo.
Le ballerine continuano a piacermi e penso ancora di più alla vita come a un palcoscenico dove ciascuno danza i suoi gorni.
Non mi alzo più alle cinque di mattina ........e la tiro fino alle sei.
Qualche volta mi capita anche di alzarmi alle sei e mezzo e allora, non so perché, provo ancora quasi un senso di colpa, come se avessi trasgredito a un dovere capitale. E' ben strano ciò che si agita nelle recondite circonvoluzioni della nostra testa!!!!
(Da Fiore di cappero)
Molti anni dopo.
Le ballerine continuano a piacermi e penso ancora di più alla vita come a un palcoscenico dove ciascuno danza i suoi gorni.
Non mi alzo più alle cinque di mattina ........e la tiro fino alle sei.
Qualche volta mi capita anche di alzarmi alle sei e mezzo e allora, non so perché, provo ancora quasi un senso di colpa, come se avessi trasgredito a un dovere capitale. E' ben strano ciò che si agita nelle recondite circonvoluzioni della nostra testa!!!!
domenica 23 settembre 2012
La mia tavolozza
Ho dipinto una nuova tela. Era tanto tempo che non usavo più la tavolozza e la spatola, tralasciati per seguire la strada dell'acquarello, che mi piace ma non mi lascia niente dentro.
Mi sono ritrovata ad essere una principiante che cerca ancora di capire come si deve usare il colore che al momento non è molto in sintonia con le mie emozioni, che sono sempre state le ispiratrici della mia pittura.
Il risultato della mia opera è stato un quadro non brutto, non bello, e sicuramente senza anima.
Allora ho guardato la mia tavolozza e da quello che ho visto ho capito che la persona che ha dipinto quella tela non sono io, ma una donna molto diversa da me, che ha cercato per necessità, di far scorrere la sua vita dentro schemi ben precisi. Io odio gli schemi! Per essere uovamente me stessa ho bisogno che la mia tavolozza sia piena di colore che si mischia con l'altro, che non mi preoccupi se le mie mani, il mio viso, i miei capelli saranno alla fine imbrattati fino a far sembrare anche me un'altra tavolozza. Devo insomma uscire dall'ordine che mi sono costruita addosso e che non è il mio.
Ho di nuovo molta strada da fare e una nuova sfida da raccogliere.
............Adoravo
dipingere luoghi che nascevano spontanei dalla mia fantasia e alla
fine diventavano così miei che mi sembrava persino di esserci stata.
Ho provato tante volte a dipingere dal vero e a mettermi con
cavalletto, tela, tavolozza e pennelli davanti a uno scorcio
qualsiasi della Val d’Orcia che è tutta uno splendore unico,
avvolgente, quasi mistico, ma non c’era niente da fare. Partivo
copiando e terminavo andando a ruota libera verso posti che erano
dentro il mio immaginario e verso i quali si dirigevano la mia mente,
la mia anima, il mio spirito, e se avesse potuto …anche il mio
corpo. Quando riuscivo ad estraniarmi in maniera così totale da ciò
che mi circondava, allora quasi per incanto il colore nasceva dentro
di me e con lui nasceva la musica, e la mia spatola correva veloce
sulla tela bianca lasciando tratti decisi di colori strani che si
imprimevano al suono delle più svariate melodie e quasi seguendo
l’armonia di una danza.
In
quei momenti ero sola con me stessa, liberata da tutto ciò che mi
circondava, in uno stato non di felicità, no, non direi proprio, ma
di astensione totale da tutto ciò che era contingente, facendomi
quasi perdere i confini tra cielo e terra. Poi la legge di gravità
mi richiamava quasi sempre bruscamente a terra, e il mio mondo
luminoso svaniva nei contorni delle luci naturali del giorno che
passava e che tutto sommato mi riportava nei luoghi che amavo e che
mi rassicuravano.
Credo
che quei momenti siano stati per il mio spirito i primi veri incontri
con i misteri del Creato e con quelli ancora più fitti del suo
Creatore. Sentivo la necessità di Dio, avevo bisogno di lui e lo
cercavo. Non so se quei momenti sono stati attimi di grande
interiorità spirituale, o solo sprazzi di fantasia libera da ogni
briglia, ma so sicuramente che sono stati momenti di pace e di
arricchimento, che forse con la mia giovane età, non sono riuscita a
ben gestire e ad approfondire.
(Da Fiore di cappero)
Oggi, a distanza di tanti anni ho bisogno di ritrovare quella dimensione
sabato 22 settembre 2012
Autunno
Ma quando inizia l'autunno? C'è chi dice il 21 e chi il 23 di settembre. Tra i due litiganti il terzo gode, o per lo meno dice la sua.
Per me l'autunno inizia il 22 settembre. Oggi. Anche perché ieri me ne sono dimenticata e domani potrei avere altro da pensare. Ma più che altro perché oggi è proprio il giorno adatto per festeggiare questo autunno che comincia con giovani venti di speranza.
Io amo l'autunno. E' sicuramente la mia stagione preferita. Mi piace tutto di questo periodo. Mi pacciono i colori del bosco e quello dei campi, dove la terra smossa dall'aratro assume tonalità scure, mi piacciono i rossi tramonti dell'autunno, che sono densi di pathos nei loro incredibili rossi che sfumano in azzurri che non si possono definire solo belli, perché sono molto, molto di più. Mi piace il colore dell'uva e delle castagne e l'odore del primo fumo che si alza dai camini. Mi piace la pioggia che riga i vetri della mia finestra , dalla quale guardo il mondo che cambia il suo abito e mi fa ritrovare la voglia della casa, del suo calore, dei piccoli oggetti che durante l'estate avevo dimenticato. E più di tutto mi piace il cielo dell'autunno quando è ricco di nuvole cariche di pioggia e di vento pieno di foglie che partono. Dove vanno le foglie portate dal vento?
Sei arrivato in un tripudio di colori
sul carro splendente del sole,
avvolto nel manto delle prime nebbie,
dolce, malinconico autunno,
riposo dei miei occhi
che si saziano dei tuoi colori;
amico discreto della mia anima,
che si nutre della tua dolcezza.
La forza irruenta dell'estate feconda
ha lasciato il posto alla tua serenità
e colori più caldi hanno coperto
i verdi smaglianti della vita
e li hanno illanguiditi
in gialli variegati, in rossi eburnei,
che dipingono i drappi dell'orizzonte
dei tuoi incredibili tramonti.
Saluto le rondini che partono
e mi incanto nel volo di due gabbiani
che cercano e cercano ancora
i colori della vita.
Ciao Ronni-pu, ciao Joe Banana.....buon viaggio.........................................Anche voi partite con le foglie, sulle stesse correnti ascensionali, verso nuove terre, verso nuova gente, verso nuova vita, verso .....chi lo sa!?
Per me l'autunno inizia il 22 settembre. Oggi. Anche perché ieri me ne sono dimenticata e domani potrei avere altro da pensare. Ma più che altro perché oggi è proprio il giorno adatto per festeggiare questo autunno che comincia con giovani venti di speranza.
Io amo l'autunno. E' sicuramente la mia stagione preferita. Mi piace tutto di questo periodo. Mi pacciono i colori del bosco e quello dei campi, dove la terra smossa dall'aratro assume tonalità scure, mi piacciono i rossi tramonti dell'autunno, che sono densi di pathos nei loro incredibili rossi che sfumano in azzurri che non si possono definire solo belli, perché sono molto, molto di più. Mi piace il colore dell'uva e delle castagne e l'odore del primo fumo che si alza dai camini. Mi piace la pioggia che riga i vetri della mia finestra , dalla quale guardo il mondo che cambia il suo abito e mi fa ritrovare la voglia della casa, del suo calore, dei piccoli oggetti che durante l'estate avevo dimenticato. E più di tutto mi piace il cielo dell'autunno quando è ricco di nuvole cariche di pioggia e di vento pieno di foglie che partono. Dove vanno le foglie portate dal vento?
Sei arrivato in un tripudio di colori
sul carro splendente del sole,
avvolto nel manto delle prime nebbie,
dolce, malinconico autunno,
riposo dei miei occhi
che si saziano dei tuoi colori;
amico discreto della mia anima,
che si nutre della tua dolcezza.
La forza irruenta dell'estate feconda
ha lasciato il posto alla tua serenità
e colori più caldi hanno coperto
i verdi smaglianti della vita
e li hanno illanguiditi
in gialli variegati, in rossi eburnei,
che dipingono i drappi dell'orizzonte
dei tuoi incredibili tramonti.
Saluto le rondini che partono
e mi incanto nel volo di due gabbiani
che cercano e cercano ancora
i colori della vita.
Ciao Ronni-pu, ciao Joe Banana.....buon viaggio.........................................Anche voi partite con le foglie, sulle stesse correnti ascensionali, verso nuove terre, verso nuova gente, verso nuova vita, verso .....chi lo sa!?
venerdì 21 settembre 2012
Oltre la collina
Qualche volta non basta andare oltre la casa di Fuf, per continuare a sognare e dare un senso nuovo e diverso alla vita, ritrovare forza ed entusiasmo per continuare a fare cose diverse e più che altro a dare agli altri qualcosa di sé........ Se vado solo oltre la casa mi accorgo che è ancora troppo pieno di me, delle mie necessità, delle mie contingenze e dei miei egoismi. Bisogna che vada oltre la collina, che ho davanti ai miei occhi, ma dietro alla quale non riesco a vedere, bisogna che prenda sandali e bisaccia e mi incammini nel sentiero invisibile che mi porta oltre la collina dei miei limiti. Me lo dice la poesia di Rocco.
Oltre la collina
c’è un fiume ed un bambino
oltre il fiume
c’è un bosco senza nome
e oltre il bosco c’è l’immensità:
terra di sogni
terra di libertà.
Oltre il sentiero
c’è un campo di grano
oltre il campo
c’è una casa
c’è la felicità:
terra di ricordi
terra senza età.
Oltre la strada
c’è un prato pieno di fiori
ma oltre il prato
sorge la città
vedo occhi di terrore.
Oltre la collina
c’è un fiume ed una donna
oltre il fiume
c’è il bosco dell’amore
e oltre il bosco
c’è l’immensità:
terra di pace
terra di umiltà
terra di sogni.
Chissà se chi è andato oltre la collina poi è mai tornato indietro! Io, nonostante mi stia stretta, sono molto attaccata alla Casa di Fuf...................................................
giovedì 20 settembre 2012
Io, Robot
Ieri pomeriggio al telegiornale delle cinque hanno fatto un servizio su un robot.
Per l'appunto ieri avevo avuto una giornatina di lavoro niente male. Dalla mattina che mi ero alzata, mi ero seduta solo in quel momento per bere in santa pace una tazza di the.
La signorina in questione (non so perché ma la vedo femmina anche se i suoi caratteri sono squsitamente androgini) si pavoneggiava davanti alle telecamere facendo vedere le sue prodezze con una pallina............. e tutti a dire.... eccezionale, meraviglioso, stupefacente....non mi viene nient'altro ma se avete da aggiungere qualche altro encomio strabiliante mettetecelo pure, perché se lo merita davvero.
La cosa strana è che sembrava quasi che la ragazza in questione sentisse tutte queste lodi e ne godesse anche perché nel suo muso tondo mi è sembrato di vedere un fuggevole lampo di malizioso sfottò.
" E' donna! E' donna! - mi sono detta mentre continuavo a bere il mio the - Un uomo non avrebbe mai avuto quell'espressione!
Espressione? Dico Giuly, ma ti sei rimbecillita (veramente ho usato un altro termine, che da noi si usa fin dai primi vagiti, perché l'abbiamo succhiato col latte materno, e che rende molto ma molto di più l'idea....ma isomma non divaghiamo)?!! No, no! Proprio espressione....del resto chi stava spiegando le meraviglie di questa androide, diceva proprio che era dotata di una certa intelligenza che le avrebbe permesso di prendere anche piccole decisioni autonome. Un gioiello insomma! A qusto punto e con tutte le sdolcinature che avevano detto la piccola meritava un nome, e per restare in tono la chiamerò Mabel. che sa di miele, marmellata, mele cotogne ecc.....
".........perché Mabel, lava, stira, spolvera, spazza......insomma può diventare un aiuto indispensabile e insostituibile e bla bla bla bla............" ha continato il cronista mentre io a quel punto saltavo sulla seggiola, tanto che non ho sentito neanche il seguito e il seguito era detto anche da Veronesi e quindi doveva essere qualcosa di importante legato alla medicina, ma in quel momento non mi interessava, perché tutto in me si era ribellato. Ma l'ho detto prima.....avevo avuto una giornata niente male.........
" Eh no! Ma porca la miseria - ho battuto il pugno sul tavolo - perché io fino ad ora che ho fatto forse? - Non ho forse lavato, stirato, spazzato, spolverato? E non ho forse preparato il pranzo? E poi sono andata a fare un altro lavoro?................E chi me lo dice brava a me?"
E' un'ingiustizia....diceva una volta Calimero e io mi associo a lui. Anch'io vogli andare in televisione a giocare con una pallina e farmi sentire dire che sono brava! Anch'io sono un robot, o credete che non me ne sia mai accorta? E come è possibile non essere robot nella nostra odierna società, col modo di vivere che ci siamo e ci è stato costruito intorno? Si corre, si corre, si corre, e sempre a testa bassa, perché non c'è tempo, non c'è tempo, più che altro non c'è tempo di pensare e tutto ciò che facciamo è forza di abitudine e movimenti meccanici. Anche noi, tutti noi, mica solo io, anche chi crede di essere arrivato chissà dove, siamo solo aiutanti e neanche più insostituibili, perché ora c'è Mabel e tutte le Mabel come lei che scriveranno al computer, diventeranno infermiere, giardiniere, portinaie, dirigenti, menager, ....................sarà davvero così? O riusciremo a stabilire il confine con l'essere umano? Mi torna in mente il film con Alberto Sordi "Io e Caterina" e più che altro mi torna in mente l'espressione dei suoi occhi mentre il film finisce con una scena di tranquillo, pianificato menage familiare! Espressione da brivido!
Sapete che vi dico? Io da oggi comincio a scioperare! No! no! Mica contro i robot! Che hanno fatto di male loro? E poi se usati nella maniera giusta possono essere veramente utili e sono una proiezione bellissima della fantascienza che sta diventando realtà. No! Sciopero contro noi robot, contro l'uomo robot, che nel suo lavoro, qualunque esso sia , deve invece ritrovare la forza e la capacità di metterci del suo per rendere il 'suo' lavoro insostituibile, e quella dose di creatività che dobbiamo a noi stessi e che fa di ciascuno di noi un essere unico e irripetibile.
Il the non l'ho finito perché ormai era freddo!!
Per l'appunto ieri avevo avuto una giornatina di lavoro niente male. Dalla mattina che mi ero alzata, mi ero seduta solo in quel momento per bere in santa pace una tazza di the.
La signorina in questione (non so perché ma la vedo femmina anche se i suoi caratteri sono squsitamente androgini) si pavoneggiava davanti alle telecamere facendo vedere le sue prodezze con una pallina............. e tutti a dire.... eccezionale, meraviglioso, stupefacente....non mi viene nient'altro ma se avete da aggiungere qualche altro encomio strabiliante mettetecelo pure, perché se lo merita davvero.
La cosa strana è che sembrava quasi che la ragazza in questione sentisse tutte queste lodi e ne godesse anche perché nel suo muso tondo mi è sembrato di vedere un fuggevole lampo di malizioso sfottò.
Io sono quella in fondo |
Espressione? Dico Giuly, ma ti sei rimbecillita (veramente ho usato un altro termine, che da noi si usa fin dai primi vagiti, perché l'abbiamo succhiato col latte materno, e che rende molto ma molto di più l'idea....ma isomma non divaghiamo)?!! No, no! Proprio espressione....del resto chi stava spiegando le meraviglie di questa androide, diceva proprio che era dotata di una certa intelligenza che le avrebbe permesso di prendere anche piccole decisioni autonome. Un gioiello insomma! A qusto punto e con tutte le sdolcinature che avevano detto la piccola meritava un nome, e per restare in tono la chiamerò Mabel. che sa di miele, marmellata, mele cotogne ecc.....
".........perché Mabel, lava, stira, spolvera, spazza......insomma può diventare un aiuto indispensabile e insostituibile e bla bla bla bla............" ha continato il cronista mentre io a quel punto saltavo sulla seggiola, tanto che non ho sentito neanche il seguito e il seguito era detto anche da Veronesi e quindi doveva essere qualcosa di importante legato alla medicina, ma in quel momento non mi interessava, perché tutto in me si era ribellato. Ma l'ho detto prima.....avevo avuto una giornata niente male.........
" Eh no! Ma porca la miseria - ho battuto il pugno sul tavolo - perché io fino ad ora che ho fatto forse? - Non ho forse lavato, stirato, spazzato, spolverato? E non ho forse preparato il pranzo? E poi sono andata a fare un altro lavoro?................E chi me lo dice brava a me?"
E' un'ingiustizia....diceva una volta Calimero e io mi associo a lui. Anch'io vogli andare in televisione a giocare con una pallina e farmi sentire dire che sono brava! Anch'io sono un robot, o credete che non me ne sia mai accorta? E come è possibile non essere robot nella nostra odierna società, col modo di vivere che ci siamo e ci è stato costruito intorno? Si corre, si corre, si corre, e sempre a testa bassa, perché non c'è tempo, non c'è tempo, più che altro non c'è tempo di pensare e tutto ciò che facciamo è forza di abitudine e movimenti meccanici. Anche noi, tutti noi, mica solo io, anche chi crede di essere arrivato chissà dove, siamo solo aiutanti e neanche più insostituibili, perché ora c'è Mabel e tutte le Mabel come lei che scriveranno al computer, diventeranno infermiere, giardiniere, portinaie, dirigenti, menager, ....................sarà davvero così? O riusciremo a stabilire il confine con l'essere umano? Mi torna in mente il film con Alberto Sordi "Io e Caterina" e più che altro mi torna in mente l'espressione dei suoi occhi mentre il film finisce con una scena di tranquillo, pianificato menage familiare! Espressione da brivido!
Sapete che vi dico? Io da oggi comincio a scioperare! No! no! Mica contro i robot! Che hanno fatto di male loro? E poi se usati nella maniera giusta possono essere veramente utili e sono una proiezione bellissima della fantascienza che sta diventando realtà. No! Sciopero contro noi robot, contro l'uomo robot, che nel suo lavoro, qualunque esso sia , deve invece ritrovare la forza e la capacità di metterci del suo per rendere il 'suo' lavoro insostituibile, e quella dose di creatività che dobbiamo a noi stessi e che fa di ciascuno di noi un essere unico e irripetibile.
Il the non l'ho finito perché ormai era freddo!!
mercoledì 19 settembre 2012
A spasso con Sean
Stamani, contrariamente al mio solito, quando la sveglia ha suonato, le ho dato garbatamente un tonfo e ho continuato a dormire e ho fatto bene, perché stavo facendo uno dei miei sogni strani, uno di quei sogni destinati ad entrare nella mia collezione privata, insieme ad altri tre o quattro che hanno avuto un significato particolare nella mia vita e che anche oggi, a distanza di anni restano vividi nella mia memoria. Anche questo andrà nella cineteca del mio cervello e ogni tanto lo proietterò, per dare un'alternativa alle bischerate che trasmettono in televisione.
Driiin! Driiiin! Driiinnnnnnnn!
"Arrivo! Un momento solo e vengo subito!" Mi infilo qualcosa sopra il pigiama vado ad aprire la porta.......e rimango a bocca aperta, senza parole, con un'espressione idiota spalmata sul viso....almeno penso.
Perché la persona che ho davanti è quanto di pià incredibile potessi aspettarmi,..........sì perché è proprio lui, Sean, ai tempi di Artù, vestito di tutto punto, stesso sguardo, stessa bocca, a cavallo di una vespa....sì, sì, proprio di una vespa, una fiammante vespa 150 celestina della Piaggio. In testa non ha il casco, ma una corona.....fa lo stesso!
"Ma tu sei.........!" cerco di articolare qualche parola che non vuole uscire.
"Salve - mi risponde lui col suo caratteristico sorriso - io sono il Caso!"
"Il caso? Ma tu sei Sean.... altro che il caso"
"Forse gli somiglio, ma ti assicuro che io sono il caso e sono stato mandato da te perché dai nostri schedari risulta che fai una vita troppo prevedibile, troppo programmata, senza mai un diversivo o qualcosa che la renda un pò più interessante!"
"Ah! - ribatto io un pò mortificata. Come avrà fatto a indovinare così bene? - e che dovrei fare?" chiedo con una punta di curiosità
"Salta su -e con una mano mi indica il sellino dietro di lui - che ti porto a fare un giro!"
"Un giro? Ma sono in pigiama!"
"Non ha importanza....tanto non ti vedrà nessuno - forza sei ancora lì?" mi dice di nuovo sorridendomi
"E va bene eccomi! - e senza pensarci due volte salgo dietro di lui un pò emozionata, un pò impaurita, ma soprattutto molto curiosa - e ora che si fa?"
"Si parte - dice porgendomi una coroncina deliziosa - mettila in testa e ricorda che tu sei la regina della tua vita!"
"Fatto!" rispondo in un attimo. La corona mi va apennello.
"Bene - ora ti spiego il gioco. Come ti ho detto io sono il Caso, anche se tu mi hai scambiato per un altro, che evidentemente ti piace anche molto! Il gioco consiste in questo. Ora noi partiamo e andiamo a farci un bel giro! Dove? Sarai tu a scegliere.......nel senso che ad ogni bivio che troveremo tu mi dirai di girare a destra o a sinistra, così come ti verrà, senza pensarci, affidandoti solo a un desiderio recondito di libertà. E' tutto chiaro?"
"Chiarissimo! Non vedo l'ora di partire"
E così abbiamo fatto senza parlarci più. Ad ogni bivio io gli dicevo 'a destra' o 'a sinistra' a seconda di come mi frullava in capo in quel momento e lui andava al galoppo con quella vespa che chissà perché ora mi sembrava un bellissimo cavallo 150!
In questo modo abbiamo passato guadi, pianure, colline, strade impervie, montagne, siamo stati persino lungo la spiaggia di una baia bellissima e sconosciuta, e in cima a una cascata da brivido e io sempre a dirgli 'a destra' o 'a sinistra' e vai vai vai, quando alla fine i mie occhi erano pieni di tutte quelle meraviglie, e senza accorgermene mi sono ritrovata davanti alla casa di Fuf.
"Ma questa è casa mia!" gli ho detto stupita
"Proprio così! Sei te che hai scelto sempre dove andare e la strada ti ha ricondotto qui" mi ha detto lui sempre sorridendomi
"Ma io sceglievo a caso, senza programmi, senza niente di stabilito........."
"Già.....hai detto giusto, sceglievi a caso e qualche volta anche il Caso coincide con il destino dei giorni che sono già fissati dall'eternità. Sai c'è molto rispetto tra di loro! ........Bene mia cara, io ora devo andare, sai ho molto lavoro da sbrigare!"
"Capisco! - ho risposto un pò dispiaciuta di vederlo andar via - ma tornerai?"
"Ogni volta che lo vorrai! Pensavo che tu ormai lo avessi capito.....sei tu che mi hai chiamato nei tuoi sogni....e spero che qualcosa tu abbia capito! Ciao!" e ha alzato la mano in segno di saluto
"Ciao - gli ho risposto a mia volta alzando la mano - ehi ! Aspetta un attimo...la corona!" e ho fatto il gesto di togliermela
"No! La corona è tua .....ricorda sempre! Tu sei la regina della tua vita!" e se ne è andato.....................
Mi sono svegliata con un senso di benessere. Mi sono alzata e sono andata davanti allo specchio. In testa non c'è nessuna corona, ma io ce la sento.......Ho capito! La mia corona è invisibile, ma c'è, perché io sono la regina della mia vita.
Driiin! Driiiin! Driiinnnnnnnn!
"Arrivo! Un momento solo e vengo subito!" Mi infilo qualcosa sopra il pigiama vado ad aprire la porta.......e rimango a bocca aperta, senza parole, con un'espressione idiota spalmata sul viso....almeno penso.
Perché la persona che ho davanti è quanto di pià incredibile potessi aspettarmi,..........sì perché è proprio lui, Sean, ai tempi di Artù, vestito di tutto punto, stesso sguardo, stessa bocca, a cavallo di una vespa....sì, sì, proprio di una vespa, una fiammante vespa 150 celestina della Piaggio. In testa non ha il casco, ma una corona.....fa lo stesso!
"Ma tu sei.........!" cerco di articolare qualche parola che non vuole uscire.
"Salve - mi risponde lui col suo caratteristico sorriso - io sono il Caso!"
"Il caso? Ma tu sei Sean.... altro che il caso"
"Forse gli somiglio, ma ti assicuro che io sono il caso e sono stato mandato da te perché dai nostri schedari risulta che fai una vita troppo prevedibile, troppo programmata, senza mai un diversivo o qualcosa che la renda un pò più interessante!"
"Ah! - ribatto io un pò mortificata. Come avrà fatto a indovinare così bene? - e che dovrei fare?" chiedo con una punta di curiosità
"Salta su -e con una mano mi indica il sellino dietro di lui - che ti porto a fare un giro!"
"Un giro? Ma sono in pigiama!"
"Non ha importanza....tanto non ti vedrà nessuno - forza sei ancora lì?" mi dice di nuovo sorridendomi
"E va bene eccomi! - e senza pensarci due volte salgo dietro di lui un pò emozionata, un pò impaurita, ma soprattutto molto curiosa - e ora che si fa?"
"Si parte - dice porgendomi una coroncina deliziosa - mettila in testa e ricorda che tu sei la regina della tua vita!"
"Fatto!" rispondo in un attimo. La corona mi va apennello.
"Bene - ora ti spiego il gioco. Come ti ho detto io sono il Caso, anche se tu mi hai scambiato per un altro, che evidentemente ti piace anche molto! Il gioco consiste in questo. Ora noi partiamo e andiamo a farci un bel giro! Dove? Sarai tu a scegliere.......nel senso che ad ogni bivio che troveremo tu mi dirai di girare a destra o a sinistra, così come ti verrà, senza pensarci, affidandoti solo a un desiderio recondito di libertà. E' tutto chiaro?"
"Chiarissimo! Non vedo l'ora di partire"
E così abbiamo fatto senza parlarci più. Ad ogni bivio io gli dicevo 'a destra' o 'a sinistra' a seconda di come mi frullava in capo in quel momento e lui andava al galoppo con quella vespa che chissà perché ora mi sembrava un bellissimo cavallo 150!
In questo modo abbiamo passato guadi, pianure, colline, strade impervie, montagne, siamo stati persino lungo la spiaggia di una baia bellissima e sconosciuta, e in cima a una cascata da brivido e io sempre a dirgli 'a destra' o 'a sinistra' e vai vai vai, quando alla fine i mie occhi erano pieni di tutte quelle meraviglie, e senza accorgermene mi sono ritrovata davanti alla casa di Fuf.
"Ma questa è casa mia!" gli ho detto stupita
"Proprio così! Sei te che hai scelto sempre dove andare e la strada ti ha ricondotto qui" mi ha detto lui sempre sorridendomi
"Ma io sceglievo a caso, senza programmi, senza niente di stabilito........."
"Già.....hai detto giusto, sceglievi a caso e qualche volta anche il Caso coincide con il destino dei giorni che sono già fissati dall'eternità. Sai c'è molto rispetto tra di loro! ........Bene mia cara, io ora devo andare, sai ho molto lavoro da sbrigare!"
"Capisco! - ho risposto un pò dispiaciuta di vederlo andar via - ma tornerai?"
"Ogni volta che lo vorrai! Pensavo che tu ormai lo avessi capito.....sei tu che mi hai chiamato nei tuoi sogni....e spero che qualcosa tu abbia capito! Ciao!" e ha alzato la mano in segno di saluto
"Ciao - gli ho risposto a mia volta alzando la mano - ehi ! Aspetta un attimo...la corona!" e ho fatto il gesto di togliermela
"No! La corona è tua .....ricorda sempre! Tu sei la regina della tua vita!" e se ne è andato.....................
Mi sono svegliata con un senso di benessere. Mi sono alzata e sono andata davanti allo specchio. In testa non c'è nessuna corona, ma io ce la sento.......Ho capito! La mia corona è invisibile, ma c'è, perché io sono la regina della mia vita.
martedì 18 settembre 2012
Senso di appartenenza
Il
'senso di appartenenza' alla propria terra è il fratello nascosto
del 'sesto senso',e come lui viaggia sempre in incognito vicino a noi
e si manifesta nei momenti più impensati della nostra vita.
(da Piccoli Pensieri di Kind Butterfly)
le mie radici |
Se
penso a M....... mi viene sempre in mente il profumo dei tigli.
Quanto mi piace quel profumo! Specialmente quello dei miei tigli,
cinque piante ormai secolari che adombrano il risedio dietro la casa
e danno ospitalità a decine e decine di uccellini canterini, che
insieme al gracidio delle rane formano uno dei ricordi più piacevoli
della mia infanzia. M........per me, più che ricordo di persone è
ricordo di cose, di sapori, di profumi. Lì ci sono le case natali
dei miei nonni paterni e materni, lì ci sono i miei monti, il mio
fiume, il Castellone, il lago. Lì c’è Cardeto, la chiesina che si
specchia nell’acqua sottostante, lì c’ è la littorina che
fischia alle mucche che pascolano nei dintorni, lì in definitiva c’è
la storia della mia famiglia, di quella proprio mia, dalla quale io
provengo, fatta di persone che portano in sé l’amore per quei
luoghi che ritornano sempre nei miei pensieri, anche se non ho mai
resistito in quel posto per più di pochi giorni, proprio perché le
cose che mi legano a quel paese, non sono persone, ma paesaggi,
scorci, profumi, sapori! Come il sapore del dolce di ricotta, che
mamma mi preparava ogni volta che andavamo là e che teneva dentro la
vetrina vecchia della nonna. Quella vetrina ora è con me, e possono
togliermi tutto ma non quella, perché per me in quel mobile c’è
parte della mia infanzia: un dolce di ricotta con le mandorle e
l’alchermes e i savoiardi, e tanti bicchierini, e macinini e
piattini della nonna, che non ho mai conosciuto ma che ho imparato a
trattare da nonna proprio grazie alla loro presenza. E il profumo
della marmellata di more preparata dall’altra nonna! Mai più
nessuno l’ha fatta come la sua! La guardavo affascinata mentre
tagliava una grossa fetta di pane che teneva dentro un cassetto
avvolto in un candido asciugamano di cotone! Ci spalmava sopra un
velo di marmellata, mentre io le dicevo:”Ancora un po’ nonna ti
prego!”. E il profumo del latte appena munto, che il nonno portava
su dalla stalla ancora caldo e schiumoso, e il sapore intenso del
raveggiolo avvolto nelle felci, o quello dei panini al ramerino e
della schiacciata che tutte le mattine il fornaio portava col
carrettino! E le castagne lucide nei loro ricci pungenti.........
E
chi se le scorda queste cose? Fanno parte tutte di me e non
rinuncerei mai neanche a una di loro, non solo ma da subito mi misi
d’impegno per farle amare anche ai miei figli, e per lo meno in
questo sono riuscita, dato che loro amano M...... anche più di me.
No! Non ci starei là! So che perderebbe tutto il suo fascino, perché
per me M........ è come un paese di favola, sperduto in mezzo ai
monti, attraversato da un torrente che canta l’eterna canzone della
vita, nel quale un castagneto può anche diventare la Città di
smeraldo di Dorothy che cerca il magico mondo di Oz.
No!
Non starei lì, perché lo sciuperei, ma ho bisogno di sapere che
c’è, che esiste, che mi aspetta, per aiutarmi a ritrovare la parte
migliore di me, quella che la vita non è riuscita a sciupare.
M.........
è sempre di più le mie radici, quelle da cui scappo per fare le mie
esperienze, quelle a cui voglio tornare quando sarà il momento, non
fosse altro che per il fatto che lì anche i cani possono entrare al
cimitero, e questo lo considero una forma di grande apertura mentale.
Anche
quella volta andai a M.........!
( Tratto da Fiore di Cappero)
lunedì 17 settembre 2012
Stupore
Non finirò mai di stupirmi davanti alle meraviglie di quello che in definitiva è il mio vestito, anche se molti lo chiamano creazione, altri infinito. E' vero, ma è vero anche come lo chiamo io, perché sono immersa in lui, avvolta da lui, scintilla viva dentro di lui che è vita. Dove tutto è perfezione e niente è lasciato al caso, dove tutto trova il suo posto in una geometria che diventa suono e armonia. Neanche la luce, neanche l'aria, neanche le ombre, neanche il buio, sono stati cuciti casualmente in quell'ordito che è diventato l'incredibile disegno di un modello che neanche lo stilista più prestigioso potrebbe avere l'ardire di firmare.......................
Hai mai visto le nuvole
Molecola di fullerene e i legami dei suoi atomi |
mosso dal vento che lo agita
come mare tempestoso?
Ed il sole improvviso che squarcia la tempesta
e illumina le gocce di pioggia
stupite di essere arcobaleno?
Hai mai visto due occhi
annegati nel mare del dolore
tornare a risplendere
di bianche cascate, di verdi foreste?
Io sì. Perché ho visto la vita.
Io sì. Perché no ho rifiutato di viverla,
quando si è offerta a me
nel caleidoscopio dei suoi incredibli colori
formando sempre nuovi disegni
componendo sempre nuove musiche,
svegliano sempre nuovi sentimenti.
Io sì. Lo dico con lo stupore
di chi si accorge di avere avuto un dono
e di imparare solo ora a ringraziare.
domenica 16 settembre 2012
Ma sono proprio io!!!
Ho fatto un test psicologico. Ho sbarrato con una crocetta una serie interminabile di caselle che corrispondevano ad altrettante domande.Con la promessa di essere onesta nelle risposte. Parola di scout!
Questo è quello che è venuto fuori di me, così ora mi conoscete e forse mi conoscerò un pò di più anch'io.
"Per
questo tipo introverso, è di primaria importanza essere coerente con
i valori nei quali crede. Possiede una sorta di senso etico naturale
o spontaneo che diventa spesso segretamente comunicativo. In sua
presenza le persone tendono a rispettare e seguire i valori nei quali
crede. Esercita quindi un effetto positivo sugli altri. È una
persona calma e riservata. È sensibile e capace di trattare la gente
in maniera molto differenziata. Sa infatti percepire, grazie alle sue
ottime qualità intuitive, le differenze e le caratteristiche delle
persone che ha di fronte. Malgrado queste doti, può però apparire
come un individuo freddo e distaccato a causa della sua introversione
che lo porta o non aprirsi facilmente. È difficile da conoscere ed è
molto selettivo nelle sue amicizie. Ha tendenza a idealizzare le
relazioni che per lui sono importanti con il rischio di subire alcune
grosse delusioni. Ha inoltre tendenza a personalizzare molto le
situazioni con il risultato di essere facilmente ferito o più
semplicemente offeso. Ed essendo introverso tende a non “esternare”
i suoi sentimenti quando sono stati feriti: si tiene tutto per sé.
La sua funzione inferiore è la sensazione. Non è quindi
particolarmente realistico e pragmatico. Rischia di saltare troppo
velocemente alle conclusioni, tralasciando l’analisi di fatti e
dettagli importanti. Preferisce seguire le sue ispirazioni,
rischiando di commettere degli errori che potrebbe evitare. Non ama
prendere tempo per essere preciso. È una persona creativa e curiosa.
Aperta ed interessata a fare nuove conoscenze ma anche a conoscere
nuove idee, libri, iniziative. Ha frequentemente un amore spiccato
per l’arte. Può essere un buon comunicatore che si esprime in
maniera appassionata. Ha bisogno di periodi di solitudine o di
isolamento. Può avere delle forti spinte religiose o interessi
spirituali. Sul piano lavorativo può essere attratto da professioni
che abbiano una componente umana, relazionale o basata sul
linguaggio. È forse il più intellettuale tra i tipi sentimento. È
inoltre molto leale nei confronti di una organizzazione capace di
essere in sintonia con i suoi valori personali."
Che dire? Ma sono proprio io spiccicata, tale e quale! Io so di essere così, ma non l'avevo mai visto scritto da un altro, anche se quest'altro è solo un computer. La cosa un pò mi inquieta ma di più mi affascina..........tutto sommato non mi dispiace il ritratto di questa persona che poi sono io. Pensa un pò....sono anche intellettuale! Bisognerà che mi compri un paio di occhiali diversi da quelli attuali, un paio di occhiali tondi ecco di quelli cerchiati con una sottile lamina di metallo....o sono più trendy quelli bordati da un grosso bordo nero?
Tutto sommato credo che sia meglio cogliere questo stato di benessere che per un attimo accarezza il mio ego e mi fa risalire per un po' nella considerazione di me stessa e godermelo spudoratamente, tanto so che dura poco. Tra dieci minuti so che sarò nuovamente la persona che con il suo lanternino in mano va alla ricerca di se stessa senza trovarsi mai, o forse senza volersi trovare.......................
Tanto ci penserà il tempo! Come dice l'inquietante aforisma di Baricco:
" Accadono cose che sono come domande. Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita ti risponde."
Tutto sommato credo che sia meglio cogliere questo stato di benessere che per un attimo accarezza il mio ego e mi fa risalire per un po' nella considerazione di me stessa e godermelo spudoratamente, tanto so che dura poco. Tra dieci minuti so che sarò nuovamente la persona che con il suo lanternino in mano va alla ricerca di se stessa senza trovarsi mai, o forse senza volersi trovare.......................
Tanto ci penserà il tempo! Come dice l'inquietante aforisma di Baricco:
" Accadono cose che sono come domande. Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita ti risponde."
sabato 15 settembre 2012
Il lungo computo
"Lo Stato è come Dio: ha i suoi tempi. Che non sono i nostri"
(da Piccoli Pensieri di Kind Butterfly)
Verso Dio l'uomo è colpevole di aver commesso il peccato orignale e verso lo Stato di evadere le tasse. Per questo ci è stato promesso da entrambi l'inferno o una lunga
redenzione........talmente lunga in entrambi i casi, che la mela continua a essere sempre il frutto proibito e paghiamo ancora le tasse della guerra in Abissinia.
Dio e lo Stato per aiutarci in questo nostro lungo, ma lungo, ma lungo cammino ci hanno dato strumenti che potessero aiutarci e renderci migliri.
Dio ha creato ad hoc alcune Leggi e lo Stato ci ha inviato la Raccomandata di Equitalia.
Nel frattempo l'uomo, anche se cerca di capire i 'lunghi tempi' che qualcuno ha chiamato anche 'lungo computo' continua a pagare il mutuo trentennale della casa, che è ancora un tempo a sua dimensione, convinto sempre di più che l'inferno è qui, ora, terribilmente affezionato, molto caldo e un pò troppo appiccicoso.
(da Piccoli Pensieri di Kind Butterfly)
Verso Dio l'uomo è colpevole di aver commesso il peccato orignale e verso lo Stato di evadere le tasse. Per questo ci è stato promesso da entrambi l'inferno o una lunga
redenzione........talmente lunga in entrambi i casi, che la mela continua a essere sempre il frutto proibito e paghiamo ancora le tasse della guerra in Abissinia.
Dio e lo Stato per aiutarci in questo nostro lungo, ma lungo, ma lungo cammino ci hanno dato strumenti che potessero aiutarci e renderci migliri.
Dio ha creato ad hoc alcune Leggi e lo Stato ci ha inviato la Raccomandata di Equitalia.
Nel frattempo l'uomo, anche se cerca di capire i 'lunghi tempi' che qualcuno ha chiamato anche 'lungo computo' continua a pagare il mutuo trentennale della casa, che è ancora un tempo a sua dimensione, convinto sempre di più che l'inferno è qui, ora, terribilmente affezionato, molto caldo e un pò troppo appiccicoso.
venerdì 14 settembre 2012
Bella la vita
Le parole che scriverò, e non so quali saranno neanche dentro di me, vanno lette col sottofondo di 'Il carrozzone' di Renato Zero. Quella che fa...........
Bella la vita che se ne va
un fiore, un cielo, la tua ricca povertà
il pane caldo, la tua poesia
tu che stringevi la tua mano nella mia.
Bella la vita dicevi tu
è un po' mignotta e va con tutti si però
però, però
proprio sul meglio ti ha detto no
Non importano le parole, l'importante è la musica e bella la vita, perché quella musica e quelle tre parole sono la chiave di volta, quella pietra indispensabile che tiene su la struttura della nostra vita e la tramuta da una capanna in una cattedrale. E non c'entra niente la ricchezza, la potenza, il primato, perché queste cose crollano tutte davanti all'essenza del vivere in armonia con se stessi e alla tensione che ogni uomo ha istintivamente verso questa armonia, anche se il cammino è difficile, anche se prende batoste, anche se non manca mai la trombata quotidiana e la giusta, sacrosanta imprecazione........ perché una chiave di volta non è così così semplice da posizionare!
La musica! Malinconica, che sa di rimpianto. Se c'è rimpianto c'è la possibilità di rimediare, di tornare indietro, di dare una svolta diversa ai giorni che verranno.
Bella la vita!Un'affermazione importante, la voglia di andare avanti, di costruire, di aspettare quello che verrà ancora con fiducia...............
Voi avete capito quello che voglio dire? Io mica tanto, ma intanto questa musica e queste parole stamani continuano a scorrere dentro di me e mi piacciono, mi piacciono davvero..........ma proprio tanto!
Bella la vita che se ne va
un fiore, un cielo, la tua ricca povertà
il pane caldo, la tua poesia
tu che stringevi la tua mano nella mia.
Bella la vita dicevi tu
è un po' mignotta e va con tutti si però
però, però
proprio sul meglio ti ha detto no
Non importano le parole, l'importante è la musica e bella la vita, perché quella musica e quelle tre parole sono la chiave di volta, quella pietra indispensabile che tiene su la struttura della nostra vita e la tramuta da una capanna in una cattedrale. E non c'entra niente la ricchezza, la potenza, il primato, perché queste cose crollano tutte davanti all'essenza del vivere in armonia con se stessi e alla tensione che ogni uomo ha istintivamente verso questa armonia, anche se il cammino è difficile, anche se prende batoste, anche se non manca mai la trombata quotidiana e la giusta, sacrosanta imprecazione........ perché una chiave di volta non è così così semplice da posizionare!
La musica! Malinconica, che sa di rimpianto. Se c'è rimpianto c'è la possibilità di rimediare, di tornare indietro, di dare una svolta diversa ai giorni che verranno.
Bella la vita!Un'affermazione importante, la voglia di andare avanti, di costruire, di aspettare quello che verrà ancora con fiducia...............
Voi avete capito quello che voglio dire? Io mica tanto, ma intanto questa musica e queste parole stamani continuano a scorrere dentro di me e mi piacciono, mi piacciono davvero..........ma proprio tanto!
giovedì 13 settembre 2012
Il mio Pinocchio
Ieri ho rivisto uno spezzone di Pinocchio, il film di Benigni e senza stare a fare la critica di questo film che per molti è stato un flop, per altri un piccolo capolavoro, dirò che a me è servito anche ierisera a riportare il mio pensiero su quel piccolo burattino che ciascuno di noi anche inconsapevolmente ha in un angolo buio del proprio Io. Di tanto in tanto risalta fuori nella nostra vita con movimenti scoordinati e imprevedibili, proprio come fanno tutti i burattini, portando scompiglio nella nostra esistenza. che cerchiamo di programmarci così bene......ma così bene!!!!
Ma Pinocchio è un burattino speciale......................................
Ma Pinocchio è un burattino speciale......................................
“C’era una volta….” “Un re!”
diranno subito i miei piccoli lettori.
“No ragazzi, avete sbagliato…c’era
una volta un pezzo di legno!”
Merito a Benigni di aver subito il
fascino di Pinocchio, fino a diventare Pinocchio lui stesso, sperando
che riesca a farlo amare dai tanti ragazzi che non sanno nemmeno chi
è Pinocchio.
Per quello che mi riguarda quando leggo
queste parole ritorno sempre bambina, e mi rivedo nei banche di
scuola, dove appunto per la prima volta approdai alla lettura di
Pinocchio. Fu la prima, ma non certo l’ultima perché da allora ho
sempre avuto modo di costatare che le sue vicende in definitiva sono
quelle di tutti gli uomini. E come lui anche noi abbiamo avuto un
babbo che si sacrifica, una fata che ci punisce e ci ama, un grillo
parlante che ci rimprovera e rimane spesso inascoltato, salvo poi
pentirsene immediatamente dopo che il danno è stato fatto, un gatto
e una volpe che provano sempre a farci andare sulla cattiva strada e
molte volte ci riescono anche.
Pinocchio insomma sono io, siete voi,
siamo tutti noi. Il nostro è un mondo di Pinocchi, che di volta in
volta diventa il Paese dei balocchi, o quello di Acchiappacitrulli,
dove gli innocenti sono in galera e i birbanti se la ridono fuori. E
siccome Pinocchio, ognuno se lo immagina come vuole e lo costruisce
come pare a lui, io me lo sono spalmato addosso come qualcuno, che nonostante
le batoste, le traversie, e la testa dura come il legno, è rimasto
un inguaribile ottimista scanzonato. Mi è sempre rimasta impressa
una frase messa in bocca a Geppetto, nel momento in cui si accinge a
fare una cosa seria e importante, cioè a dare il nome a suo figlio.
“Lo chiamerò Pinocchio. E’ un nome che gli porterà fortuna. Ho
conosciuto un’intera famiglia di Pinocchi. Pinocchio il padre,
Pinocchia la madre, Pinocchi tutti i figliolini. E tutti se la
passavano bene. Il più ricco di loro chiedeva l’elemosina”.
Per me queste parole sono sempre state
un inno all’ottimismo!
E tutti noi siamo Pinocchi, a volte
burattini, a volte teneri bambini impauriti, che di volta in volta ci
accompagniamo con figure losche come il gatto e la volpe, altre volte
tiriamo su il bindolo del pozzo per ore e ore, fino a spaccarci la
schiena, per poter avere quello zecchino che ci permetta di comprare
una buona tazza di latte per il nostro Geppetto.
E sicuramente il mio Pinocchio non sarà
mai il vostro, né il vostro il mio, per cui lo vedremo agire sempre
in maniera diversa, restando comunque e sempre Pinocchio. Saremo
comunque sempre Pinocchio nelle nostre bugie e nei nostri slanci
generosi, nella nostra indolenza e nelle nostre paure, nei nostri
desideri e nella nostra realtà. Burattini che non esitano a
sacrificarsi per altri burattini, non tremando nemmeno davanti ai
terribili Mangiafuoco delle nostre esistenze, e al tempo stesso pezzi
di legno insensibili, che non esitano a far morire di crepacuore il
loro Geppetto e la loro fata, per seguire i miraggi che non daranno
nient’altro che guai. Io so con certezza che se anche Benigni
avesse fatto del suo Pinocchio un capolavoro non sarebbe riuscito mai
a sostituire i nostri Pinocchi molte volte incompresi, come penso che
per molti resterà incompreso il suo.
Forse il suo Pinocchio sogna l’albero
con gli zecchini d’oro nel campo dei miracoli, mentre il mio anela
ancora il cavolo condito con l’olio e l’aceto, seguito da un
confetto ripieno di rosolio di menta. Giuro che non ho mai desiderato
niente con tanta intensità, e pensare che il rosolio di menta non mi
piace neppure! E come il Pinocchio di Collodi, anche noi abbiamo
senz’altro il nostro amico del cuore, il nostro Lucignolo che ci
istiga, ci canzona, ci raglia addosso, ci fa spuntare orecchie e coda
di asino, ci tiene legati a sé, finché uno strattone più grosso ci
libera dalla nostra schiavitù e dalla nostra sudditanza. Ma quanto
ci siamo divertiti insieme, quante cose proibite abbiamo affrontato
insieme, in barba alle convenzioni e alle convenienze. Quante sfide e
quanti disinganni!
Per fortuna che c’è sempre una fata!
Ma c’è sempre per davvero? C’è, c’è, solo che molte volte
non la sappiamo vedere. Molte volte è vicina a noi con la mano tesa
dell’amicizia, della solidarietà, del conforto, ma non ce ne
vogliamo accorgere. Ma il mio Pinocchio come tutti i Pinocchi ha
anche un cuore e un cuore grande se dio vuole, un cuore che fa
rimediare molte volte alle sue balordaggini. Tutti i Pinocchi hanno
un cuore, altrimenti non potrebbero essere Pinocchio. Altrimenti
sarebbero altri burattini, che a noi non interessano, vero? E
terminerò con le parole del Grillo Parlante: “Ci sono tanti casi
nella vita!”.
mercoledì 12 settembre 2012
Uomo dalle mille note
Molte volte, anch'io avrei bisogno che qualcuno 'mi indicasse la via' come dice la bella poesia di Rocco.
Forse dovrei andare in cerca di un uomo saggio che riuscisse ad aprirmi gli occhi e mi facesse trovare il vero senso della vita.
Ma esistono ancora gli uomini saggi? Più mi guardo intorno e più trovo stoltezza, opportunismo, superficialità e se mi ci rispecchio purtroppo mi accorgo che anch'io sono impastata di queste cose.
Dove sei uomo saggio? Fatti trovare perché io ancora sono tra quelli che si fanno domande, che vogliono trovare la strada giusta, che pensano che ci possa essere un modo migliore di scrivere la vita. Ancora non non ho abbassato la testa e accettato che il mondo faccia di me quello che vuole per i suoi interessi. Ancora non mi va di fare mio questo aforisma dei nostri tempi che in poche parole ci dice che accettando il compromesso non si fa del male solo agli altri, ma si da la zappa anche sui nostri piedi.
"Frega il prossimo tuo come te stesso"
(da Piccoli pensieri di Kind Butterfly)
°°°°°°**************°°°°°°
Uomo dalle mille note
mi sai indicare la via?
Ho percorso innumerevoli sentieri
ho solcato valli e salito pianori.
Mi hanno detto che tu sei un uomo
saggio
mi indichi tu
il sentiero dell’orizzonte?
Non mi ascolti?
Perché continui suonare
le note della tua chitarra?
Cosa vuoi dirmi?
Non capisco!
Ah! Devo ascoltare
Ascoltare il leggero fremito delle onde
onde del mare che si infrangono sulla
battigia.
Devo ascoltare l’impercettibile
movimento del sole
che nasce dalle schiumose onde
dell’oceano.
Devo ascoltare il cuore
di mille cuori che parlano d’amore.
Devo ascoltare.
Ho capito!
Devo aprire gli occhi
guardare con gli occhi di un bimbo.
E guardare il cielo colorarsi di mille
note
libere, leggiadre... .di mille colori
che si fondono nella lucentezza di una
corda
vibrata da un cuore che soffre
Sì!
l tuoi occhi, le tue labbra, il tuo
viso
esprimono la fatica di essere uomo
Sì! Ho scelto
ti sarò vicino, ti sarò amico.
Eppure quando ho cominciato a scrivere non ero per niente triste......e ora un pò lo sono. Perché? Mi rispondo. Perché la poesia di Rocco mi ha fatto pensare e quando una poesia fa pensare, vuol dire che è riuscita a mandare un messaggio.
Non essendo provvista di mare, qui nella casa di Fuf, non mi rimane altro che andare a guardare il cielo e ad ascoltarlo.
In fatto di cielo, modestia a parte, sono una specialista, ma una nuvola o una stella nuova si può sempre trovare!
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