martedì 5 novembre 2013

Lampi di felicità: le castagne

Oggi, in questo nostro mondo dello spreco, dove il pane si getta via con la stessa indifferenza con cui si getta per la strada il mozzicone della sigaretta (cosa deprecabile tra l'altro) c'è ancora gente che va a cercare castagne selvatiche per mangiarle, farci dolci, farci farina per la polenta e per il pane. Io la conosco questa gente e so che quei momenti per loro sono momenti di ricordo e di felicità..........E' buona la castagna , che vien dalla montagna! ai bimbi piace tanto, la mangiano col canto.......Se il riccio è un pò pungente, non conta proprio niente! E tu la mangerai, arrosto oppur ballotta.....è buona la castagna , che vien dalla montagna!
E non può non tornarmi  in mente la stupenda poesia di Trilussa che in due parole sintetizza il momento breve ed estremamente intenso che è dato dalla felicità.


C'è un'ape che si posa su un bottone di rosa: lo succhia e se ne va. Tutto sommato, la felicità è una piccola cosa.
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