Raggiungendo un vuoto estremo e conservando una rigorosa tranquillità, mentre i diecimila esseri tutti insieme si dibattono attivamente, io contemplo il loro ritorno (nel nulla).
Infatti gli esseri fioriscono e (poi) ognuno torna alla propria radice. Tornare alla propria radice si chiama la tranquillità; ciò vuol dire deporre il proprio compito. Deporre il proprio compito è una legge costante. Colui che conosce questa legge costante si chiama illuminato. Colui che non conosce questa legge costante agisce da stolto e attira su di sè la disgrazia. Colui che conosce questa legge costante è tollerante; essendo tollerante è senza pregiudizi, è comprensivo; essendo comprensivo, è grande; essendo grande, è (identico a) la Via; essendo (identico a) la Via, dura a lungo; sino alla fine della sua vita non è in pericolo.
Tao te ching - Il libro della Via e della Virtù
Belle, belle parole davvero! Bella cosa raggiungere il vuoto estremo e conservare una rigorosa tranquillità........ma io mi chiedo: "Questo qui mangiava mai? Sapeva che vuol dire doversi guadagnare il pane quotidiano, o aveva la certezza che mentre meditava sulla Virtù, qualcuno gli avrebbe comunque portato un piatto di pastasciutta? Lo so, lo so che per lui sarà stato un piatto di riso, ma a me, per capirmi meglio e farmi capire mi ci vuole la pastasciutta.

la tranquillità verrà anche per me, per forza, per necessità, per legge naturale, ma non mi va neanche un pò di comininciare a raggiungere il vuoto estremo perché tanto è un fatto provato che tutti comunque dovremo raggiungere lo stato di tranquillità sia che siamo pieni, sia che siamo vuoti o anche sottovuoto.
Io voglio vivere! senza dare noia a nessuno, seguendo leggi etiche e morali.......e sicuramente non sarò mai un'illuminata,e posso anzi sono tollerante e i miei pregiudizi cadono l'uno dopo l'altro, con l'esperienza e il ragionamento........ ma il vuoto estremo per me può attendere.......per non parlare della Virtù!
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