venerdì 22 novembre 2013

Il bandolo della matassa

Stamani perbacco son pensieri profondi! Due pensieri, che frullano nella mia mente come due correnti d'aria, si sono scontrati e hanno messo in movimento un vortice che rischia di tramutarsi in un tornado.
Sono nati così, uno di conseguenza dell'altro, come un arcobalendo dopo un temporale.
Stamani per prima cosa ho letto questo aforisma:


Il cielo lasciatelo ai passeri. Noi restiamo con i piedi per terra.
Vasco Rossi

Mi è piaciuto. Inutile negarlo. Ma contrasta in maniera totale con altre parole che sono sempre state di vitale importanza nella mia vita

Guardate gli uccelli del cielo: non seminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre........
Gesù di Nazareth
 
 
Allora? Sono la negazione l'uno dell'altro? Possibile che questi due pensieri siano totalmente in antitesi? E se è possibile come faccio a trovarli entrambi così interessanti ? Vuol dire che non sono coerente? Che mi lascio trasportare dalle sensazioni del momento, che non ho un mio pensiero stabile e profondo? 

I venti aumentano di intensità, si avvolgono su se stessi e tra di loro, raccolgono parole lontane, insegnamenti, messaggi nuovi, frammenti di vita, esperienze passate, sogni futuri e tutto gira in un carosello che sembra senza senso.
Poi improvvisamente in questo caos scombinato arriva, incredibile a dirsi,....... un proverbio molto popolare che viene dalla saggezza dei nostri vecchi: Aiutati, che Dio ti aiuta.
E il vento nella mia testa si ferma e tutti i pensieri cadono l'uno sull'altro, per farmi trovare il bandolo della matassa, che questo proverbio mi dice che c'è, è qui, dentro di me ed è molto più visibile e semplice di quanto io pensi e che riassumo in due parole. 
L'uomo creato libero da Dio, è l'artefice del proprio destino e per costruire la propria vita ha bisogno di stabilità e di contare sulle proprie forze, ma sa anche che nel momento del bisogno potrà sempre contare sull'aiuto di chi l'ha creato, rivolgendosi a lui con la fiducia del figlio verso il babbo.
 
Ora che ho trovato il bandolo, bisogna che dipani la matassa, ma un'occhiata all'orologio mi dice che non ho tempo e anche se non voglio un'immagine mi si forma davanti agli occhi.
Dio, nella sua infinita pazienza con noialtri uomini, regge  la matassa, dando modo a Vasco Rossi, di liberare le parti intrecciate e fare il gomitolo, naturalmente con i piedi ben piantati per terra. E con questa immagine negli occhi vado a lavorare serena, non senza prima aver salutato. "Buon lavoro ragazzi!" sapendo che l'eterno scontro e dialogo dell'uomo con Dio continua anche oggi attraverso quel filo che si dipana veso di noi e che noi continuiamo ad aggomitolare.
 
 
 

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