giovedì 21 novembre 2013

Amici senza volto

Stamani appena mi sono alzata ho avuto subito da fare e non ho potuto scrivere niente. Eppure questa omissione mi ha dato noia per tutto il giorno, non perché ciò che scrivo cambi la vita di chi mi legge anche di una sola virgola, ma proprio perché sono io  che sento la necessità di un contatto con la gente, e possibilmente non solo con la gente che conosco e che vedo tutti i giorni, perché così tutto è troppo facile, troppo prevedibile. E' troppo facile dire buongiorno a Debby, la barista dalla quale vado a fare colazione, troppo scontata la sua risposta al mio
amici senza volto ma a nord e a sud dell'equatore
buongiorno; è troppo facile entrare nella mia libreria preferita e scambiare due chiacchiere con i proprietari e troppo ovvio e prevedibile, come è prevedibile la mia giornata. E speriamo che sia sempre così, perché l'uomo ha bisogno di ripetitività per sentirsi sicuro, e io non sono diversa dagli altri. Ma la mia fantasia sì! La mia fantasia ha bisogno di alimentarsi continuamente con qualcosa di nuovo, di estraneo, di immaginario, e allora quando scrivo, penso e quando penso vedo le persone che mi leggeranno e cerco di immaginare se sono uomini o donne e cosa fanno, se sono giovani o anziani, se abitano in posti belli come quello dove abito io e se anche loro stanno cercando di evadere dalla routine di tutti i giorni, proprio come capita a me. E mentre penso, immagino questi nuovi amici senza volto e senza voce e mi chiedo quali saranno i loro pensieri, le loro aspettative, le loro gioie.............le speranze per il domani. Bah! Sono strana lo so, ma sono così e ormai penso che non mi cambierà più nessuno. E voglio salutare questi amici sconosciuti augurando conteporaneamente buon giorno, buon pomeriggio e buona notte. A domani.

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