Stamani mi si è rotto improvvisamente l'elastico dei pantaloni del pigiama, mentre preparavo il caffè. Sono rimasta col barattolo del caffè in una mano e il cucchiaino in quell'altra, mentre sentivo che un sorriso beato mi si stendeva sul viso rendendomi conto che di lì a un attimo mi sarei ritrovata con i calzoni alle caviglie. E che c'è da ridere? dirà qualcuno e avrebbe anche ragione, ma sicuramente quel qualcuno non può sapere che questo piccolo incidente mattutino mi ha riportato immediatamente a una corsa che feci tanti anni fa: la staffetta.
Campionati studenteschi provinciali.
Siamo in un grande campo sportivo e con le mie compagne ci scaldiamo i muscoli per prepararci alla staffetta che faremo di lì a breve.C'è un sacco di gente a guardarci. Parenti, amici, professori, altri studenti che per l'occasione hanno tirato fuori lo spirito di corpo. Io sono la quarta in batteria...l'ultima, quella che è considerata la più veloce. L'unico mio pensiero è quello di riuscire a prendere per bene il testimone che mi passerà la mia compagna. Guardo le mie scarpette chiodate, dono di mio padre e quindi per me un talismano. Quando le indosso sento che potrei fare cento leghe come il gatto con gli stivali. Mi aggiusto i calzoncini rossi con un pò di civetteria e mi riassetto la maglietta. Sono pronta e contenta......circa un'ora prima ho vinto i cento metri, per cui mi sento raggiante e piena di energia.
La gara ha inizio. Sono momenti interminabili quelli in cui guardo le mie compagne che fanno la loro prova cercando di farmi arrivare il testimone il prima possibile. Purtroppo invece altre sono avanti a noi e quando il testimone arriva nelle mie mani, sono solamente terza. Ma quel giorno dentro di me sento un'energia diversa dal solito, credo di avere le ali ai piedi e sento un senso di leggerezza che mi accompagna per tutta la corsa e che mi fa recuperare in breve la seconda posizione. E' a questo punto che accade. L'elastico dei miei pantaloncini si rompe improvvisamente.....panico! Sento che mi stanno cadendo....e ora come faccio? Ma non mi perdo d'animo. In una mano ho il testimone, ma quell'altra è libera e senza stare a pensare neanche un attimo, mi afferro i calzoncini con tutta la forza che ho e così, nuovamente sicura di me stessa, ritrovo l'energia sufficiente per superare anche l'altra ragazza e tagliare il traguardo per prima.
Le altre mi sono tutte addosso per festeggiare, per ridere e scherzare, solo come si può fare a diciott'anni, e io nell'eslatazione della vittoria, della festa, della gioia improvvisa che mi è entrata dentro, le abbraccio e così facendo lascio andare i miei calzoncini che in un attimo raggiungono il suolo..........lasciandomi in mutande!
Credo che tutti sarebbero felici di avere un ricordo come questo, un breve lampo di felicità che squarcia per un attimo la quotidianità.
Nessun commento:
Posta un commento