Oscar Wilde.
Com'è vero! Anche i sassi esistono...ma per quanto ne
sappiamo noi esistono e basta. Poi magari non è vero e invece hanno una
vita frenetica e sono anche loro alla ricerca della felicità e magari
tutte le notti se ne vanno in discoteca. Solo che noi uomini presuntuosi come siamo,
pensiamo di sapere tutto di tutto e costruiamo la realtà in cui viviamo a
immagine e dimensione nostra! Anche Dio ce lo siamo costruito come lo
vogliamo noi, a seconda dei tempi che viviamo. Anticamente, quando c'era
una neccessità tribale di scannamenti vari per poter avere il proprio
posto al sole, il dio era degli eseerciti.....oggi che la cosa è sempre
uguale ma sotto aspetti molto più subdoli ci siamo fatti il dio
misericordioso, il padre amorevole che perdona tutti i peccati dei
propri figli, anche quelli più iniqui, in nome dell'amore. Ma come è
questo dio che ha creato noi e anche i sassi, nessuno se lo può
immaginare neanche lontanamente, nonostante tutte le affermazioni
teologiche e più che altro nonostante i dogmi.
Quindi non so assolutamente se le pietre oltre che a
esistere, vivono, amano, si riproducono, sentono, vedono, piangono,
ridono. Ma chi sono io per sapere queste cose quando intorno a me c'è
un universo infinito governato da leggi che ancora non riusciamo a
percepire se non solo per averne intuito in minima parte una perfezione che a noi non è
data e ci sfugge continuamente?
Comunque, messi i puntini sulle i i i i i i, posso continuare
questo discorso solo con la consapevolezza che la mia esperienza di
uomo mi porta a ragionare entro i limiti che mi sono concessi e questi
limiti mi dicono che una pietra esiste, mentre invece io, uomo posso non
solo esistere ma anche vivere.
In effetti io credo che l'espressione 'sei duro come un
sasso' non voglia dire tanto che non capisci niente, quanto che ti poni
nei confronti della vita in maniera statica, passiva, invece di andare a
scoprirla, a profanare i veli che l'avvolgono e che non chiedono altro
che di essere sollevati. Le persone che non fanno queste cose e si
contentano della mattima e della sera esistono. Ma è tutto lì.
Nè è detto che vivere sia fare cose rocambolesche, esperienze estreme al di
fuori di regole e paletti vari. Vivere significa secondo me
semplicemente essere curiosi, aver voglia di capire i perché della
nostra esistenza su questa terra, aver voglia di immaginare e
fantasticare sul dopo e pensare a una nuova tappa della vita che sia
completamente avulsa da questa realtà che ancora è così limitativa.
vivere secondo me è affrontare ogni mattino con la gioia e ogni sera con
la speranza, vivere secondo me è proprio lottare con l'esistenza per
sconfiggerla e darle una nuova immagine di vita.
Su una cosa non sono d'accordo con l'aforisma di Wilde. Per
me vivere non significa automaticamente felicità. Si può vivere
intensamente anche nel dolore, con più fatica, senz'altro, ma con
maggior grinta. Per vivere l'importante è sentire e sentire vuol dire
essere ed essere vuol dire avere consapevolezza di sè.
Questa è la differenza tra esistere e vivere.........per me naturalmente . Avere piena
consapevolezza di sé. ...tra gli altri....con gli altri,.....o male che vada...... solo con
se stessi.
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