Lo so che sembrerò blasfema, ma non riesco a vedere la creazione come un atto potente, bensì solo come una scintilla che parla di amore, dell'amore di una mamma che ha appena avuto un bambino e che si perde in ciò che vede in quel piccolo essere, al quale vuole offrire tutto ciò che di meglio ha, per il quale accetta di trasformarsi in qualsiasi cosa pur di essergli vicino, .....sempre, lungo lo scorrere del tempo. Quando scrissi questa poesia la prima immagine che mi si presentò fu l'acqua nel momento in cui veniva creata e la vidi scorrere fluida, scintillante, desiderosa di andare e sentii che proprio come una madre anche Dio avrebbe voluto sempre sentire la sua carezza che scorre continua e si fece sasso per lei.
Quando misi a fuoco questo pensiero, rimasi sbigottita, perché era un pensiero che allontanava da me l'immagine di Dio che mi era sempre stata imposta. Questo Dio nuovo mi mostrava nuovi scenari, dimensioni diverse, più congeniali al mio modo di relazionarmi con tutto ciò che vedevo intorno.
Questo nuovo Dio mutevole, che diventava ciò che gli avrebbe permesso di stare sempre con ogni nuovo figlio che nasceva mi piaceva sempre di più....altro che il Signore degli Eserciti, il temibile giustiziere!
Certo...io capisco che per poter pensare che Dio sia un sasso,e le altre cose che ho scritto, bisogna essere.......... un pò fantasiosi?........ma tant'è!
SE SARAI
Se sarai acqua
Sarò il sasso,
levigato
Dalla tua carezza.
Se sarai fuoco
Sarò la scintilla
Guizzante e luminosa.
Se sarai terra
Sarò la viola del
pensiero
Piccola e gentile.
Se sarai vento
Io sarò la nuvola
Impalpabile e leggera.
Se sarai cielo
Sarò il gabbiano
libero
E felice del tuo
abbraccio.
Se sarai sempre e
solamente te
Io sarò sempre e
solamente me.
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