giovedì 28 marzo 2013

Il giovedì santo

Oggi cominciano i riti della Pasqua, o per lo meno cominciano quei riti che mi hanno sempre visto partecipare fin da ragazzina. Io allora non ne comprendevo l'importanza, anche se sono sempre stati suggestivi e mi hanno lasciato adosso la voglia di continuare a viverli anche dopo, quando la vita mi aveva già insegnato tante cose. Ma allora......
Allora il giovedì santo le chiese del mio paese si vestivano di mille colori, perché venivano preparati quelli che poi sono stati chiamati 'i sepolcri'. Era una gara per vedere quale fosse più bello e noi ragazzi giravamo tutte le chiese e avevamo il permesso di restare fuori fino alle otto. Era un pomeriggio magico quello! Perché ben difficilmente quando ero ragazzina io, c'era il permesso di uscire e stare fuori fino a quell'ora e quindi ci godevamo quell'aria di libertà che si respirava insieme a quella della primavera e a quell'altra ben più intrigante di qualcosa di nuovo che si stava preparando nella nostra vita, e che pur essendo ancora sconosciuto, ci affascinava. Il mistero di sguardi scambiati con i ragazzi che casualmente incrociavamo e che poi ci venivano dietro,  quella sensazione elettrizzante che scorreva per la schiena, facevano parte di quell'aria nuova, che era un piacere vivere insieme agli altri e con gli altri. E poi, all'ora di tornare a casa, l'appuntamento per la sera successiva, per andare alla 'processione del Gesù morto', che si snodava per la via principale del nostro paese...........Quello era un appuntamento ancora più importante perché avveniva di notte ed era un'occasione per parlare nuovamente, per guardare chi ci interessava e in qualche caso anche per scantonare in un vicolo silenzioso, che poi ci permetteva di riprendere la processione dalla parte opposta, senza che nessuno si accorgesse della nostra assenza.
Anche oggi, a distanza di tanti anni, non riesco a fare a meno di partecipare a questi due riti ch mi riportano indietro nel tempo, a una gioventù spensierata e pulita e più che altro al profumo di quell'aria...............Non esiste profumo uguale a quello e ogni anno, anche se solo nel ricordo, mi pare di sentirlo aleggiare intorno a me, leggero,e penetrante nello stesso tempo a ricordarmi il rinnovamento della vita  che va....va.......va.......

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