venerdì 29 marzo 2013

A proposito del venerdì santo

Ho già detto che per me i riti che precedono la Pasqua hanno sempre avuto un'importanza particolare. Tra questi c'è anche la processione del venerdì santo. 
Da noi questa processione è stata sempre fatta dopo cena ed è una bella camminata lungo la strada principale del paese che per l'occasione fino a non troppi anni fa, si agghindava a festa, per cui i nostri sguardi erano sempre attratti dalle vetrine dei negozi tutti illuminati e infiocchettati, e dai portoni delle case che si erano adornati di piante, di fiori e di lucine. Il mio pensiero corre lontano  il più possibile, ma non ricordo una processione del venerdì santo dove non fosse cantato 'mio barbaro cuor', un canto triste e luttuoso che però alla fine è entrato a far parte delle nostre tradizioni. Davanti a tutti..... gli incappucciati della Misericordia, tutti vestiti di scuro. La loro presenza ha sempre fatto la differenza sulla suggestione di noi tutti, specialmente dei turisti che da diversi anni a questa parte fotografano incessantemente il passaggio della processione più come una cosa folkloristica, che come un vero proprio rito. I tempi cambiano, le menti cambiano e anche i cuori.
Di mia volontà non mancherò mai a questo  appuntamento.....mi ricorda troppe cose! Quasi tutte  belle...........e anche stasera, tempo bello o brutto che sia, non importa, io ci sarò! E me la vivrò come pare a me, tornando indietro col cuore e andando avanti col pensiero. Sono fatta così....mi piace ricordare per poter progettare e durante quella processione, nella quale  resto rigorosamente in silenzio, non perché prego, ma perché penso, la mia vita mi scorre davanti e guardo le cose passate e cosa incredibile anche quelle future. E forse è una preghiera anche quella...... Potere della fantasia!
Poi però in genere, a forza di sentir cantare 'mio barbaro cuor!, quando siamo arrivati alla fine del corso e ci prepariamo ad affrontare la salita finale, che non è una semplice salita, ma una salitona....simo tutti un pò abbioccati, un pò spenti, un pò lenti.
Due anni fa, eravamo proprio nelle condizioni che ho appena descritto e il canto andava avanti, molto abbioccato anche lui per la verità, quando all'improvviso dalle finestre di un palazzo sovrastante  uscì una musichetta, che con la processione non c'entrava proprio niente. Le note di 'o bella ciao' improvvisamente si diffusero intorno a noi, forti, allegre, invitanti e tutti ci svegliammo di colpo e a passo di marcia continuammo la nostra fatica su per la salita. La Banda comunale, che inconsapevole del nostro passaggio, stava facendo le prove per il 25 di aprile, continuò  imperterrita e provvidenziale a venirci dietro con la sua musica e anche le statue del Gesù morto e della Madonna, sembrò che godessero di questo fuori onda e infatti entrarono dentro la cattedrale un pò più allegri di quanto fossero quando erano  usciti dall'altra chiesa. Il ricordo di Don Camillo e Peppone fu doveroso e immediato..........  per un attimo ci sentimmo  i protagonisti  delle loro vicende e pronti a ridere , scherzare, chiacchierare tra di noi,............ ....proprio come non dovrebbe essere a una processione del venerdì santo. Ma è questo che poi fa il ricordo e va ad aggiungersi ai tanti altri che sono stati determinati da fattori imprevisti e quasi sempre simpatici in queste nostre processioni paesane.

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