Stanotte ho fatto un sogno strano. Ho sognato una voce fuori campo che mi indicava un carciofo sospeso nel cielo nero, quello delle stelle per intenderci, quello del monolito di 2001, un nulla nero e apparentemente immobile, dove questo carciofo se ne stava beatamente dritto, snza sfigurare per niente con le stelle che intravedevo dietro di lui e con lui. E la voce, una calda voce maschile, una di quelle che la pubblicità di un profumo pagherebbe fior di quattrini, mi diceva: "Tu non lo sai, ma la vita è un carciofo!"......e ha continuato a dirmelo per un bel pezzo, forse perché quella voce mi cullava e mi piaceva, forse perché la sera prima avevo mangiato qualcosa di pesante, forse perché il giorno a pranzo avevo proprio mangiato un carciofo, uno di quelli aromatizzati e messi sott'olio, uno di quelli che paghi cari, se non sei stata previdente e li hai preparati da te a tempo debito, ma che fanno di un antipasto comune, un antipasto elegante,.... ma avevo gente a pranzo e allora.....!
Mi sono svegliata mentre facevo in quella parte del sonno che precede il risveglio già alcune considerazioni, che poi ho continuato, ampliandole, a fare dopo aver preso il caffé.
"Ma è vero!" mi sono detta scoprendo quante cose potevo dire di un carciofo paragonandolo alla vita! A cominciare dalle foglie. Le prime si buttano e quando va bene se ne buttano poche, ma altre volte sfogliamo il nostro carciofo quasi fino a metà per riuscire a trovare le foglie che non siano amare o dure. Così la vita! Il gambo molte volte lo tagliamo e lo buttiamo subito via, pensando che sia troppo legnoso per mangiarlo e invece basterebbe avere la voglia di sbucciarlo e scopriremmo con stupore che è buonissimo. Così per la vita! Altre volte gustiamo poco le foglie esterne per la fretta di arrivare al cuore del carciofo, alla parte più buona e solo dopo ci accorgiamo che abbiamo sprecato qualcosa che invece doveva essere gustato lentamente. Così per la vita! E quando arriviamo alla polpa, che rabbia quando scopriamo che è piena di quella peluria così irritante che non ci fa godere per niente quello che la nostra golosità ci aveva già anticipato. Così per la vita! Ma quando invece troviamo il cuore del carciofo bello bianco, granito al punto giusto, ci affrettiamo a gustarcelo e magari aggiungiamo anche un pò di sale, di pepe, di olio e di limone. Il succo della vita insomma, e ci dimentichamo delle foglie amare, del gambo legnoso, della polpa pelosa, per goderci quel momento di sano benessere. Proprio come per la vita!
Queste sono solo alcune considerazioni che ho fatto fino ad ora, ma credo che ne verranno fuori tante altre. Quello che so è che da ora in poi guarderò il carciofo con più rispetto......ma se invece di un carciofo avessi sognato una patata, che sarebbe venuto fuori?
Un purè....credo! Questa è la vita.
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