mercoledì 25 luglio 2012

Profumo di vento


Le favole non dicono ai bambini che i draghi esistono, perché questo i bambini lo sanno già. Le favole dicono che i draghi possono essere sconfitti
Gilbert Keith Chesterton



Questa storia comincia in una bella baia, uno di quei posti prediletti dalla natura, dove il mare è dell’azzurro più incredibile, gli alberi del verde più acceso, il cielo costantemente sereno, i fiori smaglianti e profumatissimi, insomma quasi il giardino dell’Eden. Nessuno sa dove sia questa baia, si sa solamente il suo nome e anche quello è bellissimo; infatti si chiama ‘Profumo di vento’. Questo però non è sempre stato il suo appellativo, perché un tempo molto lontano qualcuno l’aveva nominata ’Approdo sicuro’, poi per le strane vicissitudini della vita a un certo punto invece diventò ’l’Antro del drago’ e questo la dice lunga.
Il drago in questione aveva un nome e un cognome. Si chiamava Ego Stormy. Non si sapeva da dove venisse, ma alla fine da una voce che tira l’altra, venne fuori che era ricchissimo, che aveva comprato quella baia, ci si era costruito una casa fiabesca…..e non voleva essere disturbato da nessuno. Il malcapitato che ignaro dei divieti di accesso a quel luogo osava avventurarsi perdeva la voglia di ripetere l’esperimento, perché veniva sempre scacciato in maniera poco ortodossa dalle guardie del corpo di mr. Stormy, grosse bestie pelose, un po’ animali un po’ uomini, che somigliavano molto a certi personaggi che di tanto in tanto si vedono in televisione e fanno il bello e il brutto tempo finché arriva un’onda che li spazza via e li rimpiazza con nuove leve più aggiornate sull’uso del ladrocinio, del doppio gioco, della strafottenza e del malcostume.
Queste erano le uniche persone che stavano vicine a Ego Stormy, del quale avevano un timore riverenziale e verso il quale erano animati non da sentimenti di affetto e neanche di stima ma solo di losca sudditanza e di odio profondo. Potete quindi immaginare che se guardie del corpo di tale calibro erano tenute in pugno da quest’uomo misterioso, quale abisso insondabile e tortuoso dovesse essere la sua anima, la sua personalità e la sua intelligenza.
Nessuno conosceva il suo aspetto, solo qualcuno, da lontano aveva intravisto qualcosa e l’aveva descritto, aggiungendo del suo alla paura deformandone lentamente l’immagine,,,,,,,e così Mr. Stormy era diventato prima alto, poi altissimo, poi di colore verdognolo, infine allungato su se stesso che strisciava sulla sabbia bianca della spiaggia tirandosi dietro una lunga coda, e infine l’avevano visto sputare fiamme e fuoco dalla bocca, verso il mare, che sotto quella cascata ribolliva come l’acqua che aspetta gli spaghetti. Così un po’ alla volta la gente del posto perse l’abitudine di chiamarlo col suo vero nome e gliene diede un altro, ancora più temibile: il Drago.
Quella mattina, Roy chiese alla mamma di andare al mare. Fu proprio lui a domandarglielo, ed era la prima volta da quando erano giunti in quel posto due mesi prima. La mamma lo guardò stupita, piacevolmente stupita. Possibile che finalmente in suo figlio si destasse l’interesse per il mare? Fino a quel momento, da che erano arrivati, spinti dalla necessità di aria salmastra, che il medico aveva detto sarebbe stata salutare per Roy, per fortificarlo e prepararlo al meglio per il difficile intervento chirurgico che avrebbe dovuto subire agli occhi per permettergli di recuperare la vista, il bambino aveva dimostrato una tranquilla indifferenza verso quei luoghi e verso quel mare che in genere piace a tutti i bimbi del mondo.
Si affrettò dunque ad esaudire il suo desiderio e si incamminarono verso la solita spiaggetta dove andavano abitualmente. Ma Roy a un certo punto si fermò e disse
Non voglio andare lì, voglio andare da quell’altra parte!”
Perché? –gli domandò la mamma un po’ perplessa – questa spiaggia ormai la conosci come le tue tasche. Non ci sono più pericoli per te!”
Ti prego mamma – e Roy la guardò con i suoi bellissimi occhi azzurri che non vedevano – voglio andare là!” E con il dito indicò un posto proprio nella direzione opposta
Ma perché?” domandò ancora sua madre
Perché da là arriva il profumo del vento”.
La mamma lo guardò, poi sospirò. Era abituata ormai da lungo tempo a considerare le stranezze di suo figlio come qualcosa che lei non riusciva a capire, ma che nascevano da una sensibilità maggiore che lui aveva a causa della sua menomazione.
Senti il profumo di fiori?” gli chiese per potersi orientare e seguire una direzione un po’ precisa
No mamma. Il vento non profuma di fiori…il vento profuma di vento” e Roy sorrise
Allora dovrai guidarmi tu. Dimmi dove dobbiamo andare”
Va bene mamma…seguimi!”

Finalmente arrivarono e davanti a loro si spalancò l’incredibile bellezza di un paesaggio non contaminato.
Ma è bellissimo Roy” disse la mamma stupefatta
Vero mamma? – Roy era felice si vedeva – e lo senti che profumo di vento?”
La mamma non sentiva niente, ma si fidava di suo figlio per cui con gli occhi lucidi rispose dolcemente
Sì Roy, lo sento!”
Andiamo dai mamma! Voglio fare il bagno e giocare sulla riva….vieni?”
Agli ordini” e ridendo andarono a tuffarsi nelle onde appena increspate
Dopo due ore pensarono che era il momento di fare una bella colazione e la mamma si affrettò a tirare fuori dalla sua grande borsa tutto ciò che poteva servire per sfamare il suo cucciolo finalmente ridente. Ma dopo che ebbe apparecchiato per bene, rimettendo la mano dentro la borsa per prendere per ultimo la bottiglia dell’acqua, si accorse che non c’era più il portafoglio.
Che c’è mamma?” chiese Roy volgendo i suoi occhioni verso sua madre. Riusciva sempre a intuire gli stati d’animo di sua madre e capiva che c’era qualcosa che l’agitava.
Non trovo più il portafoglio! Forse mi è caduto quando abbiamo lasciato la strada per entrare in spiaggia. Ricordi che ho tirato fuori dalla borsa il tuo cappellino? Ecco penso che sia stato in quel momento…….”
Vallo subito a cercare mamma…..non ti preoccupare, io non mi muovo da qui, ci vogliono solo pochi minuti!”le disse Roy con convinzione
Me lo prometti?”
Certo…e stai tranquilla….lo sai che di me ti puoi sempre fidare!”
Lo so amore mio…allora vado e tu intanto fai la tua colazione!”
OK!” e Roy addentò con appetito il suo primo panino

La mamma si era allontanata solo da due o tre minuti e Roy si stava gustando il suo panino con le prelibatezze che ciascuno di voi vorrebbe avere nel panino, in una bella mattinata d’estate in riva al mare, quando una voce aspra lo apostrofò.
E tu che ci fai qui?”
Roy si girò verso quella voce e rispose tranquillamente
Aspetto che torni la mia mamma che è andata a cercare il suo portafoglio?”
Non è questa la domanda che ti ho fatto… Perché sei qui? Non ti ci voglio….qui non deve entrare nessuno, questa è la mia spiaggia”
Mi scusi signore, ma io non lo sapevo…..oggi ho convinto io la mamma a portarmi qui perché volevo sentire da vicino il profumo del vento?” gli disse sorridendo
Il profumo del vento?” tuono la voce
Sì, proprio il profumo del vento…lo sente anche lei signore?”
Io non sento proprio nessun profumo. Ma da quando il vento ha un profumo? Vorrai dire profumo di fiori, o di altra roba portata dal vento,……. ma chi vuoi prendere in giro giovanotto?”
Non voglio prendere in giro nessuno signore. Io sento il profumo del vento e sento che viene da questa parte del mare, proprio da quella parte là!” e col dito indicò una bellissima villa sopra un promontorio, una villa che lui non vedeva , ma che il Drago perché era proprio lui, vedeva benissimo, perché era casa sua
Profumo di vento – disse tra sé e sé l’uomo con cipiglio accentuato – profumo di vento! ….Ora basta con queste sciocchezze. Vattene ragazzo e non ti azzardare a tornare mai più qui!”
Non posso!” rispose piano Roy improvvisamente triste
Ti ho detto vattene subito…..non costringermi a chiamare le mie guardie!!!”
Ho detto che non posso!” disse ancora Roy con voce più sottile
E di grazia…perché non potresti? Parla su….non farmi arrabbiare di più di quello che sono già!” disse il Drago con voce severa
Ecco signore io non posso, non posso proprio, primo perché ho promesso alla mamma che non mi sarei mosso da qui………e poi- e qui i suoi occhi divennero lucenti – poi……….”
Allora?! Poi?.....ti vuoi decidere?” tuonò la voce del Drago
“….poi perché sono cieco!”

La corazza che un uomo si è costruita intorno a sé in tutta la sua vita, può crollare nel giro di un secondo? La risposta è sì, perché quella del Drago, fatta di ghiaccio, si dissolse come la neve al sole davanti agli occhi di un bambino, e il povero drago si ritrovò in un attimo spoglio dai suoi aculei, dalla sua potente coda, dalla sua bocca sputa fuoco, per essere solo e semplicemente un uomo che aveva avuto paura di amare.
Non piangere - disse bruscamente a Roy mentre guardava le perle trasparenti che scendevano silenziosamente dagli occhi del bambino – non piangere! Perché non fai sentire anche a me il profumo del vento? – e cosa inammissibile per lui, gli tese la sua grande mano, senza ricordarsi che Roy non poteva vederla.
Andiamo – gli disse – camminiamo insieme sulla battigia…forse lì anch’io sentirò quel profumo!”
Non posso…ho promesso alla mamma che non mi sarei mosso finché lei non fosse tornata!” rispose Roy nuovamente tranquillo
La mamma è qui tesoro – disse la dolce e inconfondibile voce di sua madre,che aveva assistito in silenzio e in disparte al miracolo che si stava compiendo e del quale lei era inconsapevole.
Signora – disse – Mi chiamo Ego Stormy e vorrei chiederle il permesso di fare una passeggiata con suo figlio”
Ho sentito parlare molto di lei mr. Stormy – rispose la giovane donna guardandolo intensamente -………..permesso accordato, purché dopo si fermi a fare colazione con noi!”
Anche l’uomo la guardo con la stessa intensità. Poteva essere la figlia tanto amata che non c’era più da troppo tempo ormai.
Va bene!”
Nient’altro fu detto e mentre Roy si allontanava con la sua manina nella mano di quel grande uomo, la giovane madre seppe in cuor suo che quell’incontro non sarebbe rimasto fino a se stesso.


E infatti così è stato. Roy si è operato e oltre al viso dolce della sua mamma ha potuto vedere anche quello di un uomo che ora chiama nonno, che un giorno di qualche tempo non si sa quando ritrovò se stesso negli occhi di un bambino, e alla fine arrivò anche per lui il momento di sentire il profumo del vento.
Da quel momento l’isola si chiamò ‘Profumo di vento’.





Perché ho scritto una favola?

Proverò a rispondere con sincerità

1 – Perché a me le favole piacciono tanto anche ora, che il tempo delle favole per me è passato da un pezzo.

2 - Perché mi piace allentare la briglia alla mia fantasia. Ciascuno di noi ha ricevuto i suoi doni dalla vita. A me è stato fatto questo.

3 - Perché appena ho letto l’aforisma di Chesterton mi sono subito gasata e ho capito che era lo spunto per farmi dire che è sempre bene uscire fuori dai luoghi comuni e dalla manìa di etichettare le persone, perché spesso proprio le stesse persone delle quali si dice tutto il male del mondo sono invece le migliori.

4 - Perché i draghi esistono veramente e i bambini lo sanno e siamo noi che dobbiamo dare ai bambini la possibilità di sconfiggerli e più che altro di far loro riconoscere quelli veri da quelli che invece la vita ha provato con la sofferenza. Il problema è tutto nostro perché quasi sempre siamo proni davanti ai draghi del potere e aiutiamo a uccidere quelli che invece portano solo una maschera di difesa. Facciamo uscire i nostri bambini da questa confusione. Come? Con l’onestà.

5 - perché…..forse anche io sono un drago?

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