domenica 1 luglio 2012

Caro amico ti scrivo (II)

Stamani sento nuovamente il bisogno di ritrovare l'amico ideale della mia fantasia. Siccome la signora in questione ha deciso di prendersi una pausa di riflessione dopo che le ho detto che non mi serviva a niente e non si degna più di farsi vedere, sono andata a rileggermi le cose che ho scritto in sua compagnia un pò di tampo fa, sperando di trovare il bandolo della matassa, che come il filo di Arianna, mi conduca attraverso il labirinto che è dentro la mia testa e me la faccia ritrovare quanto prima.
Sono sempre dell'idea che nella vita pratica di tutti i giorni mi serva a ben poco, ma la sua presenza determina la qualità della mia vita, per cui spero proprio che si decida a tornare. Io intanto provo ad andare a cercarla.........................






Caro Peter Pan,

è passato più di un mese da quando ti ho scritto e salutandoti ti ho promesso che avremmo riparlato della nostra isola che non c'è.
In questo mese sono accadute le solite cose di tutti i giorni e anche un pò più importanti. Una di queste è stata per me la morte di Brik. Cissà se anche Brik nel suo affannoso correre dietro le mosche e le farfalle, cercava l'isola che non c'è. Sicuramete la cercavano i suoi occhi, dolcissimi occhi di cane, che mi hanno sempre guardato con amore e tenerezza. Forse non si dovrebbe piangere per la perdita di un cane, ma poi chi l'ha detto? Ognuno piange per ciò che crede e io ho creduto di piangere per Brik e l'ho fatto.
Sinceramente ho dovuto rileggere la lettera che ti avevo mandato, perché di natura sono sempre stata abbastanza distratta ( il mio babbo mi diceva sempre che camminavo a tre passi da terra) e quindi avevo bisogno di rinverdire un pò l'argomento, ma ti posso assicurare che è stato piacevole farlo e accorgermi di quanto la mia mente sia andata libera affrontando anche argomenti che in genere teniamo dentro di noi. Da ciò ne evinco che sei proprio l'interlocutore adatto a me.
Bene! Ti avevo detto che pensavo di aver trovato l'isola che non c'è e che su di questa c'era da dire cose belle e altre meno. E allora caro Peter preparati psicologicamente a sentire cose un pò strane, perché dopo le mie elucubrazioni, sono arrivata a convincermi che io sono l'isola, ma anche tu sei l'isola. Anche il tuo migliore amico è l'isola, anche i tuoi parenti, come i miei, sono l'isola; tutto il mondo è l'isola, ma la cosa sorprendente è che diventa isola che non c'è, proprio in virtù del nostro esserlo.
Non credo di essermi spiegata molto bene, vero Peter? Sai, dentro di me tutto è molto chiaro e io vedo proprio tutto ciò che ti ho detto, come se fosse qui davanti ai miei occhi, ma tu non riesci a vedere ciò che vedo io, vero mio caro? E sai perché? Perché tu non sei l'isola che sono io. Sono sicura che mentre leggi queste parole anche davanti ai tuoi occhi si formano immagini molto chiare a te, ma io non riuscirò mai a vederle nella tua stessa maniera, neanche se ci mettessimo tu ed io seduti sulla spiaggia per ore e ore ad arrostirci la pelle e il cervello, cercando di raccontarci l'uno all'altro fin nei minimi particolari, perché te sei te e io sono io, perché tu sei la tua isola e io sono la mia isola.
Solo se le nostre isole si sovrapponessero e combaciassero fino nei minimi particolari allora saremmo un'isola identica. E se per assurdo tutte le altre isole riuscissero a combaciare con le nostre, allora e solo allora saremmo l'isola che non c'è. Strano vero? Ma non più di tanto sai!
Per il semplice motivo che non sarebbe più necessario essere un'isola perché invece saremmo il mondo. E' un pò più chiaro ora?
E qui viene la cosa più assurda di tutte! Immagina Peter, se tu pensassi sempre come me e io come te, se i tuoi desideri fossero i miei desideri, se i tuoi colori fosseroi miei colori, se le tue albe fossero le mie albe, se le tue aspettative fossero le mie aspettative e i tuoi amori, i miei amori! Ma vai più in là. Pensa se queste cose fossero le stesse cose di tutti. Ma ti immagini che noia, che appiattimento, che nostalgia di ritrovare la parte di noi stessi che si era messa in cammino per trovare l'isola che non c'è? Quindi ho trovato l'isola che non c'è ma non la posso avere, non la voglio avere, per il semplice motivo che non mi ci divertirei per niente. E la nostra vita non ci è stata data per annoiarci, ma per costruire qualcosa.. Perciò credo, che se anche ho capito che ciascuno di noi è un'isola, forse mi sfugge ancora ciò che c'è al suo centro, qual'è la sua sinergia. Ho trovato una mappa, ma non conosco la chiave per leggerla. E allora? Finisce tutto qui? Non ancora Peter, perché nel momento stesso in cui mi sono accorta di essere un'isola, posso anche decidere di vietare l'approdo a tutti quelli che per me non sono graditi, cercando di costruirmi il mio mondo migliore, di andare incontro ai miei ideali, filosofeggiando sul bene e sul male e sulla sottile linea che li divide! Ma dimmi! Sarebbe felicità questa? Sarebbe crescita? A che mi servirebbe aver trovato me stessa se poi per non perdermi evitassi il contatto con chi è diverso da me? Ben triste conquista questa mia isola, caro Peter, se il prezzo deve essere la solitudine con tutto il freddo che si porta dietro.
E allora cerchiamo di essere pratici mio caro. Questo è un mondo che fa abbastanza schifo, sei daccordo con me? Ma è il mondo nel quale mi posso arrabbiare, posso discutere, mi posso sentire bene o male a seconda delle situazioni che vivo. Un mondo sicuramente da migliorare! Ma come fare? Intanto cercando di riappropriarsi almeno di una piccola parte di noi, provando a toglierci la maschera che tutti i santi giorni ci mettiamo addosso e alla quale siamo tanto abituati che a volte non ce la togliamo neanche quando andiamo a letto....e poi facendoci una bella doccia cercando di ripulirci di quell'ipocrisia che si è stratificata su di noi, da quando abbiamo cominciato a capire qualcosa e ci siamo arruolati nell'esercito del compromesso, E' troppo poco? Può darsi, ma meglio di niente!
A me per ora non viene in mente altro, ma sicuramente invece c'è tant'altro da fare per arrivare a migliorare questo nostro mondo. Un pò alla volta.....va bene? Che se si facesse tutto insieme lo shock potrebbe esserci fatale! Caro Peter, se ti ho fatto fare una sudata a leggere questi miei pensieri, scusami, ma tanto ora andiamo tutti in vacanza, chi ai monti, chi al mare, e quindi avrai modo di rilassarti e forse anche di riflettere un pò.
Mi scriverai vero? Lo spero tanto perché non considero chiusa questa nostra corrispondenza, anzi! Penso che sia appena cominciata. Ci sono tante di quelle cose di cui parlare e tante altre da capire.
Ciao, ci risentiamo a ottobre e nel frattempo ti auguro di passare giorni sereni e pieni di sole.

ps. Nel caso che, leggendo questa lettera, ti venisse in mente che son un pò schizzata, scordatelo. Mai stata più seria!
Pps. Non chiedermi perché, non ti saprei ancora rispondere, ma penso sempre più spesso che i nostri occhi hanno molto a che vedere con l'Isola che non c'è.
































Nessun commento:

Posta un commento