lunedì 30 giugno 2014

Ricordi



Ierisera sono andata con Donatella all'inaugurazione del "saloncino di bellezza" che Sonia, una nostra collega dei tempi delle Terme, ha ricavato nell'annesso di casa sua. Ritrovarci ieri è stato fare un tuffo nel passato, un passato che il più delle volte voglio dimenticare, ma che ieri mi è piaciuto ricordare insieme alle mie amiche di allora...............................



Lavoro

Mi colpì prima di tutto l’ambiente. Luminoso, discreto, elegante! Al quale la filodiffusione dava un tono decisamente raffinato. Non c’era rumore in quel luogo. Tutto era soft. Qua e là si aggiravano donne vestite di bianco, con aria decisamente professionale, che mi intimidirono non poco. Poi vidi Cristina! Paolucci, il capo del Personale, che mi faceva fare un giro di ambientazione, mi presentò.
Questa è Cristina, lavorerà con lei”. La guardai come avevo fatto con le altre, ma qualcosa mi trattenne di più sulla sua figura, per cui anche oggi ricordo perfettamente come era quel giorno. Capelli lunghi, scuri, legati in uno chignon basso, che le davano un’aria elegante e austera, occhi molto belli, nascosti da occhiali da vista con una spessa montatura nera. Sembrava una dottoressa e si comportò come tale. Mi salutò con gentilezza e con distacco e io mi sentii impensierita. Avrei dovuto lavorare con quella lì?! Già ero terrorizzata, perché non sapevo minimamente ciò che avrei dovuto fare, figuriamoci poi dover stare tutto il giorno con una persona che ti guardava dall’alto in basso! Beh! Ormai ero in ballo e dovevo ballare. Al resto avrei pensato dopo. Se le persone poi erano antipatiche o simpatiche, questo era roba di secondaria importanza. Quanto mi sbagliavo! Ma quanto! Non solo nel giro di un mese, avevo cambiato completamente idea sul conto di Cristina, ma eravamo diventate amiche, di quell’amicizia spontanea, sincera, così rara nella vita e così bella che l’accetti come un dono piovuto dal cielo e ti chiedi cosa puoi aver fatto per meritare una simile fortuna. Non diventammo come quelle persone appiccicose che non si separano mai l’una dall’altra. Anzi! Se c’è una cosa bella nella nostra amicizia è proprio il massimo grado di libertà che abbiamo l’una verso l’altra. Questo comunque non ci ha impedito di raccontarci l’una all’altra sapendo di poter contare sempre sull’aiuto reciproco. Devo molto a Cristina. Mi aiutò tantissimo nei primi giorni del mio lavoro, quando si accorse che praticamente anche se il mio corpo era lì, la mia mente era da tutt’altra parte e faticavo a seguire le persone che domandavano, volevano essere informate, coccolate, adulate. Ho conosciuto tanti tipi di gente diversa durante il mio lavoro. Alcuni di loro sono rimasti nel mio cuore per la loro umanità, altri ho cercato di dimenticarli per via della loro arroganza. Siamo fatti in tanti modi in questo mondo, ma è bello proprio perché è così! Non potrei immaginare un mondo in cui tutte le persone sono uguali, buone, brave, perfette. Non riuscirei più a capire che cos’è la bontà se non ci fosse nel mondo anche la cattiveria! Forse il buon Dio ha permesso il dilagare della cattiveria proprio per farci capire che cos’è la bontà!
Quando ebbi il mio primo stipendio, mi sentii una signora. I primi soldi guadagnati da me, sudore della mia fronte, dei quali potevo disporre come meglio credevo senza dover rendere conto a nessuno! Ero soddisfatta di me stessa, anche se ben presto mi resi conto che non sarebbe stato uno scherzo vivere con quello che guadagnavo. Non mi persi d’animo però. Inspiegabilmente riuscivo a vedere il bicchiere mezzo pieno, là dove l’avevo trovato sempre mezzo vuoto. Ero in fase di ottimismo insomma! Nessuno sarebbe riuscito a scoraggiarmi e a farmi credere più che altro che non esistesse una Provvidenza divina.
Ho sempre creduto al mio sesto senso e ci credei anche quel giorno in cui, mi ritrovai a leggere quel passo del Vangelo in cui si parla dei passeri del cielo e dei gigli dei campi! Sono un’inguaribile romantica? Può darsi! Ma preferisco essere così piuttosto che vedere tutto nero come invece mi a accaduto per tanto tempo nella mia vita.
Entrare così tardivamente nel mondo del lavoro, voleva dire ignorare anche le regole che lo governano, voleva dire non conoscere i propri doveri, ma non rendersi conto nemmeno dei propri diritti. Devo molto a tutte le mie colleghe, che mi hanno messo nella condizione di essere un po’ meno ignorante da quel punto di vista. Piano piano ho cominciato ad affezionarmi a tante di loro e a lavorare bene insieme. Donatella, Vincenza, Franca, Sonia, Paola ed io formiamo ormai da anni un team affiatato che lavora insieme in armonia. Ma siamo anche persone vere, ognuna delle quali con il proprio spaccato di vita. Loro mi hanno insegnato tanto e anch’io mi illudo di aver qualche volta potuto dare qualcosa di positivo anche a loro.
Mi è sempre piaciuto scrivere, e ho scritto anche parecchio, specialmente sul giornalino parrocchiale. Molti hanno definito le mie parole, poesia, io le chiamo semplicemente stati d’animo.
Ho parlato di tutto in questi miei sfoghi, senza vergognarmi di esporre i miei stati d’animo più profondi. Ho parlato dei miei figli e dei miei ragazzi, dell’amore, dell’indifferenza, della gioventù perduta, di Dio. Non sono mai riuscita a scrivere qualcosa su noi che lavoriamo alle Terme. Una volta mi vennero in mente queste parole: “Bianche colombe, dalle ali stanche…..”, ma per ora non sono riuscita ad andare avanti. Comunque siamo veramente bianche colombe dalle ali stanche, specialmente, a fine stagione, quando il lavoro grosso è scemato. Ci ritroviamo sfinite e nello stesso tempo contente di ciò che abbiamo fatto.
Tratto da - Fiore di Cappero

domenica 29 giugno 2014

Giornata NO!

Ieri, decisamente giornata no! Il no è cominciato subito alle sette e mezzo quando ho fatto uscire Semola, il mio gattino. E' rientrato mezz'ora dopo........distrutto.
Non sappiamo neanche da chi o da che cosa.......l'unica cosa di cui siamo state subito certe era che fosse una cosa grave.
Mia figlia l'ha portato subito in ambulatorio e l'ha operato e quando l'ha riportato era tutto incerottato e pieno d ipunti di sutura.....e di dolore. Stamani ancora non sento alcun rumore, speriamo che sia buon segno.
Il no è proseguito con la mia macchina,che di punto in bianco mi ha abbandonato in mezzo a una strada. Ora è dal meccanico e io sono tornata a casa su un carro attrezzi. Non oso neanche pensare alla diagnosi che mi farà lunedì il meccanico, per ora cerco solo di vedere il lato positivo della cosa, che è quello di camminare. Dovrò camminare per andare al lavoro e per tornare e per qualsiasi altra necessità mi capiti nelle giornate che verranno. Nel caso della mia  pUnto però devo recitare il 'mea culpa', perché io credo che le macchine vadano sempre senza acqua, senza benzina e senza olio. Però devo dire che l'acqua c'era, perché si è rotta proprio la pompa dell'acqua, e questa pisciolava da tutte le parti, segno incontrovertibile della sua presenza. E pensare che ierisera doveva essere una bella serata. Avevo a cena tutti i miei per festeggiare il compleanno di mia nuora, ma alla fine ero così stravolta che non ho neanche avuto più voglia di cucinare e così abbiamo ripiegato sulle pizze, che non erano pizze, ma ruote di aurtotreni, per quanto erano grosse. Ci si sarebbe sfamato un reggimento, per cui , anche l'unica cosa che avevo cucinato,cioè uno sformato di zucchini, visto che ierisera non si voleva neanche sformare, è rimato miseramente in disparte e abbiamo cercato di consolarci in una mega vaschetta di gelato acquistato all'ultimo momento all'Eurospin, che ha come unico pregio, di essere estremamente dietetico, essendo costituito  almeno per l'ottanta per cento  di aria. Pistacchio, nocciola e torroncino, avevano un unico sapore: il niente. Il tutto mentre Semola miagolava disperatamente per il dolore, e l'altra gattina che cerchiamo di far sopravvivere, e che ancora non ha un nome certo, miagolava disperatamente anche lei....ma di fame. C'è stato un momento in cui ho temuto fortemente che mi sarei messa a miagolare anch'io, ma miagolare non mi si addice. Se proprio deve essere preferisco di gran lunga ringhiare!

Stamani, con la mente un pò più libera ho fatto due o tre considerazioni

1) Meno male che lo sformato è stato ignorato, perché stamani mentre preparavo il caffè, ne ho assaggiato un pezzettino microscopico e faceva proprio schifo. Forse non era proprio il momento adatto per assaggiar uno sformato

2) Lunedì vado di corsa a comprarmi un cellulare, perché essendo defunto il mio, ieri ho corso il rischio di rimanere proprio in mezzo a una strada. Invece sono stata così fortunata che mi sono fermata proprio a due passi dal distributore.

3) Mi è venuto in mente solo ora che ieri era sabato e quindi la persona che ho visto al distributore mentre faceva il pieno a una macchina e al quale ho chiesto se mi aiutava a spostare la mia all'interno del piazzale, perché sulla strada era pericolosa, non era il gestore dello stesso, ma semplicemente uno che faceva il pieno al self service. infatti anche ieri nebulosamente mi ero domandata come mai era venuto con la sua macchia dove a bordo c'era una bella ragazza......mah! le mie solite figure del cavolo.............

4) La cosa più importante. Si sta concretizzando sempre di più dentro di me l'idea che Semola sia caduto in una tagliola. Qui, nelle vicinanze, c'è uno che ha la fama di fare queste tristi cose. Andrò a ispezionare e se trovo qualcosa oltre che a denunciarlo,mi si perdoni l'espressione molto toscana, gliela infilo aperta su per il culo!