martedì 18 febbraio 2014

Patatine fritte

Quando penso alla mia vita, mi dico che tutto sommato è stata ed è bella, anche se è stata costellata da momenti particolari di grandi tensioni emotive legati per lo più  a fattori economici. Ma forse sono stati proprio quei momenti che mi hanno fatto capire fino in fondo la sua bellezza, la sua unicità.

Se torno  a quei periodi della mia vita, il ricordo si mescola a tanti sentimenti, ma  mai , neanche una volta mi sono ricordata di loro con astio, o con paura, ma con quella  sorta  di autoironia che viene solo dopo che si sono superati e che ci permette di ripensare a loro con una tranquilla consapevolezza spennellata in qua e in là anche da tenerezza. Tenerezza! Sì sì! proprio così.....non saprei spiegarmi meglio, ma è proprio tenerezza!

Non sono stati pochi i momenti difficili della  mia vita e alla fine sono andati a incasellarsi in uno scompartimento della mia testa, schedati ciascuno con un proprio nome, che non gli è stato dato a caso, ma proprio perché ha caretterizzato  ciascuno di loro.

Ho solo un ricordo nebuloso di quelli della mia infanzia, ma so che ci sono stati, mentre ricordo molto bene quello dei miei quindici anni, che poi diventò il momento dei 'fiori di zucca'.
Dovevamo risparmiare e anche tanto, per pagare la casa che mio padre aveva dovuto rilevare da suo fratello che non la voleva più.  Quanti ne abbiamo mangiati! Non costavano niente allora, erano buoni, e davano soddisfazione.

Poi andando avanti c'è stato il periodo del 'caffellatte', per sopperire a una mancanza di liquidi e cercare di andare avanti meglio che si poteva. Avevo già tutti e tre i miei figli......e devo dire che senz'altro la salute ci ha guadagnato. 

Quando è arrivato il periodo del 'crostone' come abbiamo poi ribattezzato le fette di pane con pomodoro e un pò di mozzarella, che ci siamo spazzolati per mesi e mesi, fino a farcele detestare, i miei ragazzi erano già grandi e piuttosto consapevoli, e comunque siamo riusciti sempre a ironizzarci sopra.

Poi c'è stata 'la rivolta del cappuccino' che dura tutt'ora, e la decisione di non rinunciarci anche se si è piano piano trasformato in caffè. Che cos'è la rivolta del cappuccino? E' più di una guerra! E' la ribellione, è il non arrendersi, ....per me è una bandiera.......

Quello che sto vivendo ora, non ha ancora una connotazione ben precisa, ma da certi aspetti e da certe cose ricorrenti penso che questo periodo della mia vita si chiamerà 'patatine fritte con ketchup '. Per quello che mi riguarda, so già che la sto affrontando  con lo stesso sistema degli altri: senso pratico che in me viene fuori in questi momenti in maniera industriale, grande fantasia, una buona dose di incoscenza, fiducia nel domani, una lunga serie di improperi al bisogno,  e tante , tante, ma tante patatine fritte.....che anche se distruggono un pò il fegato sono proprio buone....anzi buonissime!

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