mercoledì 5 febbraio 2014

Cime Tempestose

Sembro molto serena....lo so, perché me  lo dicono tutti e perché lo vedo anche da me quando mi guardo allo specchio e vedo l'immagine di un'oca giuliva che mi guarda col suo solito sorriso da Gioconda,    ma so anche che questa immagine è illusoria, non veritiera perché  invece io potrei tranquillamente chiamarmi Cime Tempestose e questo lo sa solo chi mi conosce molto bene e ha sperimentato addosso a sé le bufere che .nascono improvvisamente dalla mia apparente tranquilla essenza. Sul cucuzzolo della mia testa infatti girano  sempre venti contrastanti, che si scontrano, si insinuano l'uno nell'altro, catturano le nuvole impedendo che si disperdano nell'aria e le caricano di elettricità.......fino a farle deflagare in. temporale se va bene.....altimenti diventano uragani.
Non so mai quando scoppierà questo temporale, ma posso dire, avendo tenuto una casistica, che nella mia vita ci sono stati sette uragani talmente forti, che se ci penso anche oggi, mi manca il respiro.
Cime Tempestose è anche questo, io sono anche questa. Una persona  che incassa e accumula mentre sente che il vento diventa sempre più forte.....e poi sbotta magari per l'ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Neanche l'età adulta è riuscita a mitigare questo fenomeno, che di per sè è liberatorio, ma anche mortificante, perché subito dopo mi sono sentita veramente stupida, anche perché a me è sempre piaciuto l'autocontrollo. Come fare? Avevo bisogno anch'io di costruirmi un parafulmine, qualcosa che scaricasse a terra le mie energie negative e dagli e ridagli, alla fine ho capito che scrivendo riuscivo ad alleggerire la tensione e a calmare i venti di guerra che si agitano sempre sul mio cocuzzolo.
Quando ho scritto la storia di Kuki, il piccolo serpente, ho scaricato in un'ora un'energia tale, che avrebbe incenerito il malcapitato che si fosse trovato davanti a me in quel momento, se non avessi dovuto posare l'ascia di guerra per usare le mani sulla tastiera del computer.
E così Cime Tempestose oggi sa, che qundo i venti sulla sua testa diventano troppo forti, non le resta da fare altro che scrivere qualcosa, che non deve essere necessariamete bella, o importante, o educativa. Qualsiasi cazzata va bene e anzi...ha notato che se scrive qualche bischerata inconcludente sui nostri giorni, sulla nostra politica, sul nostro stato sociale, in un attimo i venti si calmano, e diventano per un pò, quasi una brezza estiva in confronto a quelli che si agitano e girano vorticosamente sulla nostra Terra.

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