lunedì 24 febbraio 2014

Il lunedì

E poi, come ogni lunedì, anche il lunedì arrivò.......e non c'è niente da fare, succede e basta. puoi metterti anche a capo di sotto, ma il lunedì arriva e cancella la domenica. Questo per .scopiazzare  Baricco e la sua celebre, bellissima, meravigliosa, veritiera frase:
La sera, come tutte le sere, venne la sera. Non c'è niente da fare: quella è una cosa che non guarda in faccia a nessuno. Succede e basta. Non importa che razza di giorno arriva a spegnere. Magari era stato un giorno eccezionale, ma non cambia nulla. Arriva e lo spegne. Amen. Così anche quella sera, come tutte le sere, venne sera.

Ma come le sento mie le sue parole!

 E comunque io sto parlando del lunedì, che è il giorno dopo la domenica e uno forse se ne accorgerebbe se la domenica fosse un giorno diverso dal lunedì. Per me non lo è,....anzi. Capita il più delle volte che oltre al lavoro, che mi da la mercede per la pappatoria, sia oberata di tanti altri tipi di lavoro, che vengono ad adagiarsi sulle mie spalle. Ieri è stata una domenica così. Ho cominciato a trottare alle otto di mattina, verso le dodici il trotto si è tramutato in galoppo che è diventato dalle quindici fino alle 21 galoppo sfrenato. Mi sembravo in un film western dove il bandito  è rincorso da tutta la cavalleria degli States. 
Alla fine quando sono scesa da cavallo,  oltre ad avere le gambe e il mio nobile deretano tutto indolenzito, avevo anche un leggero sonno, quel sonno che piomba addosso così improvvisamente mentre ti lecchi le dita sull'ultimo bignè alla nocciola, preparati da mia figlia e che erano proprio buoni, come capita alla sera di Baricco.. anche se la sera di Baricco non si lecca le dita.........consideriamola una licenza poetica! E allora che cosa puoi fare se non andartene a letto, salutare la domenica che avevi sperato serbasse per te qualcosa di bello, di diverso, di inusuale....qualcosa da ricordare e magari anche da tramandare e invece ti ha caricato di lavoro come si fa con un asino da soma? Lo so che ho sbagliato. In questi casi, l'unica cosa da fare è andarsi a fare una bella doccia, cambiarsi e uscire sbattendo la porta, magari per andare a fare semplicemente una passeggiata sotto le stelle (ierisera c'erano e anche tante), o entrare a un cinema (questo la vedo più difficile. Per andare al primo cinema disponibile devo fare una ventina di kilometri) o più semplicemente riconciliarmi con me stessa, trovare il bandolo della positività in una matassa di filo negativo e cominciare ad arrotolarlo dicendomi :"Però alla fine non è stata proprio una brutta domenica! In fin dei conti eri al calduccio. in fin dei conti hai mangiato anche dei buonissimi bignè, in fin dei conti sei stata con i tuoi cari, in fin dei conti hai fatto qualcosa di utile, in fin dei conti......................uuuuuuhhhhhh! ma quando finiscono 'sti conti? E smettila con questo buonismo....in fin dei conti non hai fatto per te un'emerita c....., hai perso e stai perdendo ogni momento che puoi dedicare a te stessa, ti rompi le palle in maniera industriale e arrivi al lunedì, visto che di lunedì si sta parlando, più stanca e incavolata del sabato. Se ti va bene così continua pure, ma permettimi di dirti che non capisci un fico secco!"

A questo punto il mio gomitolo si è interrotto perchè mi sto accorgendo che sto saltando coi piedi sulla matassa e la sto tirando con tutte le mie forze con le mani per distruggerla....e basta di cercare sempre il filo positivo nella matassa. Mi sono proprio rotta.


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