Una casa come questa mi sembra normale che si tinga di giallo!.......Almeno un pò.
Questo raccontino l'ho scritto qualche mese fa
Com’era bello stare a crogiolarsi al
sole alle cinque pomeridiane di quella splendida giornata di giugno!
Sdraiata in una comoda poltrona ricoperta di un telo di spugna
sgargiante, con le gambe rialzate, già abbronzata nel mio castigato
bikini nero, assaporavo il calore del sole, mitigato di tanto in
tanto dalla leggera brezza che smuoveva anche le frange di paglia
dell’ombrellone arancione, sotto il quale su un microscopico
tavolino, una granita alla menta si scioglieva lentamente.
Nel dormiveglia in cui ero piombata
riuscivo comunque a pregustare il felice momento in cui le mie
labbra riarse si sarebbero bagnate di quella frescura e tanto bastava
per farmi rimandare il momento del risveglio, quasi che il solo
pensiero del ghiaccio servisse a far calare la temperatura del mio
corpo che si stava surriscaldando.
Ma non volevo lasciare il rumore della
risacca del mare che sentivo in lontananza e mi cullava, né il
profumo di gelsomino che arrivava di tanto in tanto a portare una
nota di incantesimo orientale nell’aria, né quella musica che da
poco più di un minuto si era insinuata nel vento e con lui aveva
volteggiato intorno a me per pochi attimi….già perché con la
stessa sveltezza con cui era arrivata, se ne era già andata,
lasciandomi però le indimenticabili note di “Stranger in
Paradise” di Borodin.
Fu in quel momento che un
raccapricciante “Aaaaaaaaahhhhhhhhh!” mi fece uscire dal mio
sogno e con un attimo di sbigottimento mi ritrovai nella realtà
della mia terrazza, sprofondata nella sedia a sdraio che aveva visto
tempi migliori. Il mio sguardo trasognato corse a cercare
l’allettante granita della quale mi resi conto subito, non c’era
nemmeno l’ombra. Tutto questo in un secondo perché immediatamente
il mio sguardo fu catturato dalla signorina Adelaide che si
spenzolava dalla terrazza adiacente la mia e con quanto fiato aveva
in gola si esibiva in un altro “Aaaaaaaahhhhh!!” seguito
immediatamente da uno stridulo “Aiuto! Aiuto!”
Mi svegliai immediatamente, anche se mi
accorsi che continuavo a sentire il rumore del mare, cosa impossibile
perché da casa mia il mare è lontano almeno centocinquanta
chilometri.
“Altro che mare” mi dissi
rendendomi conto che il rumore dell’acqua veniva dall’appartamento
vicino e che avevo come al solito fatto solo un bel sogno….
Mi affacciai subito dall’unico
pertugio della grata piena di gelsomino che divideva la mia terrazza
da quella della mia vicina, una tranquilla e simpatica ragazza con la
quale avevo scambiato più che altro notizie sul tempo e sui fiori.
Rosa, così si chiamava la bella ragazza alta e bionda, era una
appassionata amante delle sue omonime e il suo terrazzo era pieno di
colore e di profumo, perché le sue rose non solo erano bellissime,
ma profumavano anche in maniera meravigliosa ed era un piacere
godersele, anche se solo dal buco che c’era nella grata di
divisione
“Signorina Adelaide! Signorina
Adelaide!” chiamai con voce preoccupata. Che poteva essere
successo? E che ci faceva la signorina Adelaide nella terrazza di
Rosa?
La signorina Adelaide, un’anziana e
candida insegnante di altri tempi era una persona tranquilla e
riservata e sentirla gridare in quel modo, mi fece subito capire che
doveva essere accaduto qualcosa di grosso.
“Oh Marilù! Meno male che sei in
casa. Corri per piacere, vieni subito…vieni ma prima chiama i
Carabinieri” mi disse stavolta piangendo come una fontana, mentre i
suoi piedi si muovevano cautamente sul pavimento della terrazza tutto
pieno d’acqua che sentivo, cominciava a colare sulla strada.
“I Carabinieri? Ma che c’entrano i
Carabinieri con un po’ d’acqua in terrazza?” domandai allibita
“Ma che acqua e acqua! Chiamali ti
dico! Qualcuno ha assassinato Rosa!”
Immediatamente tutto il caldo che avevo
fino a tre secondi prima si dissolse magicamente e senza quasi
rendermi conto mi trovai in casa di Rosa, in un mare d’acqua che
aveva invaso tutto l’appartamento, ed essendo uscito anche dalla
porta di ingresso scendeva in tranquille cascate per la rampa delle
scale.
La signorina Adelaide mi venne incontro
piangendo e additando la porta del bagno, dal quale mi resi conto,
veniva quel mare che si riversava dappertutto.
Quasi in trance mi avviai verso la
porta di quella che mi sembrò in quel momento l’antro
dell’inferno.
Rosa era all’interno della vasca da
bagno, in testa una civettuola fascia che le tratteneva i capelli e
vistosi segni violacei intorno al collo, a dimostrazione che la
poverina era stata decisamente strangolata. L’acqua continuava a
scendere indifferente dal rubinetto e a cadere dal bordo della vasca
facendo quel leggero sciabordio che io nel mio dormiveglia avevo
scambiato per il rumore del mare. Quasi senza rendermene conto mi
avvicinai al telefono e feci il numero dei Carabinieri.
“Come ha fatto ad accorgersi che la
signorina Rosa era morta?” domandò il Maresciallo alla signorina
Adelaide, che ora si era un po’ calmata, anche se continuava a
tirare su rumorosamente col naso.
“Stavo rientrando a casa dopo la mia
solita passeggiata e quando ho cominciato a salire le scale mi sono
accorta che erano bagnate. Arrivata nel pianerottolo ho visto che la
porta d’ingresso dell’appartamento di Rosa era aperta e che
l’acqua veniva da lì. Ho provato a chiamarla, ma non avendo avuto
risposta, sono entrata…e….l’ho vista…..poi ho chiamato Marilù
che era nella sua terrazza a prendere il sole!” e la signorina
Adelaide cominciò nuovamente a piangere.
“E lei signorina ha visto qualcuno o
sentito qualcosa?”
“No – risposi – io stavo dormendo
al sole e non mi sono accorta di niente”
“Sapete chi frequentava la signorina
Rosa?” domandò il Maresciallo rivolgendosi a entrambe”
“Era molto riservata e riceveva poche
visite. Però so che era fidanzata. Me l’aveva detto circa un mese
fa ed era molto contenta”
“E questo fidanzato lo conoscete?
Sapete dirmi come si chiama?”
“Io non l’ho mai visto, ma un
giorno parlando con Rosa mi disse che il suo fidanzato si chiamava
Rocco Spada e che era un disegnatore nella fabbrica di “Ceramica
Inn”, quella che è in fondo alla strada che porta all’aeroporto”
Mezz’ora dopo Rocco Spada era a casa
di Rosa, affranto e incredulo. Aveva risposto a tutto ciò che i
Carabinieri gli avevano domandato con voce rotta dall’emozione e
dal dolore.
“No in casa non manca niente…no
Rosa non aveva un cellulare, perché odiava i cellulari, sì Rosa era
una ragazza solare che non aveva nemici…no lui non la vedeva dalla
sera precedente, quando l’aveva riaccompagnata a casa. No..non
aveva la minima idea di chi potesse aver fatto una cosa simile né
tanto meno del perché!”
Fu in quel momento che il suo cellulare
squillò. Dapprima quasi in sordina, poi sempre più forte finché le
note di ‘Stranger in Paradise’ si riversarono nella stanza.
Ma sì! Quella era la musica del mio
sogno, quella che mi aveva accompagnato in uno splendido pomeriggio
al mare, quella che mi aveva rilassato e fatto desiderare di
continuare a sognare. Ora capivo, capivo tutto!
Alzai lo sguardo su Rocco Spada e lo
vidi impallidire. Si era accorto che io sapevo.
“Maresciallo – dissi con voce più
chiara e più forte di quella che sentivo dentro di me – io so chi
ha ucciso Rosa!”
Tutti si voltarono verso di me.
“Oggi io ho sentito questa musica
proprio mentre prendevo il sole in terrazza. Una musica che è durata
pochi secondi, ma che si è impressa indelebilmente nella mia mente.
Era la musica che è venuta ora dal cellulare del signor Rocco
Spada”.
Mentre Rocco Spada veniva portato via
in manette dai Carabinieri, ai quali avrebbe dovuto spiegare i tanti
perché che gli sarebbero stati chiesti, guardai la signorina
Adelaide che non riusciva a smettere di tremare. Provai tenerezza per
quella persona eterea e gentile avvolta dalla sua chioma argentea a
guisa di aureola. Sembrava un povero angelo ferito, come Rosa era
stata un angelo amante dei fiori, ed io stessa un piccolo angelo
sognatore.
Lo straniero che era venuto tra questi
angeli non era come quello di Borodin, ma ogni storia ha una fine
diversa dall’altra.
complimenti per il blog, padrona di Fuf. I dipinti sono davvero belli.
RispondiEliminaquesto racconto è veramente fantastico. non mi sarei mai aspettata una fine così avvincente. parola di chi è stato svezzato a 'Colombo' e 'Signora in giallo'!!!
RispondiEliminacomplimenti. continua a scrivere che sei molto brava