Anche questo giorno, sta per terminare
e inevitablmente dentro di noi, faremo il bilancio di questa
giornata, pur non rendendocene conto.
Molti anni fa una canzone cantava "gira
il momdo gira nello spazio senza fine.........con la gioia e col
dolore della gente come me....." La canzone senz'altro non è
più di moda, però il mondo continua a girare e il dolore e la gioia
della gente continua ad esistere.
Ma oggi, a questi due sentimenti così
grandi si è sostituito in parte un ibrido frustrante, evanescente,
che è tutto e niente allo stesso momento, ma che ci condiziona la
vita in maniera decisamente negativa.
Si chiama Stress.
Mi alzo, vado al lavoro, torno dal
lavoro, preparo il pranzo, sfoglio il giornale, navigo in internet,
torno al lavoro, corro, corro, corro....
Suona una batteria con insistenza
prepotente, non è musica, è rumore e io scrivo e penso alle tasse
da pagare, alle bollette che stanno per scadere, al vestito che devo
comprare, ma no, prima ci sono i problemi veramente importanti,
quelli a cui cerco di non pensare mai, ma che sono contiuamente in
agguato all'orizzonte della mia mente, poi le altre necessità, le
relazioni sociali, la voglia di sapere e di informarmi, il tempo che
corre e io devo correre ancora di più, la voglia di mollare tutto e
andare via, ma dove? E' sera. Mi tuffo nei programmi demenziali della televisione, nella
fiction surreale, nei superpremi dei pacchi e delle varie eredità,
nei telegiornali allucinanti che parlano di politici che non sono più
politici, di delitti che non sono più delitti, ma
fruttodell'inesperienza della giovane età, della frustrazione,di chi
più ne ha più ne metta, ma tuttosommato sempre e solo frutto di un
permessivismo dilagante, dove i diritti hanno schiacciato
completamente i doveri, con una giustificazione firmata dal tempo:
devo correre, correre, correre. Altrimenti non riesco a vivere la mia
vita al cento, non riesco a fare tutte le esperienze che devo fare.
Mi agito in poltrona e faccio zapping ogni cinque minuti, perché
ogni cinque minuti devo trovare qualcosa di diverso, qualcosa che mi
soddisfi, che mi faccia scorrere un pò d'adrenalina per continuare a
essere sveglia, scattante, dinamica. E ora che faccio? Vado a letto e
non riesco a dormire, oppure
esco.........................................
Questo è il nuovo stato mentale,
specialmente delle giovani generazioni, ma non solo. Uno stato di
necessità. Di stimoli continui e discontinui, di infomazioni sempre
nuove e mai esaustive. Oggi siamo le enciclopedie del bignami, siamo
al corrente di tutto un pò e in definitiva di niente. Sappiamo quel
tanto che serve per renderci ansiosi, ma non lo sappiamo gestire da
soli, e chi sa, dalle sue torri d'avorio, difficilmente spiega, se
non a pochi eletti. Non abbiamo più né il tempo, né la capacità
di provare cosa è la gioia, quella quotidiana, quella data dalle
piccole cose; e anche il dolore non è vissuto più come prima: oggi
non c'è tempo per fermarsi e riflettere sulla propria vita, sulle
sue perdite, sugli addii. Bisogna correre, correre, correre,
reimpostare sempre la vita giorno dopo giorno, perché è vincente
solo chi dimostra di saper fare, di avere un bel giro intorno a sé,
di sentire comunque sempre quelle scariche di eccitazione, senza le
quali, pare, la vita non abbia senso.
E invece no!
Hai mai provato a svegliarti
prestissimo il mattino, quando la prima luce del giorno nuovo
comincia a ridare forma a tutte le cose? Fallo, se puoi, e non
accendere la radio e neppure la televisione, ma esci e comincia la
tua gornata da uomo vero, da uomo immerso nella realtà che vedi
intorno a te, fatta di cielo e di alberi, di case,di fiumi e di mare
e di montagne. Sentirai un gran silenzio in te e intorno a te, ma in
quel silenzio non ti sentirai solo, perché avrai netta la percezione
che un mondo invisibile di creature, si sta svegliando con te, come
te, per godere dei primi raggi del sole; e ti sentirai parte di
quella moltitudine. Vedrai gli uccelli, non intimoriti dal traffico,
posarsi in mezzo alla strada e muovere piccoli passi tranquilli per
attraversarla, sentirai il profumo dei fiori nell'aria pulita del
mattino e ti accorgerai di nuovi colori che non hai mai avuto il
piacere di vedere prima, anche se sono sempre stati lì, parte della
tua vita indaffarata e pensierosa; e se scorgerai in quell'ora
antelucana un altro uomo come te, non lo guarderai con indifferenza o
con fastidio, ma con la consapevolezza che anche lui fa parte della
stessa creazione nella quale tu vivi. In quel momento ti verrà la
voglia di andare, lo so, di incamminarti verso questo mondo, che è
il nostro vero mondo,che purtroppo non riusciamo più a vedere e a
godere. Non sei un illuso e sai benissimo che questo è solo un
momento di pace nella tua giornata frenetica. Ma dentro di te per
brevi attimi sentirai una forza ancestrale che viene da lontano, che ti da la spinta a vivere in maniera diversa la tua
giornata. Ti farà ritrovare il tempo di fermarti per guardare una
foglia che nasce e questo breve attimo ti farà capire che correre
come un disperato alla ricerca della felicità non serve a niente,
perché la felicità è qui vicino a te, in quel momento, nello
stupore di quella foglia che nasce.
complimenti per il blog giuly, mi sembra che lo stai organizzando molto bene (parere di esperta telematica!!!)
RispondiEliminaNon ho mai provato ad alzarmi alla mattina presto e fare un giro nella mia citta' ma ricordo con piacere una notte di aver dormito alla Verna e di essermi svegliata all'alba in quelle cellette dell'eremo tra il canto di tutti gli uccelli che pregustavano aria di Paradiso ! O si' certo, correre come disperati non ne vale veramente la pena ma spesso siamo costretti a correre ! In questi giorni che qui' ha tirato il terremoto, la gente per qualche giorno ha rallentato i propri ritmi, forse per un attimo si sono fermati a meditare che la vita è breve e che tutto in un attimo puo' sparire ??
RispondiEliminaCiao cuginetta, mi ci ritrovo molto in cio' che scrivi, abbiamo una sorta di sensibilita' nel sangue che ci accomuna !!! Continua cosi' è carino questo blog ! Tua cugina piccola ( si fa' per dire ) BUONA STRADA