"Sono i giovani che fanno di una giornata normale una giornata speciale"
Quando ero una ragazzina fantasiosa e
piena di idee mi piaceva tanto leggere e ricordo di essere stata
affascinata sin dalla prima volta dal libro 'I figli di Jo', che poi
non era altro che il seguito di 'Piccole donne' 'Piccole donne
crescono', 'Piccoli uomini', C'era qualcosa in Jo che mi è sempre
piaciuto e ritrovarla signora, con figli suoi e madre ideale di tanti
altri ragazzi era una cosa che mi lasciava un senso di calore e di
fiducia nella vita.
Non so perché ma in questi giorni
penso spesso ai tanti ragazzi che ho conosciuto, che ho seguito, ai
quali spero di aver insegnato qualcosa, che mi hanno sicuramente
insegnato molto più di qualcosa, con i quali ho condiviso tanti
attimi belli e anche qualcuno che bello non è stato per niente.
Penso a quanti di loro, oggi uomini e
donne, hanno con me un rapporto continuativo e duraturo, oserei dire
inossidabile, tanta è l'amicizia, la stima e l'affetto che ci lega.
Senza essermi mai sostituita alle loro mamme, mi sento comunque un pò
mamma anche io di tutti loro e ne seguo la strada e le vicissitudini
della vita.
Esperienze mai uguali, vissute sempre
da nuove angolazioni, che mi hanno fatto vedere tante sfaccettature
dell'adolescenza e della primissima giovinezza, che mi hanno dato un
bagaglio di esperienza non indifferente, Ma che nella vita mi hanno
dato tanto, tanto di più.
Forse sono sbagliata io, ma a me non è
mai successo quello che capita a molte persone adulte che si
dimenticano di quando erano giovani e delle capocciate che hanno
sbattuto nel muro, prima di imparare a saper distinguere ciò che è
bene da ciò che è male....se mai riusciremo a farlo completamente!
Non mi piacciono quegli adulti che non ricordano il terroe degli
esami, il brutto voto nel compito di matematica, le sigarette fumate
di nascosto, le bugie dette ai genitori per un ritardo, i film
vietati, il ballo del mattone, ecc...
No, non mi piacciono per niente, perché
chi non vuole ricordare e diventa intransigente, forse per vendicare
le passate frustrazioni, non è una persona libera, ma schiava di un
perbenismo ipocrita che è ancora così radicato nella nostra
società.
Eppure oggi quanti adulti salgono in
cattedra con in tasca una verità che serve solo a loro, senza
curarsi delle giovani teste e dei giovani cuori che hanno davanti!
Io ricordo benissimo tutte queste cose
della mia adolescenza, le mie contestazioni, i miei disagi, le mie
paure, e so, so con sicurezza, che i quei momenti se uno si trova
vicino una persona adulta con la quale si possa parlare senza
sentirsi degli idioti o dei delinquenti, o perlomeno senza sentirselo
dire, è una fortuna notevole e fa la differenza. Perché allora si
aprono porte che per altri rimarranno sempre chiuse, e dietro quelle
porte invece ci sono tesori inestimabili, che hanno solo bisogno di
essere protetti dalle tempeste dell'adolescenza.
Forse è perché sono proprio sbagliata
io, che ho avuto intorno tanti ragazzi e certamente non ho risolto i
loro problemi, ma sicuramente ho cecato di sdrammatizzare tante
situazioni, che alla fine apparivano per quello che il più delle
volte in realtà erano: bolle di sapone. Ma per loro in quel momento
macigni pesantissimi.
Se c'è una cosa bella nella vita,
almeno per me, sono i giovani. Sono i giovani che fanno di una
giornata normale una giornata speciale, perché i ragazzi hanno
sempre qualcosa di nuovo da dire, o qualcosa da ribattere, o qualcosa
che stimola l'adulto a rimettersi continuamente in gioco e con loro
non ci si annoia mai.
E non è vero che oggi i giovani non
hanno più ideali, come vogliono farci credere inutili bacchettoni,
perché gli ideali ci sono e sono tanti, caso mai non credono più in
noi e fanno bene perché li abbiamo sempre delusi, per usare un
eufemismo e non dover dire che invece li abbiamo sempre fregati. Li
abbiamo fregati e continuiamo a farlo quando usiamo i giovani per i
nostri fini che li strumentalizzano, quando li usiamo nei nostri
progetti come manovalanza, quando non vogliamo il loro bene ma la
nostra vanagloria, quando non ci facciamo carico dei loro sorrisi e
dei loro pianti, quando li coinvolgiamo in progetti dove al timone
non c'è nessuno che abbia un minimo di entusiasmo e di voglia di
fare.
E' il mondo degli adulti, dove per
carità, ci sono sempre mirabili eccezioni, ma che di regola è un
colabrodo dal quale gli ideali se ne sono andati ed è rimasta solo
l'apatica rassegnazione del vivere quotidiano.
Quanto è importante invece cercare la
forza per accogliere sempre questi nostri ragazzi! Per cercare di
capirli, di spronarli, di renderli cittadini di un mondo un pò meno
contorto di questo, un pò più rinnovato e un pò più bello da
vivere. Lavorare in questo vivaio che è il nostro futuro, con
l'esperienza che la vita ci ha dato e la capacità di mettersi al
livello del più piccolo di loro, questo è importante. E non aver
paura di volere bene, di dare il proprio affetto a ogni piccolo
uomo,ad ogni piccola donna che abbiamo la fortuna di incontrare nella
nostra vita! Nel cuore c'è posto per chiunque vorrà entrare, senza
togliere l'affetto più grande che naturalmente ciascuno ha per la
sua famiglia. Il bene che noi vogliamo e sappiamo dare è tutto ciò
che abbiamo di veramente importante e tutto quello che lasceremo di
noi.
"Il seminatore uscì a
seminare......"
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