sabato 19 maggio 2012

I Figli di Jo


"Sono i giovani che fanno di una giornata normale una giornata speciale"



Quando ero una ragazzina fantasiosa e piena di idee mi piaceva tanto leggere e ricordo di essere stata affascinata sin dalla prima volta dal libro 'I figli di Jo', che poi non era altro che il seguito di 'Piccole donne' 'Piccole donne crescono', 'Piccoli uomini', C'era qualcosa in Jo che mi è sempre piaciuto e ritrovarla signora, con figli suoi e madre ideale di tanti altri ragazzi era una cosa che mi lasciava un senso di calore e di fiducia nella vita.
Non so perché ma in questi giorni penso spesso ai tanti ragazzi che ho conosciuto, che ho seguito, ai quali spero di aver insegnato qualcosa, che mi hanno sicuramente insegnato molto più di qualcosa, con i quali ho condiviso tanti attimi belli e anche qualcuno che bello non è stato per niente.
Penso a quanti di loro, oggi uomini e donne, hanno con me un rapporto continuativo e duraturo, oserei dire inossidabile, tanta è l'amicizia, la stima e l'affetto che ci lega. Senza essermi mai sostituita alle loro mamme, mi sento comunque un pò mamma anche io di tutti loro e ne seguo la strada e le vicissitudini della vita.
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Esperienze mai uguali, vissute sempre da nuove angolazioni, che mi hanno fatto vedere tante sfaccettature dell'adolescenza e della primissima giovinezza, che mi hanno dato un bagaglio di esperienza non indifferente, Ma che nella vita mi hanno dato tanto, tanto di più.
Forse sono sbagliata io, ma a me non è mai successo quello che capita a molte persone adulte che si dimenticano di quando erano giovani e delle capocciate che hanno sbattuto nel muro, prima di imparare a saper distinguere ciò che è bene da ciò che è male....se mai riusciremo a farlo completamente! Non mi piacciono quegli adulti che non ricordano il terroe degli esami, il brutto voto nel compito di matematica, le sigarette fumate di nascosto, le bugie dette ai genitori per un ritardo, i film vietati, il ballo del mattone, ecc...
No, non mi piacciono per niente, perché chi non vuole ricordare e diventa intransigente, forse per vendicare le passate frustrazioni, non è una persona libera, ma schiava di un perbenismo ipocrita che è ancora così radicato nella nostra società.
Eppure oggi quanti adulti salgono in cattedra con in tasca una verità che serve solo a loro, senza curarsi delle giovani teste e dei giovani cuori che hanno davanti!
Io ricordo benissimo tutte queste cose della mia adolescenza, le mie contestazioni, i miei disagi, le mie paure, e so, so con sicurezza, che i quei momenti se uno si trova vicino una persona adulta con la quale si possa parlare senza sentirsi degli idioti o dei delinquenti, o perlomeno senza sentirselo dire, è una fortuna notevole e fa la differenza. Perché allora si aprono porte che per altri rimarranno sempre chiuse, e dietro quelle porte invece ci sono tesori inestimabili, che hanno solo bisogno di essere protetti dalle tempeste dell'adolescenza.
Forse è perché sono proprio sbagliata io, che ho avuto intorno tanti ragazzi e certamente non ho risolto i loro problemi, ma sicuramente ho cecato di sdrammatizzare tante situazioni, che alla fine apparivano per quello che il più delle volte in realtà erano: bolle di sapone. Ma per loro in quel momento macigni pesantissimi.
Se c'è una cosa bella nella vita, almeno per me, sono i giovani. Sono i giovani che fanno di una giornata normale una giornata speciale, perché i ragazzi hanno sempre qualcosa di nuovo da dire, o qualcosa da ribattere, o qualcosa che stimola l'adulto a rimettersi continuamente in gioco e con loro non ci si annoia mai.
E non è vero che oggi i giovani non hanno più ideali, come vogliono farci credere inutili bacchettoni, perché gli ideali ci sono e sono tanti, caso mai non credono più in noi e fanno bene perché li abbiamo sempre delusi, per usare un eufemismo e non dover dire che invece li abbiamo sempre fregati. Li abbiamo fregati e continuiamo a farlo quando usiamo i giovani per i nostri fini che li strumentalizzano, quando li usiamo nei nostri progetti come manovalanza, quando non vogliamo il loro bene ma la nostra vanagloria, quando non ci facciamo carico dei loro sorrisi e dei loro pianti, quando li coinvolgiamo in progetti dove al timone non c'è nessuno che abbia un minimo di entusiasmo e di voglia di fare.
E' il mondo degli adulti, dove per carità, ci sono sempre mirabili eccezioni, ma che di regola è un colabrodo dal quale gli ideali se ne sono andati ed è rimasta solo l'apatica rassegnazione del vivere quotidiano.
Quanto è importante invece cercare la forza per accogliere sempre questi nostri ragazzi! Per cercare di capirli, di spronarli, di renderli cittadini di un mondo un pò meno contorto di questo, un pò più rinnovato e un pò più bello da vivere. Lavorare in questo vivaio che è il nostro futuro, con l'esperienza che la vita ci ha dato e la capacità di mettersi al livello del più piccolo di loro, questo è importante. E non aver paura di volere bene, di dare il proprio affetto a ogni piccolo uomo,ad ogni piccola donna che abbiamo la fortuna di incontrare nella nostra vita! Nel cuore c'è posto per chiunque vorrà entrare, senza togliere l'affetto più grande che naturalmente ciascuno ha per la sua famiglia. Il bene che noi vogliamo e sappiamo dare è tutto ciò che abbiamo di veramente importante e tutto quello che lasceremo di noi.
"Il seminatore uscì a seminare......"

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