martedì 29 maggio 2012

Caro amico ti scrivo

Nella Casa di Fuf, c'è un posto speciale per l'amicizia. Io ho tre amici, uno dei quali è il mio cane. Questi tre amici fanno parte della mia vita fisica, e anche se in realtà in questo periodo della mia esistenza non sono qui con me, entrano sempre nella mia quotidianità, ..................insomma anche in questo momento sono seduti vicino a me.Poi ci sono gli amici della Fantasia, quelli con i quali parlo spessissimo e ai quali alcune volte scrivo..................





Caro Peter Pan,

ho sentito la necessità di scriverti, perché so che da tanto tempo stai cercando un luogo particolare e volevo dirti che, non sei il solo che ha cercato l'Isola che non c'è. Anche a me è capitato di andare sempre più spesso alla sua ricerca, specialmente da quando mi sono accorta, che forse quello potrebbe essere un luogo nel quale, non dico si potrebbe trovare la felicità, ma almeno la serenità, cosa tanto difficile da avere nel nostro contesto abituale.
La nostra vita è fatta di attimi fuggenti, di episodi che molte volte non hanno neanche un senso compiuto e rimangono fini a se stessi, di piccole conquiste sociali, ma no! Mi sto sbagliando, perché il sociale è per tutti, quindi è meglio che dica di piccole conquiste personali nella società, di inchini ai potenti di turno, che non credere, non sono i Grandi della terra, ma solo le piccole persone che per qualche motivo si trovano a ricoprire incarichi di responsabilità, in virtù dei quali spesso si gonfiano di boria, cambiano espressione del viso e più che altro degli occhi, si fanno desiderare, e se ti danno una mano, non è la mano dell'amicizia o dell'altruismo, o meglio ancora della fratellanza. No! E' una mano che cerca e aspetta il suo toraconto, il vassallaggio, e quindi è una mano che cerca il potere, per pur piccolo che sia. Caro Peter lo so che non è sempre così, che ci sono anche le eccezioni, e sono quelle alla fine che ridanno luce e speranza al mondo, ma la regola è quella che detta legge, e la regola è questa, in ogni ambito sociale nel quale mi è capitato di entrare e con il quale ho potuto interagire.
E allora a un certo punto della mia vita (di quanta strada è fatta la nostra vita! E quanti orizzonti diversi si aprono, basta che accettiamo di camminare!) anch'io come tanti altri sono andata alla ricerca dell'Isola che non c'è.
Ti dirò caro Peter che l'ho cercata dappertutto, prima nella natura, poi nelle persone. Ma anche in quelle più care, non sono stata buona di trovarla. Allora ho ascoltato il silenzio che sempre più spesso mi fa entrare in una torre, che io chiamo "Torre del silenzio", e lì in quella torre, ho lasciato scorrere i miei sentimenti, come scorre l'acqua di un torrente che scende al mare. Hai presente vero Peter, l'acqua di un torrente? In certi momenti canta, in altri scorre dolce e serena, in altri ancora ha un rumore cupo, specialmente quando si addentra negli orridi, dove il buio della vegetazione non permette alla luce di entrare, e al suono di uscire. Come sono tristi quel crepuscolo del sole e quel pianto ovattato del torrente! Poi però torna l'azzurro del cielo e l'acqua brilla ed è festosa....e così finché il torrente non arriva al suo compimento e si riversa al mare, in un'altra acqua, in un'altra vita, dove c'è tutto da ricominciare.
Questo non è un semplice torrente, è il mio torrente
Ma più che altro l'acqua di un torrente è libera di scorrere e va, va, va, senza che nessuno la trattenga, verso la sua meta.
E' tanto bello sentirsi scorrere come un torrente....ci si sente liberi e sereni, ci si ricarica per vivere meglio la vita.
In quei momenti di silenzio succedono cose interessanti, credimi! Si comincia a ricosiderare la nostra esistenza da punti di vista diversi. Si rimettono in discussione tanti valori, o presunti tali, e se ne scoprono altri, molto più semplici, molto più naturali, molto più veri, che sono sempre stati a nostra portata di mano, ma che non abbiamo mai visto, perché troppo occupati a guardare in altre direzioni. E' vero, si lascia tanto di noi stessi, dentro la torre del silenzio, ma che importa? Le cose che lasciam sono tutte inutili, credimi e anzi sai che ti dico? Meglio non lasciarle neanche dentro la torre, meglio salire in cima e spargerle al vento, almeno non ci sarà la tentazione di riappropriarsene le successive volte che rientriamo.
E poi Peter,quando meno me l'aspettavo, penso di averla trovata. Sì! Penso di aver trovato l'Isola che non c'è. Ma sarà proprio vero? E tu mio caro hai mai avuto l'impressione di averla trovata? Ne parleremo la prossima volta, quando ti scriverò. Avrò da dirti alcune cose belle, altre no. Ma anche la nostra isola fa parte della vita e dunque non può essere perfetta.

Ciao a presto.



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