lunedì 4 giugno 2012

La vita a suon di valzer



Ogni tanto nella Casa di Fuf, mi capita anche di stare spaparazzata in poltrona a fare la parte dell'intellettuale. 
Che pena che sono quei momenti......specialmente dopo che  l'enfasi dell'idea che ho cercato in tutti i modi di far passare si è afflosciata!
 Quei momenti servono solo a farmi capire che se fossi andata a fare una bella, sana, tonificante passeggiata avrei impiegato molto meglio il mio tempo!!!!



Chi non ricorda l'ultima scena del film di cartoni animati della Disney, la Bella Addormentata?
Questa scena è occupata tutta da un valzer, tema portante del "La Bella Addormentata" di Tchaikowsky e si svolge in un turbinio di musica e di colori, più che altro di quelli della principessa Aurora, che cambia sempre tonalità e da azzurro diventa rosa e poi nuovamete azzurro e poi ancora rosa, perché le buone fate stanno bisticciando tra loro per la scelta....apunto del colore...e ognuna di loro in buona fede è convinta che il suo sia il migliore.
In tutto questo arcobaleno, i volti del principe e della principessa sono un capolavoro di espressione, perché escludono completamente ciò che li circonda, occupandosi esclusivamente di se stessi, del loro amore e della loro vita. E le parole sempre più litigiose e imperiose delle fate chi le sente? Non certo loro, perché loro hanno trovato la cosa più importante del mondo: l'amore.
Perché per dirla con Dante (non avrei mai immaginato di poterlo associare a una favola) è amor che muove il sole e l'altre stelle, mentre in quel caso, le fate, non abbelliscono Aurora per amore, ma per far prevalere la propria opinione.
E quando si parla tanto per nostro vanto o per nostro tornaconto o per volere a tutti i costi difendere una posizione, e non per amore, prima o poi ci accorgiamo che chi ci è intorno, continua a vivere la propria vita, la propria quotidianità, perché  in fin dei conti è quella che l'accompagna dalla mattina alla sera, quella nella quale alla fine ciascun uomo trova un pò di amore, e che esige poche chiacchiere e fatti più concreti.
Un vecchio proverbo dice che l'uomo è stato fatto con due orecchie e una bocca soltanto perché ascolti di più e parli di meno.
Un altro insegnamento popolare ci ammonisce a contare lentamente fino a dieci prima di cominciare a parlare.
Ho sempre creduto che i proverbi, che nascono dalla nostra storia spicciola, ma non solo, abbiano in sé delle sagge verità. Sono un pò i riassunti della storia vissuta dall'uomo, non tanto nelle sue imprese, quanto nel suo modo di esserre.
Ci sono persone eccezionali che hanno recepito questi messaggi,li hanno fatti propri e quando parlano, lo fanno con cognizione di causa, ma cosa ben più importante, indicano strade concrete da percorrere attraverso i loro ragionamenti....e cosa ancora più importante le percorrono in prima persona, lasciando le loro comode posizioni e mettendosi in gioco per quel bene comune di cui tutti parlaiamo, ma che così poco viviamo.
A quelle persone, tanto di cappello, perché credere fermamente in un'idea, farla diventare l'ideale della propria vita, e viverla coerentemente nella vita di tutti i giorni, non è né uno scherzo, né una bravata, né una cosa leggera.
E' una scelta. E come tutte le scelte richiede sacrificio, costanza, abnegazione e il più delle volte accettazione dell'incomprensione di chi sta intorno e non ha fatto lo stesso cammino interiore.
Ma la gran massa delle persone, me compresa naturalmente, apre bocca e sciorina sentenze, emette condanne, forte della sua verità che purtroppo è sempre una verità teorica e personale, raggiunta a tavolino o in poltrona, davanti a un giornale o al piccolo schermo. Un esempio per tutti: non si rischia niente a infervorarsi per l'Africa lasciata morire di fame dal mondo intero. Diciamo fiumi di parole su questo argomento, ci riscaldiamo, ci scandalizziamo, ci accusiamo vicendevolmente e forti della nostra verità, la sera ce ne andiamo a cena a casa o in pizzeria e vi assicuro che il problema Africa non ci sfiora neppure. E così per tantissimio altri problemi esistenziali., che ci vedono paladini a parole, ma completamente indifferenti nei fatti.
Nel frattempo il valzer della nostra vita continua in un giro senza fine e sulle note di Chaikowsky, continuiamo a ballare, mentre i colori cambiano intorno a noi, cercando di catturare la nostra attenzione sulle tante voci che si levano per offrirci sempre un mondo migliore. Nessuno di noi crede più a quanto viene promesso con grandi parole da destra e manca. Qualcuno ancora ascolta,ma i più continuano a ballare, forti di quel poco che hanno saputo costruire con amore, sapendo che il 'mondo migliore' se lo vogliono, loro per primi devono imparare a costruirselo.

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