Capannettì è un nome senza signficato
apparente, ma esiste, è anche dentro la casa di Fuf e vi assicuro
che invece vuol dire tantissime cose......................
Io per esempio la mia capannettì ce
l'ho in salotto, in un angolino, che diventa quasi uno stanzino tutto
mio, quando riesco ad aprire la porta e a farla diventare così una specie di parete. In quel piccolo spazio c'è rinchiuso un tavolino, che non
è un tavolino qualsiasi, ma è quello dove lavorava mio padre, ma è
meglio dire il mio babbo, e quindi a me molto caro.
Sul tavolino c'è
appoggiato uno schermo e una tastiera, un computer per tutti, ma per
me una finestra aperta, una via di fuga dalla quotidianità e dalla
banalità di tutti i giorni, cose indispensabili non lo metto in
dubbio, ma dalle quali quando posso cerco di evadere. Accanto a
questa finestra immaginaria, da un pò di tempo a questa parte c'è
un orsetta di peluche, abbastanza malconcia devo dire, perché è
sopravvissuta a un incendio, ma quando stavo per buttarla un piccolo
suono si è materializato improvvisamente e .....oh meaviglia! Mi
sono accorta che aveva un carillon con una musichina neanche bella,
ma dolce come tutte quelle dei carillon.......insomma era un'orsetta
che in definitiva mi somigliava un pò, anche se il fumo e il fuoco
degi incendi che hanno devastato momenti della mia vita
apparentemente non mi hanno lasciato traccia, come invece è capitato
a lei. Forse io il nerofumo ce l'ho dentro, ma anche in me nonostante
tutto, la musichina è rimasta......e così è rimasta anche l'orsetta
che mi guarda con i suoi occhi fissi e così la guardo anch'io,
scrollo il capo e dico "ma guarda che imbecille!!!" non so
mai se riferito a me o a lei o a entrambe, e mi metto a scrivere.
Mi capita facilmente di divagare quando
scrivo e così non di rado capita che comincio a parlare di una cosa
e finisco per dire tutt'altro, ma cosa importa? Il pensiero si
sveglia, vola, spande intorno a sé il profumo della libertà, che è un profumo raro, costosissimo, che
nessuno riuscirebbe mai a rinchiudere dentro una boccetta, neanche in
una di quelle delle più prestigiose firme, e di questo profumo sono piene tutte
le capannettì della nostra esistenza.
La capannettì non è un'invenzione
mia, nossignori, la devo tutta ai miei figli, che l'hanno creata,
ampliata, modificata, e io l'ho fatta anche mia, perché mi ci sono
trovata bene, e mentre scrivo mi viene lentamente un sorriso, visto
che loro potrebbero chiedermi i diritti d'autore.
Ciascuno dovrebbe avere in dotazione
una capannettì nella quale ritirasi al bisogno, per trovare quello
sconfinato senso di libertà del quale ogni uomo ha necessità.
Non occorre molto per farsi una
capannettì quando siamo bambini. Può bastare un pò di cartone, o
una coperta appoggiata sui braccioli di un divano e di una poltrona,
o una seggiola, o qualsiasi altra cosa suggerisce la
fantasia......quando siamo adulti diventiamo più sofisticati, un cartone non ci basta più ma.......importante è cominciare, perché più tardi si
comincia e più si perde. Io ho cominciato quando decisi di entrare
dentro una capannettì fatta dai miei figli con uno scatolone
veramente grande, al quale avevano fatto una porta e una
finestra......ci si stava stretti è vero in quattro persone, ma
provai una sensazione così bella, così strana e così mia che da
allora capannettì ha fatto parte della mia vita.
La sua realizzazione è ancora più economica delle ricette di cucina propinate da Federica in TV. Per i suoi manicaretti basta solo "un pò de denaro", per capannettì invece non occorre neanche quello e tra l'altro............ non paga neanche l'IMU!
La sua realizzazione è ancora più economica delle ricette di cucina propinate da Federica in TV. Per i suoi manicaretti basta solo "un pò de denaro", per capannettì invece non occorre neanche quello e tra l'altro............ non paga neanche l'IMU!
Nessun commento:
Posta un commento