Scala A Scala B

"Scala A. Scala B. E nel mezzo un delizioso aroma di caffè e di cornetti appena sfornati ti chiama a vivere"
da Piccoli Pensieri di Kind Butterfly


Questo aforisma è un pò criptico, lo confesso, però si è formato dentro di me proprio così.

In questi giorni ho due amici ricoverati in ospedale. Per andarli a trovare devo prendere la scala A per uno e la B per l'altro. Queste scale si trovano agli antipodi l'una dall'altra e io me le faccio tutte a piedi, perché non riesco ad andare da sola in ascensore, proprio per quegli attacchi di panico di cui ho parlato una volta. A metà di questo tragitto c'è il bar dell'ospedale, che è una cosa meravigliosa, perché è fornitissimo e perché spande nell'aria circostante un aroma di caffè buonissimo. Anche le piante che lì crescono rigogliose, si nutrono di questo profumo e vegetano in maniera portentosa. E dagli una volta, dagli due, dagli tre, a forza di passare dalla scala A a quella B e viceversa, non ho potuto fare a meno di vedere il tutto come una metafora della vita.
Le scale sono il percorso che facciamo per raggiungere mete più alte, e a volte più basse,  che passano attraverso la fatica e il dolore nostro e degli altri, il bar a metà tra le due è la così detta 'valle di lacrime' nella quale si piange tanto volentieri, è la vita con tutti i suoi richiami sensibili, tangibili, decisamente materiali, che ci piacciono così tanto e ci danno un senso di ritrovata sicurezza.
A me succede così. Ogni volta che scendo da quelle scale e passo davanti al bar, provo un moto quasi di allegria, di vita ritrovata, di voglia di infilare la porta che va fuori per respirare l'aria stupenda della campagna circostante. Le scale A e B possono anche essere considerate le strade per l'inferno e il paradiso, a scelta, ma sicuramente il bar nell'ingresso luminoso e pieno di sole è il richiamo irresistibile a questa nostra vita così materiale, sanguigna, che ha bisogno di nutrirsi sempre di piccole certezze tangibili, come l'aroma del caffè.