Non c'è niente da fare. Il ritorno al paesello tra i monti, dove scorre il fiume che canta, in me funziona ancora, sempre magicamente, anche se c'è tanta tristezza nel vedere tante finestre chiuse, tanti 'vendesi' affissi sui portoni, tanti negozi chiusi. La popolazione ormai è più fitta al cimitero, che nel paese, ma lui è sempre lì, caparbiamente abbarbicato tra l'argine del fiume e le falde delle montagne, sempre protetto dal Castellone, sempre salutato dal fischio del treno, che si perde nelle gallerie, diventato ora più che mai le mie radici, e già un pò le radici dei miei figli.....e chissà,forse in un lontano futuro anche le radici ritrovate dei miei nipoti.
lunedì 14 luglio 2014
"Rosso Vocabolario"
Non c'è niente da fare. Il ritorno al paesello tra i monti, dove scorre il fiume che canta, in me funziona ancora, sempre magicamente, anche se c'è tanta tristezza nel vedere tante finestre chiuse, tanti 'vendesi' affissi sui portoni, tanti negozi chiusi. La popolazione ormai è più fitta al cimitero, che nel paese, ma lui è sempre lì, caparbiamente abbarbicato tra l'argine del fiume e le falde delle montagne, sempre protetto dal Castellone, sempre salutato dal fischio del treno, che si perde nelle gallerie, diventato ora più che mai le mie radici, e già un pò le radici dei miei figli.....e chissà,forse in un lontano futuro anche le radici ritrovate dei miei nipoti.
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