domenica 10 agosto 2014

La sbobba degli scout

Ieri, quando ho visto tutti quei ragazzi, belli, ridenti, ribelli, pieni di gioia e di speranze, ai quali la vita si sta aprendo ora....e li ho visti tutti insieme, colorati, lì a san Rossore, ho provato un momento di emozione fortissima e mi è scorso davanti agli occhi un film vissuto da tanti, tantissimi anni ormai, in tutte le sue sfumature. Ho sentito l'odore acre del sudore, dopo una lunga marcia, quando le ginocchia si piegano e gli occhi brillano di una luce che non è gioia, ma senso di pienezza, di conquista, di voglia di vita, ho sentito i bisbiglii e le risate soffocate provenienti dalle tende, nel silenzio della notte, ho sentito l'atmosfera di appartenenza che corre nel cerchio davanti al fuoco nei momenti forti degli incontri, ho sentito la leggerezza che si leva da ciascuno e si alza col fumo della fiamma scoppiettante, durante il bivacco.............quante cose ho sentito ieri, tutte in un attimo, fino a farmi venire un groppo in gola! E allora senza pensarci mi è venuto spontaneo scrivere ai miei ragazzi che sono ora Comunità Capi, queste semplici parole:

Che dire che non sia già stato detto?...... Intendo della Route Nazionale! Forse che oggi una piccola donna che insieme a tanti altri è parte di una ' grande famiglia', è orgogliosa di tutto, e dico tutto, il percorso fatto con  allegria, fatica, scoraggiamento. speranza, tenacia...e chi più ne ha più ne metta.........e che ha portato fino a San Rossore....... E' osare troppo?

Il tutto al di là del fatto che ci fossero Renzi, la Boldrini e altri ministri, e anche al di là che non ci sarà il Papa. Loro sono e sarebbero solo un contorno aggiunto, che fa piacere avere o dispiacere non avere, ma che non è indispensabile. La sbobba nella gavetta siamo noi, gli scout, che ce la prepariamo e ce la mangiamo in qualsiasi modo sia,...scotta, o quasi cruda, salata o sciocca, ma sempre consapevoli che è meglio una sbobba nostra, insieme, ridendoci sopra, magari in una gara di cucina dove i piatti forti sono pici di farina gialla che proprio non vanno giù, pannacotta al sole, e crema verde dell'alluminio del pentolino. Tutta roba immangiabile ma sicuramente nostra e che alla fine nutre come e più di qualsiasi altro piatto.......perché lo scout ha fame, vera fame, quella fame che finalmente fa capire senza filosofeggiare, senza retorica, ma solo con un sano istinto, quanto è buono il pane, la stessa fame che fa capire quanto sia bello il mondo se solo ciascuno di noi avrà fatto al meglio la sua parte.

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