E' il titolo di un famoso libro di divulgazione scientifica, scritto da Isaac Asimov, dove vengono ipotizzati diversi modi della fine del genere umano.
Un libro interessante e sicuramente.......catastrofico.
Ma quando ho dovuto pensare al titolo da dare a questo post, ho capito che non avrei potuto chiamarlo in altro modo e quindi, l'ho preso in prestito e mi piacerebbe che venisse considerato un omaggio al grande scienziato scrittore, piuttosto che un'usurpazione.
Certo le catastrofi a cui mi riferisco io, sono diverse da quelle di cui parla Asimov, anche se poi alla fine potrebbero portare in quella direzione.
Il fatto è che da ormai troppo tempo, se mi metto con l'mmaginazione al centro di una piazza e poi comincio a girare intorno il mio sguardo, non vedo altro che catastrofi. Catastrofi di tutti i generi.
Ecco...prendiamo per esempio piazza della Signoria a Firenze. Tutto quello che può esserci di bello, di artistico, di sublime è in quella piazza a ricordarci la storia, la ricerca della libertà di pensiero, l'arte magistrale che nasce dall'uomo per innalzarsi a dio, la poesia pura delle rime del Poeta, la proporzione aurea del contesto che parte dalle bancarelle fino a svettare sulla torre di Palazzo Vecchio. Tutto è bellezza, tutto è armonia, anche quello che si è consumato in tempi antichi e che ha parlato di dolore.
Ma se io chiudo gli occhi e mi immagino al centro di questa piazza, o della piazza di ogni nostro paese, oggi la bellezza scompare e al suo posto vengono scenari impensabili eppure veri, di cose terribili. Le catastrofi appunto. Ovunque io mi giri me ne viene incontro una. La catastrofe della natura deturpata e privata della sua dignitosa utilità; la catastrofe economica che ci ha fatto piombare nel buio dell'incertezza del domani e nella fine dei sogni dell'oggi; la catastrofe politica che non ci fa credere più a niente e a nessuno; la catastrofe religiosa che non da più speranza; la catastrofe dei valori primitivi che si sono persi in altri valori coniati a destra e manca senza saggezza..................catastrofi a scelta, che girano vorticosamente con me intorno alla piazza, in un carosello di violenti colori. Poi la visione lentamente scompare e tutto si ferma. Piazza della Sognoria è ancora qui, con i suoi palazzi , le sue statue, la sua storia, il nostro vissuto. Sono ancora qui con noi, tutte le nostre piazze, che ci chiedono dignità,forza, coraggio di andare avanti, difesa del nostro vissuto, delle nostre idee, ritorno a una vita più semplice, più comunitaria, più vera, fatta di più 'essere' e di meno 'avere'.......................................
Ho sognato, come al solito del resto, ma è questo sogno che mi permette di avere ancora fiducia in noi come esseri pensanti, proiettati verso un mondo migliore, anche se in questo momento tutto fa credere il contrario.
Interessante il dossier di Focus che nell'ultimo numero fa il punto su una futura missione su Marte: sapevate che Marte ha un terzo della gravità terrestre, che la temperatura media è di circa –60 °C e che le radiazioni assorbite durante il viaggio corrispondono a una Tac ogni 6 giorni?
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