Dieci anni fa, quando scrivevo un pò della nostra storia scout, per ricordare i 'venti anni' della nostra presenza continuativa sul territorio, credo di aver riportato in coscienza, o per lo meno come l'ho vissuta io sulla pelle, la nostra eperienza
Oggi anche noi abbiamo imparato lo 'scautese' e i termini astrusi che una volta ci intimidivano e ci relegavanoin second'ordine, non sono più un mistero neanche per l'ultimo arrivato dei lupetti, ma all'inizio non è stato così. All'inizio.......meglio on anticipare i tempi........( Tratto da Nessun dorma)
Il
nostro non è un paese come tutti gli altri, Il nostro è un bel
paese, ma proprio bello, uno di quei posti che migliora col passare
del tempo, uno di quei posti che alla fine ha trovato il modo di
ridarsi una lucidatina e di valorizzare le opere d’arte che ha
sempre avuto, ma che forse non si era mai accorto di possedere.
Il nostro
è un paese in cui c’è anche gusto a essere scout, perché non è
fatto solo di bei monumenti, ma anche di paesaggi incantevoli e
superbi, che si avvale di albe e tramonti incomparabili, e in un
contesto del genere la tenda scout trova la sua naturale collocazione
e dall’alzabandiera sventolano con più soddisfazione i
gagliardetti. C’è gusto a essere scout dal punto di vista naturale
e paesaggistico, ma da un punto di vista umano, …..senz’altro si
può ancora migliorare.
Il
nostro paese è Montepulciano e noi gli vogliamo un gran bene, glie
ne vogliamo così tanto che ci è sembrato giusto scrivere qualcosa
di noi, così, ….giusto per dire che anche noi ci siamo e facciamo
parte del suo contesto, come tante altre realtà, piccolo fiore
all’occhiello e niente di più
Vent’anni
fa, quando ci siamo messi in testa di ricominciare un qualcosa che ci
mancava, sicuramente l’aria che si respirava a Montepulciano era
molto diversa da quella attuale, ma non era niente in confronto a
quella che c’era quando cominciò lo scoutismo per la prima volta.
Tagliata
fuori dalle grandi vie di comunicazione Montepulciano era rimasto il
paese sonnolento, in cui era difficile portare nuove iniziative,
senza pagarne lo scotto, mentre quelle vecchie, ( fortunatamente oggi
tutte recuperate, grazie alla sensibilità di persone che ci si sono
dedicate anima e corpo), stavano languendo.
Lo
scautismo a Montepulciano era cominciato negli anni sessanta e a più
riprese si era dovuto arrendere davanti all’indifferenza locale,
che alla fine aveva fatto passare la voglia di continuare anche a chi
ci credeva.
Essere
scout quarant’anni fa, se non era semplice per i ragazzi, per le
ragazze era quasi una cosa impossibile. Se i maschi venivano
considerati per lo meno strani, le femmine erano sicuramente
fraschelle, e per chi ha avuto la bella idea di diventare una 'guida'
in quel periodo, come la sottoscritta, non sono stati tempi bellissimi,
Anche
se, il tutto si svolgeva con il beneplacito della Chiesa, anzi! Di
più! ……..Direttamente sotto la sua egida.
Infatti
le sedi erano in Piazza Grande e al Gesù; la prima, quella dei
ragazzi, nell’ex teatrino, oggi diventato generi alimentari, la
seconda , quella delle ragazze, nel portone accanto a quello della
cripta. L’assistente di allora era Don Agostino Mangiavacchi, che
faceva paura a tutti i ragazzi, ma che poi si è rivelato come un
persona lungimirante e di vedute molto più larghe di quello che
inizialmente pensavamo.
Gli
scout venivamo presi in giro regolarmente da tutta la gioventù
locale che non aveva voluto intraprendere quest’avventura e li
guardava compassionevolmente, quando in divisa, andavano alla messa o
a fare qualche rara uscita.
(Tratto da Nessun dorma)
Oggi, dieci anni dopo, non posso fare altro che confermare le stesse sensazioni, aggiungendo questo:
ieri ho letto l'anteprima di una comunicazione che verrà inviata dalla nostra Co.Ca alla scuola elementare di Montepulciano. Vi si legge tra l'altro, quale è il metodo educativo di Baden Powell....ed è un gran bel metodo. Mi chiedo se il nostro fondatore, quando ha istituito questa cosa meravigliosa che è lo scoutismo, fosse consapevole di quello che andava a creare, e del metodo educativo che sarebbe diventato uno dei più importanti, oppure se ha fatto il tutto spinto da un entusiasmo che sentiva dentro di sé, da una voglia di condividere esperienze con chi gli stava intorno, e dal desiderio di avventura, quel desiderio che ci costringe a essere giovani anche quando ormai è passata l'età. Io personalmente ho bisogno di pensare a quest'ultima ipotesi, perché è solo quella che mi si spennella bene addosso e continua a vestirmi dell'uniforme scout.
La comunicazione in questione trasuda la competenza che durante tutti questi anni, il nostro gruppo ha saputo acquisire sia nei contenuti che nella forma. A pieno diritto oggi gli scout di Montepulciano possono far parte della 'grande famiglia' non sentendosi da meno di nessun altro. E' senz'altro una conquista che, anno dopo anno, esperienza dopo esperienza ha cambiato il nostro gruppo da un manipolo di sognatori nosalgici, in un team competente e in divenire. Tanto di cappello a tutti i miei ragazzi , ieri lupetti in cerca di avventure, oggi Capi indiscussi della grande avventura che è lo scoutismo.