lunedì 3 novembre 2014

I Guardiani

Esco, chiudo la porta, mi giro e il mondo esterno mi ripiomba adosso. Devo dire che stamani preferisco questo mondo reale al mio, che vivo nella casa di Fuf, che oggi è alquanto tenebroso.
Mi incammino per la solita strada e godo dell'autunno che a novembre è nel suo massimo splendore. Le foglie rosse e gialle degli alberi mi richiamano i boschi di Marradi, il tripudio di colori, la soffice coltre di muschio e di foglie intrise di brina, l'odore dei funghi, acuto e pregnante, le lucenti castagne che fanno capolino dai ricci spinosi............chissà perché il mio pensiero torna tanto spesso a quei luoghi e accende in me il desiderio della sua presenza, che sento confortante!
Cammino spedita stamani e appena giunta al punto più alto, volgo lo sguardo sulla valle che è un mare di nebbia . Mi sento fortunata ad essere sopra e non sotto quel mare e penso alle persone che probabilmente ci passeranno la giornata intera, immersi in quella coltre che non fa volare neanche il pensiero.
Il mio invece stamani va veloce anche se è molto incoerente. E' un cavallino che non vuole la briglia e non vuole pensieri. Corre, per la voglia di correre! Un cane mi viene incontro scodinzolando...pare che dica: "Ciao! Come stai stamani? Io sto bene, è una bella giornata vero?" Lo accarezzo, gli faccio due complimenti, mentre il padrone si avvicina leggendo il giornale. Proseguo e sono già in discesa. Mi accoglie il chicchirichì di tre o quattro galletti. Mi mettono  allegria e mi fanno amare, se è possibile, anche un pò di più il mio mondo, questo piccolo mondo del quale faccio parte ormai da tanto tempo. Ed ecco gli olivi, contorti nella loro vecchia saggezza. Quest'anno il loro frutto non andrà al frantoio....è tutto bacato, ma loro sono lì, belli, immemori del tempo, guardiani della valle che comincia proprio vicino al loro pendio. Buon giorno ragazzi anche a voi, che siete un pò come quei ragazzi del '99 che vedo scritti nei cippi che sono nel viale di San Biagio. Loro guardiani della nostra patria, voi della bella natura del mio paese.

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