Vi è mai capitato di aver pranzato e subito dopo esservi addormentati nel divano? Ebbene io credo che sia quello che è successo oggi a me. In effetti avevo mangiato la porchetta, ma neanche tanta, devo dire...ma insomma.
Allora! Mi sono addormentata e ho sognato. Ma un sogno così reale, così colorato, che io sono sicura che se avessi allungato una mano lo avrei toccato. E che sogno ragazzi! Nell'arco di venti minuti, tanto è durata la mia pennica, ho capovolto le leggi della teologia e della fisica e anche Einstein che ne faceva parte è impallidito davanti alle mie considerazioni. Tutto è cominciato quando nel divano dove ero sprofondata con Ugo sulle ginocchia (Ugo è il mio gatto) mi sono addormentata. Poco dopo si è materializzata una figura davanti a me e con grande stupore, visto che non l'avevo riconosciuta, si è presentata dicendomi:" Salve sono Agostino di Ippona e sono venuto a fare una chiacchierata con te a proposito del Tempo. Sento che tu parli tanto del Tempo, del suo scorrere, di che cosa sarà o non sarà e sono venuto a confermarti quello che ho già detto migliaia di volte, e che mi ha reso famoso, insieme ad altre due o tre cosette che ora non sto a menzionare. Se permetti mi siedo vicino a te"
"Prego, si accomodi- ho risposto io abbastanza confusa per non essere stata io a invitarlo a sedersi come vuole la buona educazione - e mi dica pure quello che ha da dirmi!"
Come tutto appare diverso nei sogni! Per me avere vicino Agostino era del tutto naturale e non c'era neanche tanto bisogno di manierismi vari.
"Beh mia cara! Se nessuno mi chiede cos'è il tempo, lo so; se debbo spiegarlo a chi lo chiede, non lo so più”
"Beh! Non è che mi ha chiarito tanto le idee, devo dire!Qualche indizio in più me lo può dare?"
"Ecco...ti posso rispondere con quella storiella del bambino che cercava con una conchiglia di mettere il mare dentro una buca che stava facendo sulla spiaggia....senza riuscirci ovviamente.......è come voler metter dio nella tua zucca. Non è proprio possibile non credi? Perché non lasci perdere le cose che sono più grandi di te e non ti affidi invece al progetto di dio, che tutto sa e tutto vede? Mettitelo in testa. Nessuno riuscirà mai a spiegare che cos'è il Tempo".
"Non è vero!" ha ribattuto una voce ed entrambi ci siamo voltati per vedere chi aveva pronunciato queste parole. Appena l'ho visto un grande sorriso mi ha spianato la bocca, perché era proprio come l'immaginavo. Capelli tutti arruffati e grossi baffi su un volto simpatico. Non è poi che la sua fronte sia altissima come credevo. Per essere Einstein, devo dire che ha un aspetto abbastanza normale. "Non è affatto vero! - ha continuato molto tranquillamente il professore -perché io ho capito che cos'è il Tempo e l'ho anche dimostrato".
"Ebbene ci illumini - ha detto Agostino di Ippona - e tanto che ci siamo mi presento. Io sono Agostino e lei chi è?"
"Mi chiamo Albert! Albert Einstein. Piacere di fare la sua conoscenza" ha aggiunto con quel suo classico sorriso che si vede in tutti i libri di divulgazione scientifica "Ma mi può chiamare Albert e possiamo darci del tu, se a lei va bene. Non occorre neanche che si presenti perché la conosco benissimo per essermi rotto la testa leggendo le sue Confessioni"
"Bene!" Ho osato dire io entrando nel discorso. In fin dei conti erano o no seduti entrambi sul mio divano? "Allora caro Prof. ci può illuminare? Che cos'è il Tempo?"
"Quando ho scritto le equazioni della relatività
generale, ho dimostrato non solo che il tempo assoluto non esiste, ma anche che lo spazio tempo
è una rete distorta dalla materia e dall’energia. Il capovolgimento è
completo: da ente assoluto, ciò che resta del tempo è ridotto a entità
subalterna e tributaria della materia e dell’energia." ha detto tranquillamente Einstein scartando un cioccolatino.
Io li guardavo. Due giganti, ciascuno alla sua maniera, seduti sul mio divano. E alla fine è venuta l'illuminazione:
"Sentite - ho detto - io non sono certo intelligente come voi, né istruita come voi, ma mentre parlavate, accarezzavo il mio divano e a un certo punto mi è venuto in mente che anche lui è fatto di atomi, proprio come noi, che esiste,proprio come esistiamo noi e proprio come noi invecchia, si logora, si romperà. Ma non è il Tempo che scorre a provocare il suo invecchiamento, perché lui non si pone nemmeno il concetto di Tempo. Lui invecchia semplicemente per il logorio dell'uso che viene causato dall'uso che se ne fa. Proprio come noi. Al mio divano non interessa un fico secco se è mattina o se è sera, se è oggi o domani, se il passato c'è stato e se il futuro verrà. Lui semplicemente è, proprio come noi semplicemente siamo."
E avrei continuato chissà per quanto tempo mentre Albert e Agostino mi guardavano sbigottiti, senonché Ugo ha ritenuto saggio infilarmi le unghie in un braccio, per cui mi sono svegliata di soprassalto e non saprò mai come avrei finito il mio discorso, né tantomeno cosa mi avrebbero risposto i miei illustri ospiti. Però che bel momento che ho passato!
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