sabato 20 febbraio 2016

Eppure...

Eppure, mentre penso alla figura di Eco, e a quanto ci ha lasciato di sé, al suo sguardo sul mondo, al ponte che è stato tra passato e futuro, non posso fare a meno che il mio pensiero ritorni a un altro ponte, sotto il quale, proprio ieri, si è consumata un'altra morte, molto silenziosa questa. Parlo di quel povero Sub, impegnato nella ricerca di un cadavere in un canale del Brenta. E mi chiedo: "Cosa ha lasciato in me questa morte silenziosa di un povero uomo che facendo il suo lavoro ha sacrificato la sua vita perché giustizia sia? Ieri, sicuramente senso di forte partecipazione e di rabbia, oggi consapevolezza che non è giusto fare giustizia sulla pelle degli altri, domani, meteora fugace che è passata sul mio cielo che si addenserà di nuovi problemi e non avrà più voglia di vedere i vecchi. E' facile parlare dei grandi meriti di Umberto Eco, perché rimarranno ai posteri e perché il solo farlo ci riempie di orgoglio, per il semplice fatto che è un nostro connazionale del quale essere fieri. E' il personaggio che travalica l'uomo. Mentre invece questo Sub, era sconosciuto e tra qualche giorno nessuno si ricorderà più di lui, tranne le persone che gli hanno voluto bene... Ma c'è forse un uomo più importante di un altro uomo? Sembrerà strano, ma non sono mai riuscita a darmi una risposta convincente.

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